| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
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22/06/2006 15:04 | |
Un nuovo tassello, costituito da oltre 357 pezzi di epoca ellenistico e romana, va a completare la collezione archeologica cipriota del Museo dell' Antichita' di Torino, facendola diventare una delle piu' importanti al mondo, assieme a quelle del Metropolitan o del Louvre. Presentata a Palazzo Reale dal donatore Arturo Palma di Cesnola, apparteneva al nonno Alessandro. Prima di essere presentati al pubblico in una mostra, gli oggetti, in buono stato di conservazione, provengono quasi esclusivamente da nuclei tombali: vetri,specchi, orecchini e anelli, vasellame e statuette. Alessandro Palma di Cesnola, insieme con il piu' famoso fratello Luigi, console americano di Cipro e poi primo direttore del Metropolitan Museum di New York, visse a lungo a Cipro nel 1874 rivestendo la carica di vice console. Grazie agli aiuti del banchiere londinese Edwin Lawrence, tra il 1876 e il 1879, diede vita a una serie di campagne di scavo sull'isola, in particolare nella necropoli di Salamina. La collezione, denominata Lawrence-Cesnola, rimase intatta nella casa londinese di Cesnola fino al 1883 quando la casa d' aste Sotheby, di fronte al rifiuto del British Museum di acquistarla in toto, ne organizzo' la vendita in quattro lotti. Quell' asta ''che ha fatto disperdere un patrimonio'' costituisce motivo di rammarico, come ha detto oggi il nipote Arturo Palma di Cesnola. Dopo la vendita, rimasero in possesso della famiglia ancora una grande quantita' tra monili, vasellami, statue, terrecotte. Il nuovo nucleo di 357 pezzi va ad aggiungersi ad altri 140 donati da Alessandro Palma di Cesnola nel 1877, 300 dal fratello Luigi nel 1870 e 93 di Michele Cerruti, console del re di Sardegna a Cipro. L' intera collezione, per quantita' e qualita', e' definita dagli esperti una delle piu' interessanti dell' archeologia cipriota. La parte piu' cospicua e' costituita da 111 vetri e lucerne datate tra il II secolo a.C. e il VI d.C. Eccezionali anche le terrecotte consistenti in statuette fittili (48 esemplari), in prevalenza figure femminili, 24 orecchini di filigrana d'oro e pietre risalenti tra la fine del periodo cipriata-ellenistico e il cipro-romano. Si trovano anche 87 vasi che coprono un lungo arco cronologico compreso tra il tardo cipriota e il cipro geometrico (2200-700 avanti Cristo), 6 vasi riconducibili alla fase finale sub-micenea e della ceramica micenea (1075-1025 avanti Cristo), 21 vasi in alabastro, tra cui unguentari, del VI-II secolo a.C.Tra le sculture anche i cosiddetti Temple-boys, fanciulli accovacciati, offerti come ex-voto nel santuario di Apollo Hylates (IV-III secolo aventi Cristo) e i ritratti di eta' tolemaica (IIIa.C.) che raffigurano personaggi della cerchia di Tolomeo III, se non lo stesso faraone |