Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
Ti piace questo Forum? Dillo ai tuoi Amici su




Discussioni Recenti
In cooperazione con Amazon.it

 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva

Cristo e Horus: Blogghete - "La più grande bufala mai raccontata"

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2012 00:22
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 41.058
Post: 22.720
Registrato il: 24/08/2005

Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
27/09/2007 00:04
 
Quota

Val la pena leggerlo, nonostante le inesattezze contenute...


Dal blog di Gianluca Freda


LA PIU' GRANDE BUFALA MAI RACCONTATA


Gianluca Freda (13/08/2007 - 06:31)






"Historia docuit quantum nos iuvasse illa de Christo fabula"
[La storia ci dice quanta fortuna ci abbia arrecato quella favola di Cristo]

(Papa Leone X, lettera al Cardinale Bembo) 


“La religione cristiana è una parodia dell’adorazione del sole, in cui un uomo chiamato Cristo è stato messo al posto del sole e gli è stata tributata la stessa adorazione che veniva un tempo tributata al sole”.
(Thomas Paine)


 


Iniziamo con un piccolo indovinello. Io vi do degli indizi e voi dovete indovinare di quale personaggio sto parlando.


- Nacque il 25 dicembre.


- Fu partorito da una vergine.


- La sua nascita fu annunciata alla madre dall’apparizione di un angelo.



- Il nome del suo padre putativo, tradotto nella nostra lingua, era Giuseppe.


- Il suo vero padre era il Dio dei cieli.


- Fu partorito in una mangiatoia all’interno di una grotta.


- Alla sua nascita comparve nel cielo una stella d’oriente.


- La stella fu seguita da tre Re saggi, desiderosi di adorare il salvatore, che gli recarono doni.


- A 12 anni iniziò a insegnare nel tempio, poi scomparve fino ai 30.


- A 30 anni fu battezzato sulle rive di un fiume da un battista che fu poi decapitato.


- A 30 anni iniziò la sua predicazione


- Ebbe 12 discepoli.



- Compì molti miracoli, tra cui la guarigione degli infermi e una celebre passeggiata sulle acque.


- Fece resuscitare un tizio di nome Lazzaro.


- Restò per 40 giorni nel deserto, combattendo contro un’incarnazione del male.


- Fu conosciuto come Krst (Cristo) che vuol dire “Unto”.


- Fu crocifisso in mezzo a due ladroni.


- Tre giorni dopo la morte, resuscitò.


- Ebbe molti soprannomi, tra cui “Verità”, “Luce”, “Figlio prediletto di Dio”, “Agnello di Dio”, “Messia”, “Il Buon Pastore”, ecc.


- Viene adorato come parte integrante di una trinità divina.



Avete indovinato? Ma naturalmente. Era facile. Si tratta di questo tizio qua:







Il suo nome è Horus, incarnazione egizia del sole. Il suo culto risale a 5.000 anni fa, 3.000 anni prima che nascesse la religione cristiana. Il suo mito è stato il canovaccio su cui sono stati elaborati – in verità, in verità vi dico, senza troppa fantasia – gran parte dei culti religiosi successivi, dei quali quello cristiano è solo l’ultimo arrivato e sicuramente uno dei meno desiderosi di distinguersi dall’originale.



Madre di Horus era la vergine Iside (conosciuta anche come Meri, nome che richiama quello di una vergine a noi più nota). Il suo padre putativo si chiamava Seb (Giuseppe). Il suo vero padre era il divino Atum (detto anche Ra o Amòn o Osiride), anch’egli incarnazione del sole, con cui Horus era tutt’uno (“Io e mio padre siamo una cosa sola”). La sua nascita era stata annunciata a Meri dall’angelo Thot. A battezzarlo sulle rive di un fiume era stato il sacerdote Anup (potremmo tradurlo con “Giovanni”) a cui fu poi tagliata la testa. Horus compì vari miracoli, tra cui guarire gli infermi e camminare sulle acque. Più che di miracoli, si trattava di allegorie. Infatti, la luce del sole possiede virtù curative per i malati e il sole “cammina” sull’acqua quando sorge dal mare e riflette sulle onde la propria luce. Tra i vari miracoli, Horus riuscì a resuscitare un morto di nome El Azar us (Lazzaro). Veniva chiamato anche Iusa (“figlio prediletto”). Combattè per 40 giorni nel deserto contro il malvagio fratello Seth, signore della tenebra. La lotta tra Horus e Seth era eterna. Nella mitologia egizia, ogni mattina Horus sconfiggeva Seth e così il sole prevaleva sulle tenebre. Ma ogni sera, all’ora del tramonto, Seth ricacciava Horus nell’oltretomba, portando il buio sul mondo. Horus era venerato insieme al padre Atum e a Ra (lo “spirito santo” che del padre era emanazione) con i quali costituiva una trinità. Si noti che quelle appena citate sono solo una MINIMA parte delle analogie tra la vita di Horus e quella del fondatore della religione cristiana, che sono davvero innumerevoli.



