Egitto reclama maschera funeraria razziata da museo Usa | Ultimo Aggiornamento: 15/05/2006 22:44 |
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03/05/2006 14:08 | |
Rapporti tesi tra Egitto e Stati Uniti a causa di un cimelio antico conteso tra i due Paesi. Si tratta di una maschera funeraria che copriva il volto di una mummia del 1307 a.C., esportata illegalmente dagli americani negli anni '80 e reclamata oggi dagli egiziani. Il Consiglio supremo delle antichita' dell'Egitto ha quindi intimato al museo di St.Louis, nel Missouri, di restituire la reliquia entro il 15 maggio. Il dirattore della struttura museale americana, pero', tentenna e non si dice certo di poter rispettare la scadenza imposta. In questo caso le autorita' egiziane hanno gia' annunciato che adiranno alle vie legali. |
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03/05/2006 19:56 | |
adiranno? Dai, scherzo... comunque, sono d'accordo affinché se la restituzione non avvenga entro tale data, lo SCA passi alle vie legali... Posso arrivare a capire che i vari musei nel mondo non vogliano restituire i reperti che sono stati portati dagli archeologi, ma che non si voglia restituire un reperto illegalmente defraudato, no, non ci sto... |
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03/05/2006 20:20 | |
Scritto da: Hatshepsut76 03/05/2006 19.56
adiranno? Dai, scherzo... comunque, sono d'accordo affinché se la restituzione non avvenga entro tale data, lo SCA passi alle vie legali... Posso arrivare a capire che i vari musei nel mondo non vogliano restituire i reperti che sono stati portati dagli archeologi, ma che non si voglia restituire un reperto illegalmente defraudato, no, non ci sto...
si, Fratellino.... Adire le vie legali, significa dare inizio a un procedimento giudiziario. Stavolta non ho sbagliato, ma u continua a controllarmi perchè spesso scrivo mostruosità ;) |
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15/05/2006 02:24 | |
ecco un'immagine della maschera di Ka Nefer Nefer, 3200 anni, per cui oggi scade l'"ultimatum" egiziano
Il direttore del Museo (la struttura è stata accusata di furto) non intende cedere almeno fino a quando non sarà fatta luce sulla vicenda... |
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15/05/2006 08:32 | |
A mio avviso, in questo caso, l'Egitto e lo SCA hanno tutto il diritto di pretendere il rimpatrio di questa maschera funeraria, proprio perché esportata illegalmente. |
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15/05/2006 22:24 | |
credo che il tasto "reimpatrio dei reperti" possa riaccendere gli animi...
Già che di opinioni personali trattiamo, vorrei esprimere la mia e qui mi chiedo che senso avrebbe, allo stato attuale delle cose per cui i reperti in Egitto si accumulano nei sotterranei, in appartamenti sequestrati e quant'altro, riportare "a casa" oggetti che hanno poco valore storico ( vi prego di non fraintendermi: per me anche un volgare sasso, se proveniente da Kemet, ha un valore inestimabile, ma qui mi riferisco a importanti valori di studio, che cioè possono caratterizzare le conclusioni a cui gli studiosi possono giungere). Perchè non lasciare che altri possano ammirare le bellezze dell'Antico Egitto e farsi affascinare da queste? Certo, ci sono reperti che è giusto che rientrino in Patria, ma quanto c'è di umanamente corretto in questo atteggiamento di Hawass, di cui peraltro condivido molte idee in merito? Non abbiamo forse a che fare con oggetti che appartengono all'umanità intera? se ogni popolo pretendesse di riavere i propri "pezzi", un museo come il Louvre si svuoterebbe, ci avete mai pensato? Il nosro Paese riavrebbe tante cose, ad esempio, ma tante altre andrebbero restituite e dov'è in tutto questo il vantaggio? Chi sarà stuzzicato dalle bellezze dell'Arte e quindi sarà stimolato a viaggiare e visitare (che sono la Cultura!)?....Quando desidero che qualcuno si ricordi di me, non gli lascio forse un mio biglietto da visita, in modo che abbia qualcosa di mio..? [Modificato da Maat Ka Ra 15/05/2006 22.28] [Modificato da Maat Ka Ra 15/05/2006 22.28] |
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15/05/2006 22:32 | |
Sono d'accordo con il tuo punto di vista; quello che intendevo dire è che ritemgo più giusto che vemgano restituiti dei pezzi trafugati illegalmente, ma non quelli, diciamo così, degnamente prelevati... [Modificato da Hatshepsut76 15/05/2006 22.32] |
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15/05/2006 22:44 | |
il problema fondamentale è che nessuno allo stato di cose attuali sarà in grado di stabilire quali realmente sono stati i reperti trafugati e quali invece concessi volontariamente dall'Egitto ai paesi che ora li ospitano.
Anch'io non mi sento di condannare appieno Hawass, perchè, come ho ribadito più volte, non riveste una posizione facile da gestire. Ma a sentire lui, pare quasi che tutti i reperti che oggi si trovano al di fuori del territorio egiziano siano stati scorrettamente trafugati. Mentre se analizziamo le cose per come sono andate, buona parte delle volte (per non dire tutte) gli oggetti ritrovati durante gli scavi di equipe straniere non ricevevano molta considerazione dai predecessori di Hawass, ai quali interessava più che altro il denaro sonante.... così è stato per la Stele di Rosetta, per il Canone Reale e anche per il busto di Nefertiti...
Verò è che finchè l'archeologia non è stata supportata da organi di controllo seri, più che altro si può parlare di "razzie". Ma all'epoca quanti egiziani erano coinvolti negli scavi??? non credo di sbagliare se rispondo: nessuno.
In reltà quindi il problema di fondo è un altro: i predecessori di Hawass hanno commesso l'errore di non riconoscere il reale valore del loro patrimonio.
Ed oggi non è corretto privare tutto il mondo di quanto di egiziano possiede convogliandolo tutto in terra d'origine. Non possono davvero costringere l'intera popolazione a recarsi lì per poterli ammirare da vicino. Già così, risulta difficile a volte prender visione dei reperti, e le distanze tutto sommato sono in gran parte accessibili...
Poi, non ultimo, Hawass dovrebbe anche rendersi conto che in fondo se buona parte di questi reperti ha rivisto la luce è grazie ai finanziatori degli scavi, grazie alle persone che vi hanno dedicato la vita, e queste non sono TUTTE egiziane di nazionalità.... ci vuole riconoscenza.... |
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