Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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La fenice: Culto solare

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2006 19:29
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

23/04/2006 02:05
 
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So che vi farò sorridere (o ridere? O proprio sbellicarvi?) ma non perché l’argomento in sé sia particolarmente ridicolo, ma a causa delle fonti che citerò.
Ecco qua. La storia della fenice mi ha sempre affascinata, anche per la scarsità di informazioni reperibili, non ostante si tratti di un mito che attraversa la storia dell’Egitto dalle prime dinastie all’epoca romana.
Perciò mi sono interessata molto a quanto scritto da Robert Bauval nel suo “Il mistero di Orione”, oserei dire non del tutto campato in aria. Capisco che citare Bauval oppure Rundle Clarck (in quanto fonte preliminare del primo) non sia il massimo della attendibilità in campo egittologico, ma sono dell’idea che non sempre sia necessario buttare tutto alle spine, anzi, in ogni libro c’è sempre qualcosa di buono e quindi non dovrebbe generare timidezze nell’essere citato, non tanto per dare un’autorevolezza al consenso, quanto per sottolineare aspetti che possano potare a conclusioni, se non coincidenti, almeno convergenti.
Dunque quello della fenice sarebbe un mito molto antico, forse anche predinastico, nato nella zona di Heliopoli e legato alla cosmogonia solare. In particolare dal nulla sarebbe apparso l’uovo dal quale sarebbe nata la fenice, mitico uccello che sollevatosi in volo starnazzando avrebbe squarciato le tenebre del nulla.
Questo uccello potrebbe essere un airone, animale che in natura più si avvicina alle raffigurazioni che ne sono state fatte, anche se le differenze ci sono e probabilmente sono attributi che il nostro uccello si è guadagnato grazie all’associazione con il culto solare, quali penne e piume rosse e d’oro.
In un periodo precedente, in cui l’Egitto era diviso in società tribali corrispondenti (+ o -) ai nomi, si può desumere che la divinità di Heliopoli ebbe come animale totemico la fenice o airone?
Qualcuno ha voglia di approfondire il culto solare più antico???
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Sacerdotessa
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Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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03/05/2006 23:28
 
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Carissima Pizia, anch'io ho sempre amato molto il mito della Fenice. Ed anch'io come te, mi sono dovuta sempre "accontentare" a causa della scarsezza di informazioni in mio possesso. Ma... uniamo le forze e vediamo di restituire alla Fenice il posto che senz'altro merita ;)

Indubbiamente questo uccello è simbolo di rinascita. Stando ai geroglifici che lo simboleggiano, si potrebbe in effetti affermare che si tratta dell'airone egiziano (Ardea Cinerea o Purpurea), ossia il mitico Benu.






Poichè questo volatile ritornava in Egitto ogni anno all'epoca dell'inondazione del Nilo, venne ben presto associato ad essa, che a sua volta apportava rinascita della vegetazione.
Il levarsi della Fenice dalle acque evocava il sorgere del Sole dal Nun, l'Oceano Primordiale; il suo emigrare dopo alcuni mesi lontano dall'Egitto, per poi tornare l'anno successivo, evocava il ritorno ciclico del Sole sulla terra dopo un periodo di assenza. Queste credenze sono alla base del mito greco della Fenice (la stessa parola greca quasi certamente deriva dall'egiziano), che muore tra le fiamme per risorgere dalle proprie ceneri dopo cinquecento anni, un numero infinito e esemplificativo che evoca probabilmente il periodo sotiaco: ogni 1434 anni la stella Sirio (Sothis) si levava in coincidenza con il capodanno egiziano, inaugurando, secondo le loro credenze, una nuova era di rinnovamento del cosmo. Per tutti questi motivi la fenice diventa nell'Egitto antico simbolo solare di rinascita, identificato con gli dèi Ra e Osiride e venerato in particolare ad Eliopoli, principale centro del culto solare.
Già i Testi delle Piramidi citano "La Casa della Fenice", il tempio ad essa dedicato nella città di Eliopoli, ritenuto luogo sia del suo levarsi che del suo morire.
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

08/05/2006 01:44
 
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Allora posso citare liberamente Bauval?
La maggior parte delle cose le ho lette lì...
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di ATON
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wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
08/05/2006 04:48
 
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Re:

Scritto da: pizia. 08/05/2006 1.44
Allora posso citare liberamente Bauval?
La maggior parte delle cose le ho lette lì...



certo che puoi!

