Giuseppe Esposito (Hotepibre sul Forum): "Complotti a Tebe"

credo che in questo momento sia sta già godendo Aton in Sardegna

Fa chi può! (invidia)
Ma lo attendo

...sotto l'Aton degli Sherdana eccomi a voi, di passaggio da un Internet Point... appena torno vi sposto una foto splendida di ...Horus!
Per ora grazie delle recensioni e dei giudizi che mi sembrano decisamente positivi per un'"opera prima".
Quanto a MinHotep... ogni tanto bisogna anche essere dissacranti (e non sono di certo molti quelli che possono capire il gioco di parole!?!?!?!?!?!)

e invece.... ....lo ha capito anche quella dell' "ultimo banco" ! Ciao Hotep.......buon divertimento e buone vacanze !

Ho finito il libro. Grazie Antonio !
Le pagine più toccanti che io abbia mai letto. Una lettera d'amore profondo che può scrivere solo chi conosce e vive le vibrazioni del cuore. Uno splendido omaggio con un unico difetto............il suo destinatario non potrà mai, purtroppo, emozionarsi tra le righe che hai saputo comporre nel rispetto assoluto dello spirito e della storia dell'AE. Ti giunga la mia stima insieme con sincere congratulazioni.

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Scritto da: Hotepibre 26/06/2007 16.24
...il 16 luglio 2007 ore 20.30, al "Belvedere Cederna" che sovrasta i Fori Imperiali a Roma (una cornice stupenda, sovrasta il Colosseo ed è dinanzi alla Basilica di Massenzio), verrà presentato il mio libro.

...e fatemi essere un po' orgoglioso di quel che ha detto uno scrittore famoso come Valerio Massimo Manfredi: "...l’autore, adotta un formato molto particolare, direi unico, io non ne ho mai visti! ...Ci sono dei passaggi in questo libro di grande, grandissima intensità, le scene d’amore, per esempio, sono tutte bellissime, i dialoghi sono bellissimi, ed anche le scene di "noir", del delitto, o le scene violente degli scontri armati; in più una cosa che, quando lo leggerete vi colpirà, l’occhio del regista cinematografico.
...bisogna aver passato una vita a leggere e a studiare, ...bisogna avere una cosa che non si può invece imparare, o ce l’hai o non ce l’hai, il talento! Ecco, Giuseppe ce l’ha!

...se quella sera non avete proprio nulla da fare, se siete a Roma, fatevi una passeggiata! ...sarà anche l'occasione per conoscerci!

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Potevo non andarci? Ovviamente no... Vi dirò: fino ad oggi non sapevo nemmeno dove fosse ubicato questo belvedere... strano, vero? La presentazione è iniziata verso le 21.00, e Hotep ha parlato della sua passione per Kemet, la sua storia... del fascino esrecitato su di lui dall'epoca amarniana... E' strano, sapete? Quando ha detto a quando risale la sua passione per questa terra, mi è venuto da sorridere, e pensare: "Accipicchia! Anche io sono affascinato dall'Egitto dall'età di 10 anni circa...!" Beh, stavolta devo fargli i complimenti perché in circa 20-25 minuti di presentazione è riuscito a delineare una scenografia complessa... non avrei saputo fare di meglio... anzi: probabilmente avrei fatto peggio... Bravo Hotep! E... ah, dimenticato: mi fa piacere averti conosciuto!

con estremo disappunto per non dire "altro" l'ennesima difficoltà provocata da figlio (venticinquenne) mi ha proibito di essere a Roma per applaudire Hotep. Me ne rammarico profondamente perchè avrei voluto sinceramente conoscere l'autore.....spero ci sarà altra occasione !

...piccola digressione OT: grazie ad Hat per essere stato presente, piacere anche mio di averlo conosciuto. Mi spiace solo non avergli potuto dedicare molto tempo; sarà per la prossima volta che, ne sono certo, non mancherà!
Per Roberta: dice il saggio "Figli piccoli guai piccoli, figli grandi guai grandi" . Anche per lei, non mancherà occasione... vuoi che qualche altra presentazione prima o poi non si farà? e poi, perchè aspettare un'altra presentazione? ...a proposito, ma chi è "Antonio"

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Ho finito il libro. Grazie Antonio !