Imitando Horus, anche Krisna, Zoroastro, Attis, Adonis e molte altre divinità adorate nel corso dei secoli celebravano il proprio compleanno il 25 dicembre. Krisna e Zoroastro erano stati partoriti da una vergine, come anche Budda, Bochia, Osiride, Serrapis, Mardouk e molti altri personaggi dei culti religiosi di ogni tempo e latitudine. Attis di Frigia (venerato in Grecia intorno al 1200 a.C.), oltre a essere nato da una vergine il 25 dicembre, fu crocifisso e resuscitò dopo i tre giorni canonici. La nascita di Krishna (India, circa 900 a.C.) fu annunciata da una stella comparsa a oriente; anch’egli fece diversi miracoli, fu crocifisso e resuscitò, come da copione. Dioniso (Grecia, 200 d.C.), nato come sempre da una pia donna il giorno di Natale, compì diversi miracoli tra i quali la trasformazione dell’acqua in vino, fu chiamato “Re dei Re” e “L’Alfa e l’Omega”, fu anche lui crocifisso e anche a lui la crocifissione fece un baffo. Mitra, il cui culto era nato in Persia intorno al 1200 a.C., nacque il solito giorno dalla solita zitella, ebbe 12 discepoli, fece miracoli, rimase morto per tre giorni trascorsi i quali indovinate un po’ cosa successe. Tra le altre cose interessanti, il giorno sacro a Mitra era la domenica, giorno dedicato all’adorazione del sole. Tant’è vero che in molte culture, il nome di questo giorno reca ancora traccia della divinità solare a cui era consacrato. In inglese la domenica è “Sunday” (giorno del sole), in tedesco è “Sontag” (idem), perfino in lingua giapponese domenica si dice “Nichiyoubi”, dove “nichi” è appunto il sole, rappresentato con il caratteristico ideogramma kanji (un quadrato diviso a metà da una lineetta).


Da Horus derivano anche alcuni termini ancora in uso nel parlato comune. Ad esempio le parole “orizzonte” (la linea visiva dalla quale si vede sorgere il sole) e “ora” (dal latino “hora”; le ore del giorno erano le “tappe” di Horus-sole durante il suo quotidiano percorso nel cielo).


I parallelismi si fanno ancora più evidenti se si prende in esame il culto di Osiride, il padre di Horus, risalente ad epoca egizia anteriore. Il rituale dell’adorazione di Atum-Amòn-Osiride, prevedeva che i fedeli mangiassero alcune focacce di frumento che rappresentavano il “corpo” della divinità (le piantagioni di frumento potevano crescere grazie al sole, rappresentando così la manifestazione fisica di Dio). Nel corso del rituale veniva esibito un ostensorio rappresentante il disco solare, che veniva sollevato in alto dinanzi ai fedeli riuniti in preghiera. Il termine “ostensorio”, contrariamente a ciò che si crede, non è cristiano e non deriva da “ostia”, ma da un etimo egizio, poi adottato anche dal latino, che significa “mostrare, esibire”. Fino al XV sec. d.C., gli ostensori cristiani avevano la forma di un disco d’oro luccicante (il sole). Fu San Bernardino da Siena a sostituire per primo, intorno al 1400, tale disco con la teca contenente l’ostia consacrata. Il Concilio di Trento, nel XVI secolo, abolì poi definitivamente questo residuo di paganesimo. La liturgia dell’adorazione di Osiride, poi ripresa dal rito cristiano, prevedeva che i fedeli tenessero la testa bassa, per evitare di bruciarsi gli occhi di fronte al fulgore del sole. Le preghiere a Osiride erano intercalate e concluse dall’invocazione del suo nome (Amòn), che ricorda in modo inequivocabile l’altrimenti incomprensibile “Amen” che conclude le preghiere cristiane.    


