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Matariya: Il Tempio del Sole e i colossi di Ramesse II

Ultimo Aggiornamento: 08/03/2006 12:08
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07/03/2006 06:28
 
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Durante uno scavo di routine per ispezionare il sito di Souk El-Khamis, in Matariya (un sobborgo del Cairo), un team di archeologi egiziani e tedeschi ha scoperto i resti di un Tempio solare risalente probabilmente a prima della XIX dinastia.
Si ritiene che questo sito faccia parte dell'antica città di Iunu (Eliopoli), che fu una delle tre principali città egizie.
Iunu era centro astronomico (proprio qui nacque il primo calendario solare) e fulcro di attività letterarie, dove gli intellettuali, compresi i filosofi greci, approfondivano i loro studi.
Tra i tanti reperti dissotterrati, degno di nota è un colosso di granito rosa del peso di circa 5 tonnellate appartenente a Ramesse II (almeno stando ai lineamenti che riproduce) e una statua in arenaria, priva della testa, di 5 m., sul cui retro si può leggere un testo geroglifico. Mentre lo ripulivano dalla sabbia, gli archeologi hanno evidenziato tre cartigli del sovrano. Poco distante c'era una testa reale, ancora non identificata, recante il nemes(copricapo tipicamente faraonico).

Zahi Hawass ha dichiarato che ulteriori scavi hanno portato alla luce alcune talatat (blocchi da costruzione tipici dell'epoca Amarniana) che riportano il nome della Regina Nefertiti.
Secondo il Segretario del Supremo Consiglio delle Antichità Egizie, ciò starebbe ad indicare che Akhenaton possa aver costruito qui un suo Tempio (o forse che Ramesse II abbia utilizzato questo materiale in seguito, prelevandolo altrove???! :S come del resto erano in uso fare... - commento mio personale).
L'archeologo Mohamed Megahed ha dichiarato che numerosi frammenti decorati col simbolo dell'Aton sono stati ritrovati sparsi nelle sabbie circostanti, unitamente a un forno per terracotta risalente al regno di Ramesse II.

A Matariya, negli anni scorsi, hanno già avuto luogo parecchi ritrovamenti di reperti appartenenti a molte epoche egizie. Come i resti di un obelisco in granito di m. 20.4, eretto nel Medio Regno dal sovrano Senusert I, o quelli di un altro obelisco appartenente a Tuthmosi II, usurpato da Ramesse II, che sostituì i suoi cartigli a quelli originali. E altri oggetti recanti i nomi di Amenofi II, Tuthmosi III e IV e Amenofi III (tutti appartenenti alla XVIII dinastia).
Ma anche reperti più datati, come i resti di un sacrario risalente alla III Dinastia e costruito sotto Re Djoser; parte di un obelisco di Re Teti della VI Dinastia; numerose tombe di Gran sacerdoti dell'Antico Regno.

Gli scavi hanno anche riportato alla luce numerose costruzioni Ramessidi, compresi Templi, un cimitero per i tori Api - sacri a Ra - e una lista di donazioni dei tempi di Ramesse III, nella quale si evince che i Templi di Eliopoli erano secondi soltanto a quelli di Amon a Tebe.


Se leggendo queste righe, anche voi come me avete immaginato grandi distese di sabbia nel deserto con tende e archeologi cotti dal sole... ahimè resterete delusi...

ecco a voi infatti il video del filmato relativo al rinvenimento dei colossi di Ramesse II.
Guardate dov'è collocato il sito oggi :( :


cliccate qui

[Modificato da -Kiya- 07/03/2006 6.37]

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07/03/2006 09:46
 
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Sconcertante
Bellissime le nuove scoperte, ma a dir poco deludente la zona circostante, addirittura un edificio con abitanti, direi che questo sito è destinato ad essere saccheggiato in maniera imbarazzante.
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EgiTToPhiLo/a
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07/03/2006 13:25
 
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Re: Sconcertante
ma sembra una prigione quell'orrendo edificio dietro!
ma possibile che questo ben di dio debba essere attorniato da cacca?

:sm16:
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07/03/2006 14:31
 
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Edilizia egizia
Non per giustificare la costruzione che rovinerà sicuramente i ritrovamenti del nuovo sito, ma esendo una zona totalmente ricca di ritrovamenti archeologici, penso che sia difficile fare un piano regolatore nel tentativo di preservare le zone dove sono sepolti reperti storici.
Il difficile è trovare dei luoghi dove sicuramente non vi sarà nulla di sopolto, praticamnete impossibile, penso che in egitto qualunque fazzoletto di terra contenga reperti è solo questione di tempo trovarli.
Penso che più avanti per costruire edifici scopriranno delle nuove tombe e templi, dove non pensavano che ci sarebbero stati.
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07/03/2006 14:43
 
