Rientro ora da una breve e intensa passeggiata lungo l'Iteru (il fiume, in tal caso il Po).
Breve perchè il tempo a mia disposizione era limitato a meno di un'ora. Intensa perchè, nonostante la brevità, ne ho assaporato ogni istante.
Dapprima, seduta su una panchina mi sono lasciata accarezzare dai raggi di Aton. Il connubio tra questi e Shu (il vento) oggi risulta essere particolarmente gradevole da queste parti.
Successivamente, non ho resistito al richiamo di Tefnut (intesa come acqua in questo contesto) e mi ci sono avvicinata quanto più possibile.
L'Iteru, col suo incedere lento, accompagnava ogni mio passo, amplificando ogni singolo mio pensiero, che rimbombava nella mente quasi a voler colmare il vuoto carico di silenzio che circondava tutto il contesto.
Tutto è assorbito. Tutto tace, quasi che il mondo intero desideri fermarsi al suo cospetto, in nome di un rispetto ancestrale verso il fiume che tutto travolge e trascina...
In circostnze tali non è stato poi così difficile annullare il paesaggio e sostituirlo con quello che si imponeva al mio cuore.
E' bastato un istante. Chiusi gli occhi ho quasi potuto avvertire l'effetto della sabbia calda che avrebbe inghiottito i miei piedi se in quegli istanti io fossi stata a casa e non qui...