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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Arte Amarniana

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2006 13:23
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22/03/2006 16:03
 
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Stile artistico inaugurato da Akhenaton. Sebbene il suo nome si riferisca alla località di Amarna, nacque già a Tebe. Se ne videro i primi segni alla fine del regno di Amenofi III, probabilmente influenzato dal figlio Akhenaton. Fin dai primi quattro anni di regno di quest'ultimo a Tebe apparvero le caratteristiche fondamentali dell'arte amarniana. Nell'architettura vennero impiegati schemi assolutamente inediti e apparve la tecnica costruttiva dei talatat, creata dal Re, che prevedeva una maggiore velocità nell'edificazione dei monumenti in pietra.



Alcuni esempi di talatat


Fu sempre il Re a introdurre le innovazioni artistiche - derivate dalle sue concezioni filosofico-religiose - evidenti nel rilievo, nella pittura e nella statuaria.
Innanzitutto sui monumenti il rilievo a incavo sostituì il bassorilievo fino ad allora in uso. Le figure non emergono dalla superficie della pietra, ma sono scontornate e modellate nell'incavo ricavato dal contorno; si tratta di una tecnica ideata per ottenere immagini che possano essere pienamente messe in risalto dalla luce solare, anche in senso metaforico, poichè la stessa tecnica si trova nell'oscurità delle tombe, dove i raggi solari sono quelli dell'Aton scolpito nelle raffigurazioni.
Le innovazioni di Akhenaton rappresentano un taglio netto nella storia egizia: se l'arte era stata fino ad allora celebrazione dei canoni del passato, lo stile amarniano si liberava da quei canoni per raffigurare il presente, fatto di vita, di concretezza, imbevuto dell'energia vivificante donata da Aton. E' in questo quadro che vanno visti i nuovi soggetti che apparvero sui rilievi dell'epoca: all'ionografia degli stereotipi fatti di divinità e scene dell'aldilà si sostituì la vita quotidiana. Non si deve però pensare a un trionfo assoluto, ma all'instaurarsi di nuovi canoni idealizzatori, che tendevano a fissare l'attimo fuggente del quotidiano, la potenza della vita. Spariva ogni traccia del futuro, dell'aldilà, della morte; e quando la morte doveva essere rappresentata, come nel caso del decesso e dei funerali di alcune principesse, essa era resa nella tragicità dell'attimo presente, nel momento del dolore che colpisce anche i regnanti, senza pudore nè idealizzazione astratta.
Rispetto al passato svanì ogni immagine che potesse ricordare altre figure divine che non fossero Aton.
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22/03/2006 18:02
 
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Le immagini del quotidiano, lo spirito di amore universle donato da Aton che permea le scene di intimità del sovrano sono riscontrabili anche nella sua tomba: ai quattro angoli del sarcofago appare una novità rivoluzionaria, la regina Nefertiti che protegge il Re defunto (*). Tale espediente fu adottato dai faraoni successivi, che però non osarono utilizzare le immagini delle rispettive spose, ma quelle delle quattro dèe tutelari (Iside, Nefti, Selket e Neith).
Nelle raffigurazioni di Akhenaton e della famiglia reale del primo periodo del regno il faraone veniva rappresentato normalmente, o con leggere accentuazioni di alcuni caratteri anatomici. Poi tali criteri divennero sempre più marcati, tanto da mostrare delle vere deformità, in cui il realismo diventava anomalia.
E' su queste deformità che si sono accentrate le analisi di molti studiosi, in particolare di medici appassionati di egittologia, che hanno voluto vedere in esse non una convenzione stilistica e simbolica, ma un particolare quadro clinico, che sono arrivati ad analizzare.
Ma non è necessario scomodare la patologia, perchè ciò che si sta analizzando non è un corpo umano reale, ma delle rappresentazioni che corrispondono a convenzioni; l'aspetto del Re e dei suoi familiari va interpretato piuttosto come una liberazione dalle forme reali che vuole staccarsi dal realismo senza abbandonarlo completamente.
Le forme di Akhenaton e della sua famiglia erano un nuovo simbolo della regalità. La controprova viene dal fatto che nel secondo decennio del regno la deformazione diminuì per andare verso un realismo più marcato, come ben dimostrano gli studi dal vero rinvenuti nell'atelier dello scultore Djeuthymose (Tuthmose).

Morto Akhenaton la sua arte sopravvisse sotto Tutankhamon, Ay, Horemheb e in un primo momento anche sotto la XIX dinastia.






Esempi tipici di arte Amarniana








(*) questo punto andrebbe appurato. Il sarcofago in questione si trova nel cortile del Museo Egizio del Cairo - sorvoliamo sullo stato, visto che viene utilizzato come portarifiuti praticamente :sm057: - tuttavia non ho riscontri al momento che indichino vi fosse raffigurata Nefertiti. Se qualcuno ne sa qualcosa.... ogni intervento è benvenuto ;)
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22/03/2006 18:35
 
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Ecco le immagini del sarcofago in questione, coi particolari della figura femminile:





In effetti il cartiglio è di Nefertiti, ma credo si riferisse a una immagine scolpita sulla parete e ormai scomparsa, non alla figura femminile posta sull'angolo.

Voi cosa ne pensate?

