Berlino: "I tesori affondati dell'Egitto"

La storia del Mediterraneo sud-orientale, attraverso "I tesori affondati dell'Egitto" è raccontata a Berlino da una mostra che sotto questo titolo offre da domani uno spettacolare viaggio attraverso 1.100 anni di civiltà egizia, conservati in fondo al mare e solo ora tornati all'asciutto. Per la prima volta su scala mondiale negli affascinanti locali del Martin Gropius Bau, vicino a dove una volta c'era la cancelleria di Adolf Hitler, è stata allestita una mostra con oltre 500 reperti recuperati in fondo al mare dal 1992 a oggi dall'archeologo subacqueo francese Frank Goddio e dal suo team, appartenuti soprattutto a tre città molto famose nell' antichità: Thonis (per la prima volta identificata fuori di ogni dubbio come l'Heraklion, o Eraklion o Eraclea, dei Greci), Canope (la latina Kanopus) e la metropoli Alessandria. Attraverso statue di granito alte fino a cinque metri, sfingi, stele in alcuni casi per decine di tonnellate, gioielli e monete, rivive l'antico Egitto degli anni dal 700 a.C all'800 dopo Cristo, quando la forza travolgente di terremoti dei quali finora non si sapeva nulla, hanno portato in fondo al mare i resti delle tre città.
A Berlino, dove la mostra è stata inaugurata oggi dal presidente egiziano Hosni Mubarak e da quello tedesco, Horst Koehler, sono arrivati così i reperti mai visti di un periodo che va dall'epoca degli ultimi faraoni alla liberazione da parte di Alessandro Magno, alla grande rinascita sotto la dinastia greca dei Tolomei, alla conquista romana (Cleopatra era la figlia di Tolomeo XII), fino all'arrivo della civiltà araba.
La mostra ricostruisce attraverso grandi pannelli e proiezioni delle riprese sottomarine anche l'atmosfera del fondo dei mari davanti ad Alessandria, una delle metropoli dell'antichità, e nella baia di Abu Qir, dove sono stati ritrovati i resti di Kanopus e Thonis-Eraklion. Questa prima selezione tra le migliaia di reperti inestimabili recuperati dall' "Indiana Jones dei Mari" Goddio (fondatore e presidente dell'Istituto europeo per l'archeologia marina) attraverso la più moderna e affidabile tecnologica, offre la possibilità di capire le condizioni di vita di quel periodo, l'economia, la politica e la religione di una delle zone più belle dell'intero Mediterraneo. Thonis, inequivocabilmente identificabile con la Eraclion dei greci secondo i curatori della mostra, era per esempio una città di laguna su uno dei vecchi bracci maggiori della foce a delta del Nilo, che prima della fondazione di Alessandria (in onore di Alessandro Magno) era una delle principali metropoli commerciali dell'intero Mediterraneo ma fino alla sua riscoperta nell'anno 2000 da parte del team di Goddio sembrava sparita dalla faccia della Terra senza lasciare traccia. Il suo nome tornava in antichi testi, per il resto era stata cancellata dalla memoria dell'umanità.
Ma grazie a uno scrigno scavato in un blocco di granito rosso, dedicato al dio Amun-Gereb (Eracle o Ercole, secondo la trasposizione nella mitologia greco-romana) è stato provato che la città sottomarina ritrovata era proprio Thonis-Eraklion, mentre una stele intatta in granito nero del periodo del faraone Nektanebo I dimostra incontrovertibilmente che Thonis era per gli egizi la città indicata in greco con il nome di Eraklion (un nome dato a varie città greche, da non confondere comunque con la moderna Heraklion, che si trova sull'isola di Creta).La mostra successivamente sarà allestita a Parigi.


Fonte:www.denaro.it