Trasposto nel mondo greco e latino, il culto di Horus, di Iside e di Osiride generò buona parte dell’iconografia che oggi riconosciamo come “cristiana”. Nei sotterranei di Roma è ancora possibile vedere la seguente pittura murale, risalente ad epoca romana, che raffigura Iside che allatta Horus bambino. Vi ricorda niente?




  


Il mito della nascita di semidei dall’unione di divinità e femmine umane era un caposaldo delle religioni pagane. In molti musei (ad esempio al Metropolitan di New York o all’University Museum di Philadelphia) si possono ammirare alcune statuette raffiguranti Iside che tiene Horus tra le braccia, come una Madonna ante litteram. Con l'avvento della dinastia tolemaica (323 a.C.) il culto di Iside si diffuse in tutto il Mediterraneo. Caligola, nel 39 d.C., fece costruire nel Campo Marzio un grande tempio dedicato alla dea, l’Iseo Campense. Claudio, Nerone e Vespasiano favorirono in tutti i modi il culto di Iside. Troviamo questo culto ancora vivo e diffuso nel II sec. d.C., nella Roma degli Antonini, come ben testimoniano molti scritti letterari, tra i quali il più noto è certamente il grande romanzo latino di Apuleio, le Metamorfosi. Apuleio, imbevuto di culti e credenze orientali, fa di Iside il Deus ex Machina del romanzo, facendole riportare in forma umana l’infelice Lucio, trasformato in asino da un unguento magico sbagliato. Non stupisce, dunque, che i miti cristiani siano stati costruiti ricalcando quelli di una religione che era già nota e diffusa da secoli in ambito romano. 


 





Ma perché Horus (e poi tutte le divinità che ne scopiazzarono la biografia, Gesù Cristo compreso) aveva scelto proprio il 25 dicembre per venire al mondo? Perché il mito della stella d’oriente e dei tre Re che la seguono? Il mito nasconde qui un fondamento squisitamente astronomico. La “stella d’oriente” non è altro che Sirio, la stella più luminosa del cielo notturno. Il 24 dicembre di ogni anno, Sirio – com’era già noto nei tempi antichi – si allinea con le tre stelle più brillanti della cintura di Orione. Queste ultime tre stelle vengono chiamate, oggi come nell’antichità, “I tre Re”. La linea retta descritta idealmente da queste 4 stelle (Sirio più “i tre Re” allineati) indica esattamente il punto dell’orizzonte dove il sole sorgerà il 25 dicembre. Ecco da dove viene l’allegoria della stella che, insieme ai tre re che la “seguono”, indica il punto dove il sole (cioè Horus) nascerà. Tutte le religioni successive, compreso il cristianesimo, hanno ripetuto questo schema narrativo senza comprenderne il senso e l’origine.



C’è anche un altro evidente motivo, pure astronomico, che spiega la data del 25 dicembre. Dall’inizio di dicembre, con l’approssimarsi del solstizio d’inverno, il sole, dopo essersi spostato incessantemente verso sud per sei mesi, si abbassa sempre di più sull’orizzonte. Il 22 dicembre raggiunge il suo punto più basso. Dopo di che resta fermo nello stesso punto per altri due giorni successivi, il 23 e il 24. Questo fenomeno, unito al freddo intenso e all’accorciarsi del periodo di luce, veniva equiparato dagli antichi ad una “morte” del sole. Improvvisamente, il 25 dicembre, il sole si alza di un grado sull’orizzonte, spostandosi verso nord, in una sorta di “rinascita” che fa prefigurare l’allungarsi delle giornate, il ritorno del caldo e la primavera. Il 25 dicembre di ogni anno Horus, dopo essere rimasto morto per tre giorni, risorgeva nuovamente, riportando la vita e la speranza sul mondo. Anche il mito della resurrezione dopo tre giorni è stato ripetuto “a pappagallo” dalle religioni più tarde, senza comprenderne il significato allegorico.