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- ShemsetRa -
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23/03/2006 11:50
 
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Sarcofago
Ecco come la penso:
Il vero sarcofago è quello andato in pezzi e ora apprezzabile solo attraverso frammenti,quelli più grigi, per intenderci, mentre la parte in conglomerato, più rossiccia credo sia solo un supporto per far capire meglio come dovevano essere i vari pezzi montati.
Infatti penso che i frammenti siano in granito, mentre il supporto potrebbe essere un impasto di cemento e ghiaia bianca e nera, colorato con cocciopesto o qualcos'altro di rosso.
La figura femminile a sinistra è stata riportata nel supporto per simmetria della rappresentazione, come su ognuno dei quattro spigoli e credo che sia una delle quattro dee protettrici Serket, Neit, Nefti e Iside, come troviamo nel famoso tempietto a custodia dei canopi di Tut.
Il cartiglio di Nefertiti che si trova lì vicino potrebbe far parte di un discorso oppure riferirsi ad una figura andata perduta.
[SM=x822725]
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23/03/2006 12:00
 
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[SM=x822750] anch'io sono del parere che si tratti di una delle Dee tutelari. Ma allora perchè un egittologo a mio parere preparato, mi riferisco a Maurizio Damiano Appia, sostiene che si tratti di Nefertiti????!!!!

e inoltre, se fosse davvero Nefertiti, la prescelta a proteggere Akhenaton sul suo sarcofago, questo vorrebbe dire che morì PRIMA di Akhenaton....

non penso abbia un senso porre un vivo a protezione di un morto... o sbaglio? [SM=x822736]
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

25/03/2006 01:27
 
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Non so, possiamo chiederglielo?
A volte i nostri archeologi famosi rispondono.
Personalmente io non l'ho visto, :cry: ovviamente, quindi le mie deduzioni partono solo dalla foto.
E la questione dei frammenti ricomposti, ti sembra possibile?
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29/03/2006 19:48
 
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Re:

Scritto da: pizia. 25/03/2006 1.27
Non so, possiamo chiederglielo? A volte i nostri archeologi famosi rispondono.



immagino di sì.... non ho fatto ricerche in rete in proposito a tale possibilità, quindi non so se possiede un sito o se da qualche parte è reperibile un indirizzo e-mail... ne sai qualcosa in più?



Personalmente io non l'ho visto, :cry: ovviamente, quindi le mie deduzioni partono solo dalla foto.
E la questione dei frammenti ricomposti, ti sembra possibile?



anch'io, come te, mi baso solo sulle fotografie... ma sinceramente mi pare strano: la parte granitica sembra essere originale. In effetti si parla di frammenti.... quindi mi chiedo: supponendo che l'abbiano ricostruito, applicandoci su i frammenti ritrovati, quale indicazioni hanno seguito??? certo non sono giunti fino a noi reperti che ne illustrassero le fattezze! e di conseguenza, come fanno a sostenere che fosse Nefertiti posta in protezione, se nei ritrovamenti, quanto la riguarda è rappresentato solo da un cartiglio? [SM=x822736]
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

06/04/2006 23:11
 
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Credo che per ricostruire il sarcofago abbiano realizzato una forma liscia, modellata ai 4 lati con le 4 figure femminili che potrebbero essere le 4 dee, delle quali almeno una è conservata nel granito originale: immagino sia servita come modello per copiare le altre, per simmetria, ma in foto ne posso vedere solo due; gli “Aton” sono stati completati in alto a sinistra comprensivi di raggi, che hanno permesso di posizionare anche i frammenti più in basso; per analogia con altre composizioni capisco il posizionamento dei testi in alto, ma quei tre o quattro frammenti più in basso non li comprendo molto; dove i raggi dell’”Aton” centrale terminano con le manine mi aspetterei di trovare delle figure, ma forse la raffigurazione ha lo stesso significato se le manine terminano in corrispondenza dei cartigli, in tal caso i nomi racchiusi avrebbero lo stesso valore della figura e l’Aton donerebbe loro vita direttamente; la base decorata con un fregio mi sembra ben conservata e forse lo era tutto il fondo.
Ma davvero non mi torna questa Nefertiti posta a protezione.
Non so quale sia la fonte dell’immagine e dei testi, ma potrebbe essere un errore di battitura che ha trasformato Nefti in Nefertiti? Non credevo ai miei occhi, quando in un libro ho letto* che la Sfinge è in posizione supina, ma non credo che l’egittologo (referenziatissimo) che lo ha scritto volesse dire ciò, probabilmente è stato un errore del traduttore.
Oppure, per qualche motivo a me ancora oscuro, Nefertiti, nella sua qualità di Grande Sposa, potrebbe personificare una delle dee tutelari, o tutte e 4? Era usuale raffigurare gli dei col volto del sovrano, forse le dee potevano assumere l’aspetto delle Grandi Spose. Anche nel tabernacolo di Tut le dee sembrano assomigliarsi molto, che siano tutte ritratte col volto di Ankhesenamon?

[SM=x822725] pizia

* “Gli Egiziani” di Ciryl Aldred
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
07/04/2006 10:37
 
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Re:

Scritto da: -Kiya- 22/03/2006 18.02
Le immagini del quotidiano, lo spirito di amore universle donato da Aton che permea le scene di intimità del sovrano sono riscontrabili anche nella sua tomba: ai quattro angoli del sarcofago appare una novità rivoluzionaria, la regina Nefertiti che protegge il Re defunto (*). Tale espediente fu adottato dai faraoni successivi, che però non osarono utilizzare le immagini delle rispettive spose, ma quelle delle quattro dèe tutelari (Iside, Nefti, Selket e Neith).



Non credo che nel sarcofago di akhenaten fossero rappresentate le quattro dee tutelari. Lui aveva abolito tutti gli dei, di conseguenza anche queste.
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07/04/2006 11:11
 
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Re: Re:

Scritto da: -francis- 07/04/2006 10.37


Non credo che nel sarcofago di akhenaten fossero rappresentate le quattro dee tutelari. Lui aveva abolito tutti gli dei, di conseguenza anche queste.



Non sono d'accordo.

Akhenaton a mio avviso non abolì il culto degli altri dèi.
Mise Aton al di sopra di tutti e si scagliò contrò Amon in particolare per via del potere acquisito dal clero.
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