Hai proprio ragione Kiya,
dove si parla in letteratura su papiri o in raffigurazioni sacre sulle pareti di edifici legati al culto spesso è necessario per l'egizio antico parlare o raffigurare atti sessuali veri e propri che vengono rappresentati non fotograficamente, ma con una sorta di "disegno geroglifico": i due, affrontati, si guardano e lui avvicina al naso o alla bocca di lei un ankh, come nel caso di Hatshepsut che hai citato.
In quel contesto però, si vuole anche porre l'accento sul fatto che l'unione sessuale è l'inizio della vita del nuovo faraone, coinvolge fisicamente il dio, che prende l'aspetto del regnante!
In questa rappresentazione il dio è presente ed è parte attiva, mentre in altre immagini decisamente più esplicite (!al museo di Torino!)....