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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Anniversario nascita Champollion

Ultimo Aggiornamento: 25/12/2005 11:55
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23/12/2005 13:51
 
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Oggi, 23 dicembre, ricorre l'anniversario della nascita di Jean François Champollion. Era il 1790.





Jean-François Champollion detto "Champollion il Giovane" (23 dicembre 1790 - 4 marzo 1832) fu un archeologo e un egittologo francese. Decifratore dei geroglifici con la traduzione della stele di Rosetta, è considerato il padre dell'Egittologia.

Diceva di se stesso: "Sono tutto dell'Egitto e l'Egitto è tutto per me".

Biografia

Nacque a Figeac, nel dipartimento di Lot in Francia, figlio del libraio Jaques Champollion (1744-1821) e di Jeanne-Françoise Gualieu (1744-1807) e ultimo di sette fratelli, nel pieno della rivoluzione francese (la repubblica venne proclamata a Figeac nel settembre del 1792).

All'età di soli cinque anni riuscì ad associare la scrittura stampata alle parole apprese grazie ad una quanto mai duttile memoria, imparando così a leggere da solo. Allievo fuori del comune, studiò prima a Figeac e poi a Grenoble il latino, il greco e l'ebraico, ma anche l'arabo e l'aramaico, con l'aiuto del fratello maggiore Jean Jaques Champollion (detto Champollion Figeac, 1778-1867), che gli procurava i testi.

Da liceale a Grenoble incontrò Joseph Fourier, celebre matematico che aveva preso parte alla spedizione di Napoleone in Egitto ed aveva avuto la carica di segretario dell'Istituto egizio del Cairo. Lo scienziato notò Champollion e lo invitò nella sua dimora per mostrargli la sua collezione egiziana. Guardando i geroglifici il giovane Champollion chiese se si sarebbero potuti mai decifrare e leggere e, ricevuta una risposta negativa, decise che da grande ci avrebbe provato lui (così racconta egli stesso in uno dei suoi scritti).

A 17 anni lesse la prefazione del suo "L'Egitto sotto i Faraoni" dinanzi all'Accademia di Grenoble, sostenendo che il copto derivi dall'antica lingua egiziana, con il risultato di essere eletto all'unanimità membro dell'Accademia stessa. Continua i suoi studi fino ad avere una completa conoscenza del copto, tale da comporre in questa lingua. Riuscì ad evitare la chiamata alle armi per le guerre napoleoniche: insofferente verso l'imperatore, ostile ai Borboni, seguiva un'idea di libertà assoluta, aspirava alla verità priva delle deformazioni imposte dai regimi, credeva agli ideali dei primi giorni della Rivoluzione.

Si trasferì poco tempo dopo a Parigi per frequentare dei corsi di lingue presso l'École spéciale des langues orientales ("Scuola speciale delle lingue orientali", fondata nel 1795). All'età di venti anni era perfettamente padrone di molte lingue, tra cui il latino, il greco, l'ebraico, il sanscrito, l'arabo, il siriaco, il caldeo, il persiano, il cinese ed altre, oltre alla sua lingua madre. Il 10 luglio del 1809 fu nominato professore di Storia a Grenoble e nel 1810 uscirono le sue prime pubblicazioni: riaffermava l'origine comune delle tre scritture conosciute, geroglifica, ieratica e demotica, e trattava del carattere non solo simbolico ma anche fonetico dei geroglifici. Continuò inoltre lo studio della lingua copta, della quale compose le grammatiche dei due principali dialetti e un dizionario. In quest'epoca scrisse al fratello: "Mi dedico interamente al copto. Voglio sapere l'egiziano come il mio francese, poiché sono certo che su questa lingua sarà basato il mio grande lavoro sui papiri egiziani"

Incontrò casualmente Napoleone (suo fratello Jacques ne era un sostenitore) mentre questi passava da Grenoble nella sua ascesa verso Parigi ed ebbe l'occasione di parlare con lui dei propri studi, affascinandolo.

Partecipò attivamente alla liberazione di Grenoble ma dovette lasciare la città nel 1821, accusato di alto tradimento.

Con la caduta di Napoleone i suoi studi subirono una battuta di arresto, per la difficoltà di procurarsi i testi necessari a causa del esilio a Figeac. Contemporaneamente anche Thomas Young in Inghilterra si stava occupando della decifrazione dei geroglifici. Le copie non sempre fedeli su cui Champollion lavorava erano inoltre a volte di ostacolo ai suoi studi.

Nel 1818 sposò a Grenoble Rosine Blanc, che gli darà nel 1824 l'unica figlia, Zoraide.

Il 27 agosto del 1821 presentò all'Académie des inscriptions et belles-lettres ("Accademia delle iscrizioni e belle lettere") di Parigi la tavola di corrispondenza tra i segni della scrittura ieratica e geroglifica e della scrittura demotica che derivano dai primi.

