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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Le colonne

Ultimo Aggiornamento: 01/08/2006 23:43
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

21/05/2006 15:06
 
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Ai tempi del liceo ci hanno imbottito di arte greca come se fosse l’inizio di tutto.

Sono stata entusiasta quando ho scoperto che, in realtà, hanno inventato tutto loro, i Nostri Egizi.

Tutto iniziò con la necessità, sentita in tempi molto precedenti a quelli dinastici, di costruire delle abitazioni, non tanto per ripararsi dalle intemperie, come presso alti popoli meno fortunati dal punto di vista climatico, ma per sfuggire al sole e al caldo, otre che per una iniziale richiesta di privacy.

I materiali a disposizione erano molto pochi: fango, arbusti e canne.
Le prime case erano capanne circolari di arbusti legati e/o canne; gli alberi tipici dell’Egitto antico erano le palme, sicomori e varietà di acacie, ma il loro legno non era un materiale molto disponibile nella Valle e anche nel delta scarseggiava, perché se la presenza di acqua qui era maggiore, l’ambiente acquitrinoso si popolava più facilmente di canneti e piante palustri. Le piante basse hanno fusti sottili, spesso erbacei e quindi per essere utilizzati come elementi strutturali verticali devono essere fascicolati e a ciò le canne si prestavano in maniera particolare perché crescono piuttosto dritte.

Quando gli agglomerati di capanne cominciano ad assumere connotazioni urbane e i gruppi tribali si organizzano in entità definite nomi, si differenziarono, fra gli edifici, quelli destinati ai membri più importanti della comunità e si inventarono anche edifici nuovi, ad esempio per il culto.
La differenziazione fra la casa ordinaria e quella del capo tribù avvenne innanzi tutto per le dilatate dimensioni e per la creazione di ambienti nuovi, che permettessero lo svolgimento di attività correlate con la politica, la servitù, l’immagazzinamento, ecc.
Per costruire una capanna più grande e più alta si rese necessario fare grossi fasci di arbusti legati (diciamo anche più di un metro di diametro) in modo da poter anche realizzare elementi più lunghi, trattando i singoli fusti come delle fibre. Ecco la colonna.
Fra questi elementi si tamponavano gli spazi vuoti con stuoie e drappi.

In questa fase gli elementi architettonici formali sono già codificati come li vedremo in tutto il periodo storico.
Il fango era un altro materiale che abbondava e si trovò subito come utilizzarlo, oltre che per le stoviglie, anche in edilizia; così stendendone uno strato sulle stuoie se ne migliorava la tenuta, l’isolamento, l’irrigidimento, la durata, ecc.
Inoltre in edilizia si poteva utilizzare ancora più facilmente, perché non necessitava di cottura, era sufficiente seccarlo al sole, mentre per il vasellame era necessario cuocerlo in forno ad almeno 300° per conferire all’oggetto finito l’impermeabilità necessaria.

Un ulteriore passaggio fu l’invenzione del mattone (crudo) usato, come ogni novità, prima di tutto per il capo e per il culto, cioè per la costruzione delle tombe e del palazzo reale.
Con questo nuovo materiale però si ricalcano le forme che l’architettura aveva già assimilato e lo stesso avvenne quando si sperimentò la costruzione in pietra tagliata.
Per questo si trovano, già nell’edilizia più antica, colonne e lesene decorative addossate ai muri portanti e alle tamponature, con l’intento di restituire all’ambiente con un aspetto usuale, solito.

Allora le famose colonne, quelle doriche, ioniche e corinzie, tutte databili nel corso del primo millennio a.C., sono solo gli ultimi esempi e, se vogliamo, anche molto poco fantasiosi, di una evoluzione iniziata tre o quattro millenni prima, in Egitto.
Non avevo mai capito il senso delle colonne classiche, delle loro scanalature e di tutti gli altri elementi costitutivi se non quando ho iniziato a studiare l’architettura delle origini, in particolare quella egizia.

Perché su questo si sorvola nei libri di arte e di storia???

[SM=x822725]
21/05/2006 16:25
 
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Ora che mi ci fai pensare sui libri di storia la civiltà egizia veniva principalmente dipinta nei rapporti analizzando i rapporti con il faraone; solo molto marginalmente venivano toccati gli altri aspetti, quelli più culturali ed artistici... Anch'io come te sono cresciuto pensando sempre alla grandezza dei Greci, ma poi, e con sollievo, mi sono dvuto ricredere...
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

21/05/2006 16:30
 
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Sì, sì, bravo, è la parola giusta che cercavo, con sollievo
[SM=x822713] [SM=x822725]
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
21/05/2006 17:52
 
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il fatto è che l'impostazione data ai libri di testo continua a far proliferare la credenza che i graci siano i "padri" del mondo. Ogni giorno, per questo, ci tocca scontrarci con persone che, ottusamente, o per mancata preparazione, ontinuano a sostenere la supremazia greca a scapito di quella Egizia su molti fronti. Quando basterebbe davvero semplicemente leggere un Erodoto, fonte greca diretta, per comprendere che in realtà non è così.