Ah, i 12 discepoli, come si sarà ormai capito, non sono altro che le 12 costellazioni dello zodiaco attraverso le quali il sole si sposta nel corso dell’anno.


                                                           *  *  *


La mitologia cristiana è stata costruita a tavolino molto tempo dopo l’epoca degli eventi narrati. In particolare, i quattro Vangeli sono con ogni probabilità dei falsi creati “a posteriori” per offrire un fondamento mitologico alla figura religiosa di Cristo che iniziava a confondersi e a sbiadire. La costruzione del mito è avvenuta riprendendo, anzi, ricopiando pedissequamente, senza troppa inventiva e per motivi di mero controllo politico, gli elementi allegorici di culti precedenti il cui significato è stato ignorato o distorto. Se ne rendevano ben conto i primi cristiani. San Giustino affermava: “Quando diciamo che Gesù Cristo, nostro maestro, fu generato senza congiunzione carnale, fu crocifisso, morì e resuscitò e ascese al cielo, non proponiamo nulla di diverso da ciò che voi credete riguardo i figli di Giove”. E più di un secolo dopo Eusebio di Cesarea scriveva: “Anche se noi siamo certamente un popolo giovane, e questo innegabilmente nuovo nome di Cristiani è diventato noto solo ultimamente tra tutte le nazioni, ciò nonostante la nostra vita e modo di condotta insieme ai nostri principi religiosi, non sono stati inventati recentemente da noi, ma quasi dagli inizi dell’uomo furono costruiti sui concetti naturali di quelli che amarono Dio nel lontano passato”. Tutti si rendevano conto delle similitudini tra mitologia cristiana e pagana, ma la spiegavano dando la colpa al diavolo. S. Giustino spiega la conformità che esiste tra Cristianesimo e Paganesimo, asserendo “che molto tempo prima che esistessero i Cristiani, il diavolo aveva preso piacere nel far copiare dai suoi adoratori i loro futuri misteri e le loro cerimonie”.



Per un secolo e più dopo la “nascita” di Cristo, nessuno seppe nulla di lui, della sua vita e delle sue opere. Non vi è traccia di esse negli scritti degli storici, filosofi e letterati dell’epoca, che erano una quantità, oltre che personaggi di tutto rispetto. Seneca, Plinio il Vecchio, Svetonio, Tacito, Pausania, Plinio il Giovane, Aulo Gellio, Lucano, Silio Italico, Plutarco... nessuno di loro fa il minimo cenno agli eventi della vita di Gesù, che pure avrebbero dovuto impressionare profondamente i contemporanei per il loro carattere straordinario. Gli unici scritti propagandistici sulla vita di Gesù furono, per oltre un secolo, le traduzioni dei “Septuaginta” delle antiche scritture ebraiche. Se gli scritti degli Apostoli che oggi fanno parte del Nuovo Testamento fossero esistiti all’epoca, anche in forma di appunti sparsi, sarebbero stati un’arma propagandistica poderosa. Ma non esistevano e non poterono essere utilizzati.


Scrive il critico Solomon Reinach: “Con l’eccezione di Papia, che cita un racconto di Marco, e una raccolta di detti di Gesù, nessuno scrittore cristiano della prima metà del II secolo (cioè fino al 150 d.C.) cita i Vangeli o i loro presunti autori” (da “Orpheus”, p. 218). Esisteva senza dubbio una tradizione orale sugli eventi salienti della vita di Gesù (la nascita da una vergine, la crocefissione, la morte e resurrezione, ecc.) ma niente di scritto. Tanto che nella lettera ai Galati, Paolo, temendo una contaminazione della tradizione puramente orale che i seguaci del cristianesimo andavano predicando, scriveva: “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!” (Gal. 7, 8). I Vangeli scritti non sono mai menzionati né citati nelle epistole del Nuovo Testamento, il che vuol dire che esse sono state scritte prima dell’elaborazione dei Vangeli.    


