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I Magi

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2007 02:47
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di ATON
Thiatj

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04/12/2007 00:06
 
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I Magi

Impropriamente detti “Re”, i magi esistevano realmente ed erano sapienti d’Oriente, sacerdoti dei Medi, precisamente astronomi.
Forse in questo è possibile ravvisare cosa spinse l’apostolo Matteo ad associarli a una stella, poiché di “stella assai luminosa” si tratta e non di cometa, ma su questo approfondirò a seguire.
Tuttavia, i “re” Magi citati nei Vangeli, che non erano nemmeno definiti effettivamente in quantità di tre, hanno realmente mero carattere simbolico,probabilmente al fine di avvicinare i non ebrei alla vicenda della nascita di Cristo. Ciò risulta ancora più attendibile se si tiene conto del fatto che il Vangelo di Matteo , nello specifico, risale all’80 d.C., epoca in cui il Cristianesimo cominciava ad espandersi oltre i confini della Palestina. Fa riflettere, inoltre, che, sebbene i Magi per gli ebrei fossero “gentili”, ossia pagani, essi seppero della nascita di Gesù prima del clero di Gerusalemme.
E’ inoltre evidente lo sforzo compiuto dall’apostolo Matteo per far coincidere la nascita di Gesù con alcune profezie bibliche, come ad esempio quella contenuta nel Salmo 72, che recita che al Messia sarebbe stato donato “oro d’arabia” e che i “re degli Arabi e di Saba” gli avrebbero offerto tributi. Nell’Antico Testamento, precisamente nel Libro dei Numeri, poi, si legge ancora che ai tempi di Mosè un indovino aveva predetto: “una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele, spezza le tempie di Moab e il cranio dei figli di Seth”. Da questo gli Ebrei dedussero, o vollero dedurre, che la nascita del Messia sarebbe stata preannunciata da una stella, un astro portentoso. Forse Matteo non volle far altro che accontentarli.
Come già accennato in precedenza, il Vangelo di Matteo è l’unico tra i Vangeli riconosciuti a riferirsi ai Magi, ai quali dedica “ben” 12 versetti; tracce di essi però si ravvisano anche in altri Vangeli ,facenti parte degli Apocrifi. E’ evidente però che quanto illustrato non è sufficiente a consolidarne l’esistenza.
Qualora si vogliano analizzare i fatti, prendendo in considerazione la famosa cometa, entrata ormai a pieno titolo nella tradizione, e approfondendo dal punto di vista astronomico, si riscontrerà che all’epoca non è mai stato registrato un episodio di tale entità. L’unica cometa che solcò i cieli di Gerusalemme intorno alla data riconosciuta quale nascita di cristo fu quella di Halley, ma accadde nel 12 a.C. e nel 66 d.C. Intorno all’anno 1 d.C. si riscontra il passaggio della cometa Ecke, ma essa non fu visibile ad occhio nudo e questo la esclude dalla nostra analisi. Nessun riscontro poi si individua nei testi laici risalenti al periodo, i quali non ne riportano alcun accenno. Ma, qualora accaduto, un tale evento, sarebbe senz’altro risultato degno di registrazione.
Fu proprio durante una di queste ricerche che gli storici del passato poterono appurare di trovarsi di fronte a un falso divugato durante il Medioevo. Il merito fu di un pittore che dipinse un ritratto riproducente i Magi in visita a Gesù, abbinandovi un astro con la coda.
Era il 1303 e il pittore in questione altri non era che Giotto, il quale nella sua “ Adorazione dei Magi” (Cappella degli Scrovegni - Padova) volle rappresentare una cometa, forse in virtù di quanto egli stesso aveva potuto ammirare un paio di anni prima, quando potè assistere al passaggio della cometa di Halley.



Gli studiosi però non restarono a mani vuote. Le ricerche condussero a risultati rilevanti sul fronte dell’astronomia quando riscontrarono che in effetti, intorno al 7 a.C. si verificò un evento che poteva essere ricondotto a quanto scritto nel Vangelo di Matteo.
L’autore di tale scoperta fu Johanne Kepler, astronomo tedesco che nel 1603 ebbe l’opportunità di osservare una congiunzione tra pianeti rendedosi conto che l’effetto nei cieli era pari all’osservazione di un’enorme stelal. Ebbene, nel 7 a.C., per un certo numero di volte, Giove e Saturno si congiunsero e il loro avvicinamento produsse un effetto tale che, senza sforzo alcuno, poteva lasciar pensare alla comparsa in cielo di una grande stella. Testimonianza di questo evento è stata riscontrata anche in alcune effemeridi babilonesi (tavolette col calcolo di movimenti degli astri). Ciò spinse Kepler a scrivere un trattato, il “De anno natali Christi”, nel quale sostenne fortemente l’anticipazione della nascita di Cristo a quella data. Riscontri odierni hanno provato che effettivamente un tale evento astronomico ebbe luogo in un anno compreso tra l’8 e il 4 a.C