Giorni addietro, mi sono proprio ritrovata a sfogliare un paio di testi dedicati al primo anno di scuola media e al primo di scuola superiore... sono davvero rimasta interdetta nello scoprire quali scarne e spesso "errate" informazioni vengano divulgate a proposito degli Egizi.

Ad esempio in un volume ho letto che la sfinge era una statua egizia per eccellenza, rappresentata con corpo di leoni, ali e testa di donna.... vero, ma solo in parte, poichè questa è la sfinge tipica, ma grecizzata al tempo dei Tolomei...
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

22/05/2006 13:39
 
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A parte la mania tutta mia di dimostrare che loro hanno fatto tutto e prima di tutti, c'è veramente qualcosa di sbagliato nell'istruzione di base, vorrei che qualcosa cambiasse... [SM=x822736]
In fondo le cose più importanti sui nostri antenati le abbiamo scoperte nell'ultimo secolo, no possiamo fossilizzarci su programmi di studio da école des beaux arts!
Aiutatemi a far sentire la nostra voce! [SM=x822729]

[SM=x822719]
[SM=x822725]
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

10/07/2006 16:24
 
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Le colonne erano colorate.
L'insieme di forma e colore di questi elementi architettonici ne sottolineava l'origine diciamo "organica", per cui anche il costruito in pietra doveva assumere un aspetto molto naturalistico, fino ad assugere ad un surrealismo un po' fitofilo nelle realizzazioni "classiche" dell'arte egizia, ma sempre perfettamente armonico con i colori dominanti del paesaggio, profondi e purissimi.
Credo che ci fosse da restare senza fiato ad entrare in una foresta di colonne tutte dipinte nei toni del verde e del blu, sottolineate da bordi neri e bianchi e vivacizzate quà e là da tocchi di rosso e giallo, ma in questo credo dovesse consistere il look straricco degli interni di lusso (corte e luoghi di culto).
Perché l'artista egizio doveva pur trovare qualche espediente per rendere l'ambiente costruito più lussureggiante delle rive del Nilo e fu un'impresa ardua ma brillantemete portata ea compimento.
Peccato non avere qualche frammento in più, meglio conservato di palazzi, architettura dei vivi, evidentemente questi non interessavano molto la committenza, la quale preferiva impiegare tempo, risorse e materiali più durevoli per la realizzazione della dimora per l'aldilà, che avrebbe dovuto durare in eterno...
I greci ancora, copiarono anche questo dai nostri, infatti le loro colonne, nonostante la classicità ci comunichi immagini di immacolato biancore, erano colorate in modo molto simile a quelle egizie.
E qui un interrogativo sorge spontaneo: così ossessionati dalla mimesi, tanto da perseguire una statuaria di perfezione naturalistica, come avrebbero colorato le loro colonne, prendendo a modello che cosa?
Ma la stessa natura riglgiosa che fu modella per gli artisti egizi ovviamente!

[SM=x822712]
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

01/08/2006 23:43
 
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Colonna ionica
La colonna si distingue dalle altre, oltre che per le sue proporzioni, per il suo caratteristico capitello, che raffigura un rotolo di papiro aperto a metà e posato sulla tavoletta dello scriba.

Ma guarda che coincidenza, e i greci dove lo trovarono il papiro per fare i rotoli di carta? Nella zona ionica?
Credo di no, forse in Egitto?
Il suo nome è dunque poco azzeccato, perché il motivo decorativo è veramente egizio per eccellenza.
I Nostri scrivevano sul papiro in tempi in cui i greci andavano ancora a spasso con la clava.

E’ risaputo che questo supporto per la scrittura viaggiò per tutto il Mediterraneo, ma partì dall’Egitto: gli altri popoli, ammesso che la praticassero, usavano infatti altri supporti per la scrittura cioè pietra, ceramica, metalli, cose piuttosto difficili da produrre e infatti scrissero molto poco, ad eccezione di quei popoli che seppero usare la scrittura cuneiforme sulle tavolette di argilla, unico metodo paragonabile per semplicità ed economicità a quello egizio.

Allora in area ionica, o forse grazie ad una maestranza ionica, degli artisti fortemente impressionati dalla valenza estetica del rotolo di papiro avvolto a spirale, provarono a metterlo a capo di una colonna, considerandola una buona ed originale idea.
Ricordiamoci che per contrappunto a tutta la fantasia sfoderata in ambiente nilotico, nella Grecia classica spopolava la colonna dorica! (praticamente un pilastro tondo, di proporzioni tozze, senza base e con un capitello semplificato al massimo realizzato in due pezzi piuttosto geometrici…)

Qualche tempo dopo, quando anche i greci andarono a rifarsi gli occhi a scuola dai pazienti artigiani egizi, arricchirono il loro fondamentale repertorio decorativo, inventando la colonna corinzia, il cui capitello fu ispirato a motivi vegetali, si racconta, dall’osservazione di un cesto di piante di acanto.
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