La confusione generata dall’assenza di riferimenti scritti, oltre alla crescente delusione dei fedeli in attesa del ritorno di un Messia che non arrivava mai, costrinsero i propagandisti cristiani a elaborare dei testi biografici. I quali furono elaborati con l’imitazione pedissequa dei modelli mitologici egiziani che abbiamo appena visto. La consacrazione e omogeneizzazione della dottrina cristiana avvenne solo con il Concilio di Nicea, nel 325. L’imperatore Costantino, desideroso di utilizzare il cristianesimo per il fine proprio di ogni religione, cioè il controllo sociale, fece in modo di rimuovere le divergenze nate in seno alla Chiesa di Alessandria e dare al cristianesimo e ai suoi testi fondanti una definizione precisa. Nacquero così le mirabolanti peripezie del Cristo e dei suoi allegri discepoli. Peripezie che, appena nate, erano già vecchie di oltre tremila anni. E non se li portavano bene.

OFFLINE
Post: 41.058
Post: 22.720
Registrato il: 24/08/2005

Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
27/09/2007 00:06
 
Quota

chiarisco, per correttezza, che non si intende offendere nè persone, nè credi religiosi. Nè con le immagini, nè coi contenuti. Si intende solo aprire una discussione costruttiva a riguardo di quanto riportato dal suddetto articolo, indubbiamente meritevole d'attenzione
OFFLINE
Post: 4.090
Post: 4.089
Registrato il: 04/04/2007
Scriba Reale
La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
27/09/2007 12:35
 
Quota

A prima vista sconvolgente......ma poi l'unico interesse che suscita è dovuto all'aver elencato in un organico articolo un insieme di teorie dei più disparati autori e nate nei tempi più diversi. Comunque interessante !
OFFLINE
Post: 954
Post: 954
Registrato il: 20/07/2006
Artista del Re
27/09/2007 12:38
 
Quota

Sai che nella mia profonda ignoranza non so quali siano le bufale?
Qualcuno mi può aiutare? Grazie

Teie
OFFLINE
Post: 4.090
Post: 4.089
Registrato il: 04/04/2007
Scriba Reale
La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
27/09/2007 14:30
 
Quota

[SM=x822741] Non vorrei aver travisato ma credo di capire che secondo
l'autore la bufala sarebbe il Cristianesimo !....Absit iniuria verbis ! [SM=g999100]
OFFLINE
Post: 41.058
Post: 22.720
Registrato il: 24/08/2005

Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
27/09/2007 18:28
 
Quota

ho riportato lo scritto nudo e crudso per come era, titolo compreso. Concordo con Roberta, secondo l'autore la bufala è il Cristianesimo, costruito "su misura" come un puzzle, prelevando un pezzetto da qua e uno di là. Questo in sintesi il messaggio che l'autore vuole trasmettere.
Ho voluto proporvelo perchè, sebbene ampliato, come ben detto, cucendo parti di testi e analisi prelevate a destra e manca (cosa che rende il corpus complessivo assai confusionario e poco dettagliato effettivamente, oltre che poco motivato nelle affermazioni proposte), l'autore ha toccato argomenti e aspetti intrinseci che noi abbiamo più volte affrontato sul forum.
Al di là dei contenuti, come già detto, nello specifico non appurati, oserei dire, è la riflessione che scaturisce dall'insieme che non passa inosservata. Anche se forse sarebbe più giusto parlare di conferme...

In tutta questa accozzaglia di riferimenti, del resto, una componente reale c'è, per poter affermare che non è necessario approfondire in modo maniacale per individuare nel Cristianesimo una evidente matrice egizia.
OFFLINE
Post: 7.073
Post: 6.865
Registrato il: 12/02/2006
Colei/Colui che siede alla
destra della Sacerdotessa
Capo del Tesoro


- ShemsetRa -
Architetto Reale

27/09/2007 22:15
 
Quota

Non è l'unico a pensarla così, ma ad alcune persone non fa piacere sentirlo dire, nemmeno come ipotesi.
[SM=x822735]
OFFLINE
Post: 287
Post: 284
Registrato il: 09/07/2007
Artista del Re
30/09/2007 13:03
 
Quota

Effettivamente l'argomento trattato è moltoo interessante...mette in evidenza tante "coincidenze" tra le due religioni!
OFFLINE
Post: 3.062
Post: 3.046
Registrato il: 02/01/2006