[continua]
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12/12/2007 13:44
 
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...ad avvalorare quanto scritto da Kiya nel suo interessante intervento, riporto i passi del Vangelo di Matteo in cui si parla, molto genericamente, di "Magi" (e non ne viene indicato il numero) e di "stella" (e non si specifica trattarsi di una cometa):

I Magi (Matteo 2,1-12)

1 Nato Gesù in Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco che dei Magi, venuti da Oriente, si presentarono a Gerusalemme, dicendo:
2"Dov'è il re dei Giudei ch'è nato? Poiché abbiamo veduto la sua stella ad oriente e siamo venuti ad adorarlo".
3 Udito ciò, il re Erode si turbò e tutta Gerusalemme con lui;
4 e radunati tutti i gran sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro dove dovesse nascere il Messia.
5 Ed essi gli risposero: "In Betlemme di Giudea: così, infatti, è stato scritto dal profeta:
6 E tu, Betlemme, terra di Giuda,
in nessun modo sei minima fra le grandi città di Giuda:
da te, infatti, nascerà un capo,
che sarà pastore del mio popolo, Israele".
7 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece precisare il tempo dell'apparizione della stella e, inviandoli a Betlemme, disse: 8 "Andate e informatevi accuratamente del bambino; e, quando lo avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch'io venga ad adorarlo".
9 Udito il re, quelli partirono. Ed ecco la stella che avevano veduta all'oriente li precedeva, finché, giunta sul luogo dov'era il bambino, si fermò.
10 La vista della stella li rallegrò di grandissima gioia.
11 Ed entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre e, prostratisi, lo adorarono; poi, aperti i loro scrigni, gli presentarono in dono oro, incenso e mirra.
12 E, divinamente avvertiti in sogno di non tornare da Erode, ritornarono per altra via al loro paese.


...forse Kiya, se lo riterrà opportuno, potrebbe aggiungere questo testo alla sua monografia...

(domanda: ma non si era detto che si poteva intervenire nelle monografie per integrarle?)
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13/12/2007 00:48
 
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discussioni unite ;)

ora fatemi sapere se potete dar seguito alle mie discussioni con le vostre risposte
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
18/12/2007 04:01
 
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il discorso anche qui è complesso..
provo a schematizzare qualche passaggio (l'avevo già fatto ma uno sbalzo di tensione mi ha fatto perdere tutto :\ )

come punto di partenza c'è il collegamento i magi e la stella.
Ora il racconto è "reale" o allegorico?

per la via reale le ipotesi di cui ho sentito parlare sono fenomeni celesti rari osservabili anche da oriente (e legati quindi ad un'interpretazione astrologica)

- molto accreditata sembra la triplice congiunzione Giove-Saturno che ci fu intorno a quel periodo
- poi ho letto di una supernova registrata in Cina
- la cometa (ma la escluderei sia perché troppo appariscente e poi perché se non erro dovrebbe presagire sciagure)
- per chi ha letto De Santillana c'è lo spostamento del punto vernale lungo l'eclittica (e che sarebbe passato ai pesci)

- della cintura di Orione (interpretazione dei magi ???) non so nulla e non so neache se vada tra queste


Per la parte allegorica ho trovato delle cose interessanti sul libro di Fulcanelli (Il Mistero delle Cattedrali) Qui la storia dei magi e della stella viene interpretata in un linguaggio allegorico per operare in laboratorio ..però solleva interessanti interrogativi
per es. (cito)



La prima menzione della stella la troviamo sulla bocca di Balaam. Costui sarebbe nato nella città di Pethor, sull'Eufrate, e viveva, dicono, verso l'anno 1477 a.C., in regione centrale dell'impero assiro, allora ai suoi inizi. Profeta o Mago in Mesopotamia, Balaam esclamava:

«Come potrei io maledire colui che il suo Dio non maledice? Come potrei dunque minacciare colui che Jehohav non minaccia? Ascoltate!... Io lo vedo, ma non adesso; io lo contemplo ma non da vicino... Sorge da Gìacobbe una stella e da Israele nasce un segno... » (Num., XXIV, 47).

Nell'iconografìa simbolica la stella serve ad indicare sia il concepimento che la nascita. Spesso la Vergine è rappresentata cinta da un'aureola di stelle. [...]



è la profezia di qualche raro o calcolabile evento astronomico?
certo cmq. è molto strano quello che scrive Luca

9 Udito il re, quelli partirono. Ed ecco la stella che avevano veduta all'oriente li precedeva, finché, giunta sul luogo dov'era il bambino, si fermò.


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Suddito
19/12/2007 02:47
 
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scusate il lapsus ..come avevate già detto era Matteo non Luca :)
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