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concordo.
La situazione del territorio egiziano è davvero un dramma, sotto l'aspetto strettamente archeologico.
Pensate quani reperti saranno certamente presenti nei terreno sottostante alle città nate nel corso dei secoli... :sm19:
ma che fare, del resto? quelle zone sono altamente popolate, soprattutto il circondario del Cairo e la città stessa. E questa gente avrà pure il diritto di avere una casa...
Non può, in questo senso, non venirmi in mente la stessa Luxor: la città è stata costruita tra due Templi di Karnak e Luxor stessa e sappiamo per certo che una delle strade principali, con relative abitazioni, corre lungo l'antico viale di Sfingi che si estendeva per circa 3 km da un tempio all'altro [SM=x822736]
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07/03/2006 14:47
 
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Re:

Scritto da: -Kiya- 07/03/2006 14.43
concordo.
La situazione del territorio egiziano è davvero un dramma, sotto l'aspetto strettamente archeologico.
Pensate quani reperti saranno certamente presenti nei terreno sottostante alle città nate nel corso dei secoli... :sm19:
ma che fare, del resto? quelle zone sono altamente popolate, soprattutto il circondario del Cairo e la città stessa. E questa gente avrà pure il diritto di avere una casa...
Non può, in questo senso, non venirmi in mente la stessa Luxor: la città è stata costruita tra due Templi di Karnak e Luxor stessa e sappiamo per certo che una delle strade principali, con relative abitazioni, corre lungo l'antico viale di Sfingi che si estendeva per circa 3 km da un tempio all'altro [SM=x822736]


Si vero e questo comporta irrimediabilmente la perdita di qualche scoperta, ma poverini da qualche parte pdevono pur vivere.
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07/03/2006 15:15
 
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per continuare sull'argomento, leggete qui (questa è la cosa che più mi colpisce, sotto certi aspetti):

Chi vive nella Città dei Morti?
In ogni caso anche l'altissima pressione demografica, il cattivo stato delle case popolari costruite negli anni del socialismo nasseriano e la mancata armonizzazione fra salari e costi degli immobili di recente costruzione hanno portato, già dall'inizio del secolo scorso, a una situazione di insediamento duraturo per altre parti della (neo)popolazione cairota. È un processo avvenuto per alcuni tramite l'occupazione (pro manutenzione) delle tombe di famiglia, per altri attraverso un "regolare" procedimento di assegnazione delle tombe abbandonate dalla discendenza e gestito storicamente dai becchini, che costituiscono perciò la classe più agiata nel variegato e vivace microcosmo del cimitero, popolato oggi da circa 15.000 persone fra le quali impiegati, lavoratori giornalieri e gestori di piccoli commerci e laboratori.
Sentendoci parlare arabo, Rasha ci ferma: le traduciamo una breve lettera, sul retro della foto lasciatale da una amica inglese che periodicamente viene al Cairo a studiare la danza del ventre. Rasha è venuta ad abitare qui coi genitori e i sei fratelli, in seguito al terremoto che nel '93 ha abbattuto un intero settore della città vecchia, altri arrivano invece da zone rurali del Cairo o dell'Egitto meridionale e contano fino a due o tre generazioni di neo-cairoti che nel cimitero sono nati e vissuti. Questa promiscuità fra vivi e morti gradualmente si assimila, diventa assurdamente naturale: i panni stesi, i bambini che giocano per la strada, l'impressionante massa di gente che si riversa a tutto vendere e comprare nel gigantesco, incredibile mercato del venerdì (suq el-guma'a) a ridosso del cavalcavia che chiude un lato del cimitero sud… segnali di vita quotidiana nel cimitero, dove non si ignorano i morti che "almeno - dice Rasha scherzando - sono vicini tranquilli…".


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Suddito
07/03/2006 15:20
 
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Convivenza
Beh direi che questo è significativo della situazione dell'egitto e di come la storia convive con il moderno.
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
07/03/2006 16:51
 
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La Città dei morti è stata presa d'assedio dagli egiziani sfollati durante la guerra dei sei giorni.
Gli abitanti delle città adiacenti al canale di Suez si precipitarono, abbandonando la maggioranza dei propri beni, proprio al Cairo. Chi non trovò sistemazione diversa, si riversò nel cimitero, all'inizio come sistemazione provvisoria, poi, attualmente, definitiva.
Anni fa si calcolavano vi risiedessero oltre 500.000 persone.
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wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
07/03/2006 17:10
 
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e tra l'altro, in buona parte è gente che vive di espedienti, tant'è che risulta difficilissimo poterla visitare, se non impossibile!
Le guide si rifiutano di accompagnare i turisti in quel luogo e sconsigliano spassionatamente di avventurarcisi :sm19:
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