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Kepher, lo scarabeo alato
Uno dei crop che più ha colpito l'attenzione dei ricercatori internazionali quest'anno è quello apparso il 12 Agosto a East Field, nei pressi di Alton Priors, nello Wiltshire. Esso rappresenta indubbiamente un Kepher, ossia uno scarabeo alato, animale sacro agli antichi egizi, in quanto rappresentava il dio RA. Difatti alcuni scarabei (come lo stercoraro), hanno l'abitudine di avvolgere le loro uova in palle di fango e sterco (da qui il nome), dato che questi materiali sono ricchi di elementi chimici che scaldano le uova, aiutandone la schiusa. Gli egizi, notando che lo scarabeo moriva, per poi "rinascere" miracolosamente dalla palla di fango, videro in esso il simbolismo di RA, il dio sole che ogni giorno al tramonto moriva per poi rinascere all'orizzonte all'alba del giorno dopo.
Tuttavia, questo crop ha alcuni dettagli intriganti. Innanzitutto, non si tratta di uno scarabeo normale: quelli facilmente presenti in egitto, e così spesso rappresentati nell'iconografia faraonica, sono caratterizzati da zampe lunghe posteriori e piccole anteriori. Invece il nostro scarabeo rappresentato nel crop, al contrario, ha le zampe posteriori corte e quelle anteriori molto lunghe, addirittura tendono all'esterno come due mezzelune. Ebbene, questo tipo di insetto è simile a una variante di scarabeo esistente solo a Taiwan, chiamato appunto "Scarabeo dalle braccia lunghe", o Cheilotonus macleayi formosanus (Cheirotonus macleayi formosana) formosana perché che è di Formosa. Come vedete dalla foto comparativa, sono pressoché identici. Perché mai il simbolo del dio-sole egizio avrebbe rappresentato un animale tropicale, anzi delle foreste montane della Tailandia? Ebbene, due considerazioni vanno fatte: la prima è che, secoli or sono (e ben prima dell'era dei faraoni), la zona del Nilo dove sorgono le piramidi e i templi più antichi era ricoperta da una vegetazione lussureggiante, dai tratti tropicali. La desertificazione del Sahara è l'ultimo step di un processo di "riscaldamento" cominciato con la fine dell'ultima glaciazione, oltre 10.000 anni fa. Prima l'abitat sahariano era tale che avrebbe potuto tranquillamente ospitare tali insetti. Dopo, con la desertificazione, le civlità egizie più recenti avrebbero trovato alcune rappresentazioni dello scarabeo divinizzato, e per rappresentarlo nei bassorilievi avrebbero però preso poi spunto da quanto avevano nei pressi: scarabei dalle zampe più corte. Seconda considerazione di rilievo: lo scarabeo di Formosa dalle lunghe braccia è un insetto "fotocinetico". Con questa denominazioni si intende definire quegli insetti o piccoli animali che, in assenza di luce, hanno una mobilità nulla o fortemente limitata: in pratica, si muovono solo in presenza di fonti luminose. Possiamo immaginare dunque che nell'antichità, un insetto che sembrava quasi "paralizzarsi" alla scomparsa del sole, per poi riprendere a muoversi all'alba, potesse sembrare in qualche modo magicamente correlato con l'astro diurno.
Altro elemento importante è rappresentato dalle ali del Kepher rappresentato nel crop. Difatti, nella stragrande maggioranza delle rappresentazioni iconografiche egizie, lo scarabeo alato ha le ali curve, spesso talmente ricurve da chiudersi a vertice sopra la sua testa. NEl nostro crop, invece, le ali sono dritte, a taglio orizzontale addirittura. Questa particolarità era tipica della dea avvoltoio Mut, spesso rappresentata nei templi, e solo in alcuni casi era caratteristica di Kepher. Uno dei casi in cui viene raffigurato con le ali dritte è, ad esempio, in questa incisione presente nel tempio di Edfu. Ma anche qui, come vedete, le zampe dello scarabeo sono piccole.
Naturalmente i riferimenti all'egitto o al dio sole RA, simboleggiato anche dal suo "occhio onniveggente" così caro alla tradizione massonica (un occhio iscritto in una piramide), non sono mancati. Ed infatti, ecco che il 24 luglio, ad Aldbourne, nei pressi di Swindon, Wiltshire appare una perfetta piramide inscritta in una sorta di ragnatela magnetica, mentre il 20 Agosto, a Marden sempre nello Wiltshire, appariva una straordinaria rappresentazione di un occhio... Gli elementi rappresentanti il dio RA non mancano davvero!