"La Lascaux del Nilo"
A cavallo tra febbraio e marzo scorsi, una missione archeologica belga, finanziata dall'Università di Yale (con la collaborazione della Vodafone Egypt), guidata dal Dott. Dirk Huyge del Royal Museum of Art and History di Bruxelles, ha dato inizio a un progetto di ricerca di arte rupestre nel sito di Qurta, sulla riva est del Nilo, nei pressi della piana di Kom Ombo.
Il team conta anche la presenza di scienziati provenienti dalla Yale University (USA), University of California Los Angeles (USA), Australian National University (Canberra, Australia), American University in Cairo (Egypt), and Ghent University (Belgium).
Una spedizione simile, già nel 2004, permise di scoprire un sito di arte rupestre nella località nubiana denominata El-Hosh, poco distante. Qui si rinvennero molte immagini di bovidi, eseguiti in uno stile che ricorda da vicino quello della grotta di Lascaut in Francia, che si distinguono dallo standard dell'epoca a cui appartengono.
Inoltre possono essere paragonati alle rappresentazioni scoperte, nel 1962-63, da una missione canadese a Gebel Silsila, sulla riva est del Fiume.
A Qurta sono state identificate tre aree rocciose distinte, designate coi nomi Qurta I, II e III, presso le quali sono stati individuati numerosi pannelli o figure singole, per un totale di circa 160 soggetti.
L'arte rocciosa di Qurta consiste principalemte di figure animali disegnate allo stato brado. Sia le incisioni che i disegni sono stati fatti per affinare la tecnica di riproduzione. I bovidi sono largamente predominanti (111 esemplari), seguiti dai volatili (7 esemplari), ippopotami (almeno 3 esemplari), gazzelle (3 esemplari) e pesci (2 esemplari). Inoltre si contano 7 rappresentazioni di figure umane (delle quali risaltano solo le curve delle natiche e nessun altro elemento).
Nessuno degli animali parrebbe indicare segni di addomesticamento. Non ci sono dubbi a proposito dei bovidi, che rappresenterebbero l'antenato selvatico Bos primigenius.
Lo stile d'arte della roccia di Qurta è sostanzialmente differente da quello ad oggi riscontrato nei siti adiacenti, classicamente Predinastico del IV millennio a.C, individuato in centinaia di siti lungo il Nilo e nei Deserti Orientale e Occidentale limitrofi.
Date le sue peculiari caratteristiche, l'arte rupestre di Qurta riflette più da vicino quelle riscontrate nell'arte Paleolitica europea, che non quelle dell'area circostante il ritrovamento.
Vi sono tuttavia piccoli dubbi a riguardo della datazione, che vorrebbe inquadrare le incisioni di Qurta a 15.000 anni fa. Essa risulta essere la più antica manifestazione di attività artistica individuata in Egitto fino ad oggi. Fornisce inoltre la prova che in generale l'Africa, e nello specifico l'Egitto, possiedono esempi di arte preistorica paragonabile sia cronologicamente che esteticamente alle grandi tradizioni di arte paleolitica, conosciute da più tempo nel continente europeo. Per questo il sito di Qurta viene denominato la "Lascaux del Nilo", e dovrebbe quindi essere preservato ad ogni costo.
A causa della numerosa presenza di rappresentazioni e tenuto conto delle difficoltà di registrazione dovute territorio, i lavori non sono ancora stati ultimati e saranno l'oggetto della successiva campagna belga, che si avvierà all'inizio del 2008