Un team congiunto americano-italiano ha scoperto i resti di navi di 4,000 anni or sono, utilizzate per trasportare carichi tra l’Egitto faraonico e la misteriosa, esotica terra di Punt, secondo quanto dichiarato dal Consiglio Supremo per le Antichità Egiziane.
I resti delle navi sono stati trovati al termine di uno scavo della durata di cinque anni, in cinque grotte a sud del porto sul mar rosso di Safaga, circa 300 miglia a sud-est del Cairo, ha illustrato Zahi Hawass.
Gli archeologi, provenienti dalle Università di Boston e Napoli, hanno trovato i sigilli faraonici dell’era di Sankhkare Mentuhotep III, uno dei sette regnanti dalle XI dinastia, che durò da circa il 2133 a.C. al 1991 a.C. Hanno trovato anche casse di legno, coperte di gesso idrato, recanti l’iscrizione “Meraviglie della Terra di Punt”.
Per gli antichi egiziani, Punt era una fonte di beni molto apprezzati, come incenso, avorio, ebano, gomma e pellicce di giraffe e pantere, indossate dai sacerdoti del tempio. Ma l’esatta locazione di Punt rimane un mistero. Gli storici l’hanno collocata, di volta in volta, in Sudan, Eritrea o Somalia.
Hawass ha dichiarato che i resti mostrano che gli antichi egiziani erano “eccellenti armatori” e che avevano una flotta capace di navigare fino a terre lontane.
“Tutti i pezzi trovati sono in buono stato e saranno rimossi per il restauro e l’esposizione” ha aggiunto Hawass nella sua dichiarazione.
Tra gli altri reperti, 80 rotoli di corda e pezzi di ceramiche databili al regno di Mentuhotep III.
Fonte:
www.laportadeltempo.com
del 27 gennaio 2006