| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
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13/04/2006 15:24 | |
E' stato dopo il suo rientro a Tivoli dall'Egitto (134 d.C.), una delle province che costituivano l'Impero Romano, che Adriano ordinò la realizzazione di complessi architettonici e scultorei ispirati alla grande terra dei faraoni. Un'ammirazione che trova riscontro nelle numerose sculture rinvenute nel Settecento nella villa tiburtina e oggi conservate nei Musei Vaticani e nei Musei Capitolini: opere legate al culto di Iside ma soprattutto alla figura di Antinoo, il giovane amato dall'imperatore e morto proprio nel corso del viaggio in Egitto.
E al favorito di Adriano era dedicato l'edificio rinvenuto recentemente presso l'ingresso monumentale di Villa Adriana, nell'area prospiciente il Pecile e le Cento Camerelle: si tratta dell'Antinoeion, una sorta di santuario-tomba che costituisce il primo esempio finora noto di una costruzione realizzata in stile egizio nella residenza imperiale presso Tivoli. L'edificio era costituito da un'ampia esedra semicircolare preceduta da due templi affrontati, ispirati ai canoni dell'architettura egizia, e decorato sulle pareti della cella da bassorilievi con soggetti del repertorio religioso dell'epoca dei faraoni.
La mostra in corso nell'Antiquarium del Canopo, a cura di Benedetta Adombri, presenta i reperti rinvenuti nei pressi dell'Antinoeion: si tratta di opere raffiguranti Iside, Antinoo-Osiride, sacerdoti, offerenti, basi di statue e vasi, realizzati in materiali che vanno dal marmo bianco al bigio morato, dal basalto alla diorite, dal cipollino al rosso antico. Opere che corrispondono a un evidente gusto per l'esotico, più che a una vera e propria religiosità: lo confermano i geroglifici che le accompagnano, in realtà privi di significato in quanto semplici imitazioni della scrittura egizia.
Le recenti scoperte hanno permesso di formulare nuove ipotesi anche riguardo alle sculture oggi conservate dei Musei Vaticani, prima ritenute provenienti dal Canopo, ma forse da riferire all'Antinoeion.
Molte delle sculture rinvenute sono opera delle officine romane di età adrianea, dunque copie dei manufatti egizi, ma vi sono anche alcuni originali importati dall'Egitto, tra i quali uno, molto frammentario, con un'iscrizione incisa in caratteri geroglifici che ne attesta la pertinenza all'epoca faraonica.
Il percorso della mostra, articolato in tre sezioni, analizza la tematica "egizia" a Villa Adriana, attraverso l'analisi delle testimonianze note, delle ipotesi di vari studiosi, delle recenti scoperte e ricerche e del contesto di provenienza delle opere: si parte dalla decorazione scultorea del celebre Canopo per poi giungere all'area della cosiddetta Palestra e concludere con l'Antinoeion, luogo-memoria in cui Adriano perpetuava il ricordo dell'amato Antinoo. |