Il 27 settembre 1822 scrisse con l'aiuto del fratello la "Lettera al signor Dacier" (Lettre à M.Dacier), dedicata al segretario dell'Accademia, Bon Joseph Dacier, nella quale spiegava il sistema da lui scoperto per la decifrazione. Basandosi sulla traduzione dei nomi, riconosceva il valore fonetico di undici segni, di cui quattro semivocali. La tesi di Champollion era che la scrittura geroglifica fosse insieme ideografica ed alfabetica. Scriveva: "Si tratta di un sistema complesso, di una scrittura contemporaneamente figurativa, simbolica e fonetica, in uno stesso testo, una stessa frase e direi quasi in una stessa parola".

Champollion sperimentò il sistema elaborato sui cartigli con i nomi degli antichi faraoni ricopiati dai monumenti di Abu Simbel, identificando i nomi di Ramses e Thutmose. Nel 1823 insieme all'amico Jean Joseph Dubois iniziò la pubblicazione del"Pantheon egiziano" (Panthéon égyptien in 15 volumi completati nel 1831).
Nel 1824 uscì infine il "Resoconto del sistema geroglifico degli antichi Egizi" (Précis du système hiéroglyphique des anciens Égyptiens), aprendo le porte all'egittologia scientifica. Nel libro riferiva dell'insieme delle sue ricerche sui nomi degli dei e dei re egiziani, esponendo l'organizzazione di insieme della scrittura in segni fonetici ed ideografici. I segni fonetici sono i 25 segni che indicano una consonante, il primo vero alfabeto della storia dell'umanità, a cui si aggiungono i segni per i gruppi di due o tre consonanti. I segni ideografici designano direttamente l'oggetto o sono determinativi per distinguere parole formate dalle stesse consonanti ma di diverso significato.

Tra il 1824 e il 1825 si recò a Torino, per studiare la collezione di antichità egiziane del re di Sardegna: qui si occupò dei frammenti del Papiro di Torino, la lista dei nomi dei faraoni redatta durante la XVII dinastia.

Nel 1826 fu nominato direttore della sezione egiziana del Museo del Louvre e si occupò della classificazione degli oggetti riportati in Francia dalla spedizione di Napoleone in Egitto.

Tra il 1828 e il 1830 coronò il suo sogno partecipando ad una missione scientifica franco-italiana in Egitto, insieme a Ippolito Rosellini da cui riportò una enorme massa di note, traduzioni, testi e materiali. Al ritorno venne eletto membro dell'Accademia delle Iscrizioni e delle Belle Lettere (Académie des inscriptions et belles-lettres) e ottenne la cattedra di Antichità egiziane al Collegio di Francia (Collège de France).

Morì a Parigi il 4 marzo del 1832, a soli 41 anni, e fu seppellito nel cimitero del Père Lachaise. Il suo nome fu dato ad un liceo di Grenoble.

Sotto la supervisione del fratello uscirono postumi le sue ultime opere: "Monumenti di Egitto e Nubia (Monuments d'Égypte et de Nubie), "Grammatica egiziana" (Grammaire égyptienne) e "Dizionario egiziano" (Dictionnaire égyptien)

Bibliografia

1822, Lettre à M. Dacier ("Lettera al signor Dacier"), riguardante l'alfabeto dei geroglifici fonetici
1824, Précis du système hiéroglyphique des anciens Égyptiens ("Resoconto del sistema geroglifico degli antichi Egiziani").
1826, Lettres à M. le Duc de Blacas d'Aulps ("Lettere al signor Duca di Blacas d'Aulps").
1827, Notice descriptive des monuments égyptiens du Musée Charles X ("Notizia descrittiva dei monumenti egiziani del Museo Carlo X").
1828, Précis du système hiéroglyphique des anciens Égyptiens ou Recherches sur les élémens premiers de cette écriture sacrée, sur leurs diverses combinaisons, et sur les rapports de ce système avec les autres méthodes graphiques égyptiennes ("Resoconto del sistema geroglifico degli antichi Egizi o Ricerche sugli elementi primari di questa scrittura sacra, sulle loro diverse combinazioni, e sul rapporto di questo sistema con gli altri metodi grafici egiziani")
1836, Grammaire égyptienne ("Grammatica egiziana", postuma)
1841, Dictionnaire égyptien en écriture hiéroglyphique ("Dizionario egiziano in scrittura geroglifica", postumo)
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EgiTToPhiLo/a
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25/12/2005 11:55
 
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grazie a lui abbiamo potuto tradurre in lingua occidentale i geroglifici....


gradne uomo.....

e anche carino a parte i boccoli...... o no??? baci
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