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Mi associo a quel che ha scritto Hat all'inizio del suo intervento, vivo a Roma da più di 30 anni e non sapevo che esistesse un posto così bello!
E' davvero un "Belvedere", si sovrasta la via dei Fori Imperiali e, di fronte, si ha il Tempio di Venere [/G](peraltro in questo periodo particolarmente affascinante poichè sono state ricostruite in materiale bianco, che richiama il marmo, gran parte delle colonne con capitello corinzio in occasione di una sfilata di moda -credo Valentino-) e la basilica di Massenzio; a sinistra il Colosseo (e scusate se è poco) che a quell'ora aveva un colore decisamente rosa-arancio, e sulla destra la prospettiva dei Fori che terminano con la mole, imponente, del Vittoriano (a Altare della Patria che dir si voglia).
Una cornice davvero splendida il cui recupero (era invaso di erbacce ed era ormai covo per tossicodipendenti) si deve proprio alla organizzatrice di queste serate di cultura e cinema.
Per una volta mi fate "tradire" l'Egitto per dire che Roma è proprio bella? Ci credo che gli stranieri non se ne vogliono più andare!!!

Chiudo tornando alla "nostra" passione per dire ad Hat che quando hai tutto nella testa, quando hai aperto il cassetto dei frammenti di storia che hai messo da parte in oltre 40 anni, è facile sintetizzare quel che vuoi dire, basta solo trovare il filo gisuto per cucire il tutto ed è sempolicemente quel che ho fatto in quei 25 minuti (così tanti? sai che noia, non me ne ero mica accorto)

Condivido con te il giudizio sullo spettacolo bellissimo offertoci dalla cornice romana...

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Scritto da: Hotepibre 17/07/2007 16.09
ed è sempolicemente quel che ho fatto in quei 25 minuti (così tanti? sai che noia, non me ne ero mica accorto)

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Ma stai scherzando??? E' stato un piacere ascoltarti mentre esponevi le conclusioni cui ti hanno portato anni di intenso studio di una materia affascinante comne l'egittologia... a parer mio, sono rimasti affascinati anche coloroo che erano venuti per la proiezione del film con Bogart...

Debbo una risposta a Pizia che, intanto, ringrazio per la bella recensione.

Hat mi ha sentito dire, almeno in parte, quel che sto per scrivere proprio ieri sera quando mi è stato chiesto COME e PERCHE’ è nato "Complotti a Tebe".
Ho iniziato ad appassionarmi alla storia dell’Antico Egitto da bambino, ho cominciato allora a leggere tutto quel che mi capitava sotto mano sull’argomento ed ogni volta, dai mille meandri dei "sacri testi", ho "strappato" piccoli pezzi di storia, di "sapere" egittologico che ho accumulato per oltre quaranta anni nel cassetto della memoria rammaricandomi che nessuno avesse scritto una sorta di monografia che, specie sull’argomento che più mi stava a cuore (Akhenaton e Tutankhamon), contenesse organicamente le risultanze dei più disparati studi.

Poi, un giorno, quel cassetto l’ho aperto ed ho tirato fuori tutti quei ritagli, alcuni smangiucchaiti dal tempo e che neppure ricordavo di aver conservato… la mente è davvero un cassetto geloso che conserva tutto quel che leggi, che studi, che sedimenti nel corso della tua vita ed alla tua morte (che inevitabilmente arriva per tutti) tutto quel contenuto si getta via, che sia la mente di un grande uomo o che, come la mia, sia quella di un piccolo uomo, a meno che...
...a meno che, un bel giorno, quel piccolo uomo non tiri fuori i suoi brandelli di ricordo, le sue storie sfrangiate e decida (presuntuosamente) di cucire il tutto in un improbabile abito di Arlecchino.

L’unica cosa difficile è scegliere il colore del filo e lo spessore che quel filo deve avere.

Quando è toccato a me, ho presuntuosamente ritenuto che il filo si chiamasse "romanzo" anche perché (da ignorante quale sono) non avrei certo potuto aspirare che un mio "saggio" potesse giungere ad essere pubblicato allo stesso livello di coloro che, se non per bravura e conoscenze specifiche, avevano più titolo di me a scriverne.

Nasce così il mio romanzo che, come hai giustamente fatto notare è "tosto" e che come ha scritto Francis, e come ha confermato Valerio Massimo Manfredi, è più che altro un "saggio romanzato".

Il mio scopo era, lo ripeto ancora una volta, far VIVERE i miei VERI personaggi in un VERO mondo, nel LORO mondo, senza concessioni di alcun genere ad una modernità che avrebbe svilito i loro passi e reso la loro vita falsa e nuovamente relegata proprio in quei mille "saggi" da cui io avevo avuto la presunzione di tirarli fuori.

Tutankhamon, e ne abbiamo già scritto in altri 3D, è famoso per la sua tomba, per il suo tesoro, ma possibile che NESSUNO sentisse il bisogno di sapere se aveva sofferto, se aveva amato, se aveva VISSUTO prima di MORIRE?

Questo è quello che io ho tentato di fare! Ci sono riuscito? Non lo so, so però che l'ho fatto con amore verso quel ragazzo di 3500 anni fa di cui l'unica cosa certa è che era morto...

Parafrasando una nota canzone di Francesco Guccini, direi che "...vendere o no non passa tra i miei rischi...".