è da questo che nascono i dibattiti ;)
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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06/06/2006 18:03
 
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tornando all'argomento della Fenice, ho appena terminato la lettura di questo articolo.... semplicemente affascinante:

In volo sulle Piramidi

Ancora una volta ci troviamo a parlare di una di quelle figure che compaiono in culture molto distanti fra loro, nello spazio e nel tempo.
Fuoco e volo sono associati, così come il Sole è da sempre nel cielo, simbolo di nascita e resurrezione, uno di quei fattori che devono aver caricato di spiritualità la mente dei nostri avi, il loro senso del divino.
E allora nacque il mito della fenice, una creatura che è quasi incarnazione stessa della leggiadria, della bellezza in qualche modo legata alla luce.
Il suo legame col Sole la rende simbolo di immortalità. Gli antichi, Egizi, Greci e Cinesi, fra gli altri, ne parlavano con ammirazione e in qualche caso invidia, come se la fenice fosse in qualche modo proiezione di quei desideri inconsci d’immortalità che abbiamo tutti.
Al contrario di tanti altri animali fantastici, però, molti storici pensano che la fenice mitologica sia stata ispirata da qualche uccello realmente esistito.
Già nei Testi delle Piramidi (2375-2055 a.C.) e in altri scritti geroglifici troviamo indicazioni sul bennu (dal verbo benu, risplendere), un uccello sacro che aveva circa l’aspetto di un ibis, dal colore splendido, dorato o rosso, con la lunga coda azzurra e le piume infuocate. Dalla testa partivano due lunghe piume di colore diverso, sempre azzurre, rosse o dorate; veniva in genere raffigurato con l’Atef, il simbolo del disco solare, in cima al capo, proprio perché i trampolieri sorgono dall’acqua come il Sole all’alba.
Il bennu arriva a rappresentare addirittura il Ba, una parte dell’anima del dio Sole.
Era il protettore del pianeta Venere e compagno del dio Osiride, dal quale ricevette una corona dorata o lo stesso Atef, e l’immortalità.

Non è difficile immaginarsi qualche contadina appena adolescente, china sui campi ai margini del Nilo, mentre scorge controluce, all’alba, un airone spiccare il volo da una delle rocce che affiorano dall’acqua.
La giovane egiziana, figlia di una civiltà così spirituale, cosa sarà mai andata a raccontare a casa? Pare di vederla, sulla soglia di quella che è poco più di una capanna di fango e sabbia, mentre racconta alla madre che non ha il doppio dei suoi anni di aver appena visto un bennu di fuoco.


Questa creatura può essere identificata (al di là dei particolari) con l’ardea cinerea (o airone cinereo), che gli antichi Egizi avevano l’abitudine di aspettare presso il salice sacro della città di Heliopolis (o Eliopoli), considerandolo evento di buon auspicio e speranza. La leggenda la vede posarsi sopra un obelisco chiamato Ben Ben.
In tarda età, il bennu costruiva sui rami di una quercia un nido di arbusti profumati: cannella, mirto, incenso, sandalo, mirra e altre, un po’ tutte le piante balsamiche che vi vengono in mente, insomma. E poi lasciava che i profumi gli dessero una morte dolce, mentre il sole bruciava gli arbusti. Cantando una canzone meravigliosa, si lasciava consumare dalle fiamme. Dal mucchietto di cenere, dopo tre giorni, spuntava così una nuova creatura, identica alla prima.

Secondo un’altra storia, le ceneri mischiate alla mirra prendevano la forma di un uovo, depositato nel tempio di Ra a Heliopolis; a volte da una divinità o dal bennu stesso, a seconda delle versioni.

Fatto sta che lo splendido volatile, sempre un maschio, si alzava dal Nilo a mezzogiorno e cantava una canzone così meravigliosa che Ra fermava la sua barca nel suo viaggio nel firmamento, per ascoltarla un po’. Uno dei primi esempi storici di pausa pranzo con accompagnamento musicale.

Il bennu fu il primo a sorgere dalla collina primordiale, dove ebbe origine la vita. Proprio su quella collina, poi, fu edificata la città di Heliopolis. E ne esisteva sempre un solo esemplare per volta.

Heliopolis fu la capitale del XII distretto del Basso Egitto. Il suo nome originale era Iunu e nella Bibbia corrisponde alla città di On. Fu un centro importante per il culto del Sole, ovvero del dio Ra. Le sue rovine si trovano nei pressi del Cairo.




06/06/2006 19:29
 
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ma è bellissimo questo articolo!!! [SM=x822712]

altrettanto belli sono i disegni...

[Modificato da Hatshepsut76 06/06/2006 19.31]

[Modificato da Hatshepsut76 06/06/2006 19.31]

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