EgiTToPhiLo/a
Scriba Reale
30/09/2007 18:06
 
Quota

Bel kolpo!
Non ho mai avuto dubbi in merito etrovo che l'incipit per una discussione ci sia...
Cominciamo a evidenziare le inesattezze più eclatanti...così..a colpo d'occhio...cosa ci vedete? [SM=x822724]
Anonimo
[Non Registrato]
Viandante
01/10/2007 15:56
 
Quota

Ogni ipotesi è degna di fede, per carità, ma mi pare che l'autore del lungo articolo di cui sopra abbia messo in una insalatiera un po' di cose, poi abbia mescolato aggiungendo un po' d'olio sacro e di aceto, ed abbia scodellato il tutto senza preoccuparsi, aldilà di semplici frasi tratte da questo o quell'autore (estrapolate, quindi, da un contesto che pteva dare ulteriori informazioni), di [G]fornire fonti documentate e verificabili.[/G]

Che la "[C]nostra[/C]" religione sia un coacervo di altre religioni medio-orientali molto antiche è certo (basta pensare al mito del diluvio), ma il discorso su Horus è, quanto meno, semplicistico e buono per non appassionati della materia... vi prego, rileggetelo attentamente e ditemi quanto ci può essere di riscontrabile in quello che sappiamo della religione antica...

Iside era vergine? vi risulta che sia scritto da qualche parte?

Tutti sappiamo, inoltre, che Meri non è un nome, ma significa semplicemente amato/a e che, verosimilmente, Maria deriva proprio da Meri-Ra, ma che Thot fosse un angelo... solo perchè aveva le ali essendo un ibis?

Ma lo sa il "nostro" autore che i "nostri" angeli ottennero le ali solo con il Consiglio di Nicea del 325 quando venne dato incarico ai "grandi Padri Cappadoci" di "riorganizzare" le gerarchie celesti (alla faccia del "Principale" che è nei cieli?)

E l'equazione Ra=Amon=Osiride? Vi convince?

Che Khrisna poi sia stato chiamato "alfa e omega", siceramente la vedo un po' difficile... così come non mi risulta sia stato crocifisso (ma mi riservo di approfondire)...

A proposito, ma l'autore sa che Serapis (o Serrapis, o Serapide) era ugualmente una manifestazione egizia ed il nome deriva dalla contrazione dei nomi di due divinità Osiride (o Hermes, o Ade) ed Apis?
E ancora, in tutta la serie di divinità nate il 25 dicembre mi pare non ci sia quella forse più importante: [G]Mitra![/G]

In sostanza, non critico il fatto in se, ma il modo in cui sono stati scodellati risultati non riscontrabili e scarsamente motivati!

Ben altri sono i punti di contatto e ben altra è la normale evoluzione di una religione che, normalmente, poggia sulla/e preesistente/i sostituendone i simboli ed i miti in tempi più o meno lunghi!
[Modificato da Hotepibre 31/10/2012 00:22]
Vota:
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:24. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Discussioni Recenti






ATTENZIONE!
Tutto quello che viene pubblicato nei forum di Freeforumzone S.n.c. e' sotto il nostro copyright e non puo' essere ridistribuito senza autorizzazione dell'Autore del messaggio e dell'Amministratore.
Tutti i contenuti (codice di programmazione, grafiche, testi, tabelle, immagini, e ogni altra informazione disponibile in qualunque forma) sono protetti ai sensi della normativa Italiana ed Europea in materia di opere dell'ingegno.
Ogni prodotto o Societa' menzionati sono marchi dei rispettivi proprietari o titolari e possono essere protetti da brevetti e/o copyright concessi o registrati presso le autorita' preposte.




Portale Chi Siamo Archeologando Articoli Forum WiKiHiero


Qualità e pertinenza certificata da


Dedico EgiTToPhiLìa a colui che ha saputo insegnarmi che cos'è l'umiltà, senza parole, ma coi gesti e con l'esempio quotidiano.
Un'altra delle ragioni per cui l'ho amato, e lo amo, più di chiunque altro. Oggi ch'egli vive ancora, e per sempre, dentro il mio cuore, dedico EgiTToPhiLìa a...
... mio padre.

© Egittophilìa, 2005 - 2016. All rights reserved.