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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Ushabti di Parsherienaset torna accanto alla sua mummia

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2006 13:26
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
27/10/2005 14:25
 
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Parsherienaset finalmente riposa in pace. Dopo secoli di «sballottamenti» da una parte all'altra del mondo, da Parigi a New York, oggi la statuetta sacra del sacerdote egizio del dio Horus si è finalmente riunita alla sua mummia e al suo sarcofago con cui completa il corredo funerario in una trina inscindibile per la tradizione dell'antico Egitto. Al tempo dei faraoni, il corredo funebre rivestiva infatti un'importanza fondamentale al fine di garantire l'immortalità dell'anima del defunto. E ad assicurare la vita eterna al sacerdote Parsherienaset ci ha pensato la Fondazione Garrone, fondata in nome di Edoardo Garrone che nel 1938 avviò l'attività industriale del gruppo Erg, con il compito di promuovere eventi culturali e sociali, realizzare studi e ricerche, organizzare seminare e convegni. E proprio la Fondazione, attivando una sorta di «Chi l'ha visto?» museale, è riuscita, dopo anni di ricerche, a scovare e assicurarsi per 176000 $ la statuetta ad un asta telefonica di Sotheby's a New York, per farne dono alla città di Genova. Il sarcofago e relativa mummia invece, dimorano ormai stabilmente dal 1931 al Museo Archeologico di Villa Pallavicini a Genova Pegli (domenica gratis per tutti i residenti del comune di Genova, feriali 4 e 2,50 Euro), e la statuetta andrà a ricongiungersi a loro a fine novembre, per prendervi poi definitiva dimora.
Nel frattempo, da oggi fino al 27 novembre appunto, la statua del sacerdote egizio rimarrà esposta al pubblico all'interno di una mostra a tema allestita presso la Commenda di Prè (piazza della Commenda 1, Genova), a ingresso gratuito, che andrà a inserirsi, dal prossimo 27 ottobre all'8 novembre, all'interno del programma del Festival della Scienza, insieme ad una serie di conferenze sull'egittologia e di interessanti appuntamenti tra cui, particolarmente curiosi, «Truccarsi e acconciarsi all'egizia» il 29 ottobre e «Scrivere in geroglifico» il 2 novembre, entrambi al Museo di Archeologia di Pegli.

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EgiTToPhiLo/a
Scriba Reale
06/12/2005 12:37
 
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ma...
...una visitina a Pegli riusciamo ad organizzarla allora'??? [SM=x822748]
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
06/12/2005 14:39
 
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Siamo in ritardo purtroppo.... l'esposizione è terminata il 27 novembre :(
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EgiTToPhiLo/a
Scriba Reale
07/12/2005 09:38
 
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...uffi... ma dovìè pelzi esattamente''???? [SM=x822748]
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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01/02/2006 13:26
 
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Approfondimento
A lungo separata dal corpo del proprietario, la statuetta funeraria di Pasherienaset si riunisce, finalmente, alla mummia del sacerdote entrando a far parte, insieme al corredo del sarcofago, della collezione permanente del Museo di Archeologia Ligure.

Una lunga avventura ha separato e poi ricondotto la statuetta, attraverso strade tortuose, al suo proprietario; un'avventura che Guido Rossi, direttore del Museo di Archeologia Ligure, ha ricostruito per l'Adnkronos Cultura. ''Il corredo di Pasherienaset venne disperso nell'Ottocento, in seguito probabilmente alla violazione o agli scavi archeologici, iniziando cosi' il suo lungo viaggio attraverso tre continenti. La prima notizia certa che riguarda la statuetta e' una sua descrizione all'interno del catalogo di una collezione di reperti egizi dell'allora ministro degli Esteri in Egitto, un armeno molto facoltoso e potente. La descrizione risale al 1911, cioe' quando, dopo la morte del collezionista, la raccolta fu smembrata e venduta''. Dalla tomba del sacerdote, che proprio alla sua presenza accanto al sarcofago affidava la sicurezza nell'aldila', la statuetta passo' di mano fino a giungere in quelle dell'armeno e poi nel negozio di un antiquario ebreo.

''Proprio accanto alla casa dell'ambasciatore c'era il lussuoso Shepard Hotel, nel quale Michel Abemayor, antiquario ebreo, apri' il suo negozio di antichita' acquisendo i pezzi della collezione del ricco armeno. Negli anni Sessanta, il nipote dell'antiquario si trasferi' in America: la collezione e la statuetta partirono con lui finendo a New York, in un negozio di Madison Avenue''. Ma nel frattempo, cosa era accaduto alla mummia e al sarcofago del sacerdote Pasherienaset? ''La violazione della tomba del sacerdote aveva disperso tutto il corredo funerario, non solo la statuetta - ha spiegato Rossi - Sarcofago e mummia ricomparvero solo nel 1931, quando vennero donati al Museo di Archeologia Ligure da Emanuele Figari, appartenente a una famiglia che aveva a lungo vissuto in Egitto e il cui membro piu' famoso era Antonio Figari, farmacista cui spetta il merito di aver introdotto la farmacopea occidentale in Egitto, e che probabilmente aveva acquisito parte del corredo funerario del sacerdote''.

Quando il sarcofago giunse al museo ligure, il destino prese il suo corso: la studiosa statunitense Rosalie Moss, nel 1961, decifro' i geroglifici sul sarcofago, attribui' la mummia a Pasherienaset e fece notare che la sua statuetta era stata esposta a Brooklyn qualche tempo prima, in occasione di una mostra sull'arte egizia. Appunto che, pero', cadde nel dimenticatoio per piu' di trent'anni.

''L'occasione per ricordarsene fu il restauro operato sulla mummia del sacerdote, al termine del quale, nel 1999, allestimmo la mostra 'Io vivro' per sempre' - ha proseguito Rossi - e decidemmo di cercare la statuetta dispersa sul mercato antiquario statunitense. A conoscenza della nostra ricerca, il Metropolitan Museum ci scrisse nell'agosto del 2004, avvertendoci che la statuetta sarebbe stata venduta all'asta da Sotheby's, il 9 dicembre dello stesso anno. Avevo qualche mese per partecipare all'asta, cosa piuttosto complicata, ma per fortuna intervenne la famiglia Garrone che si fece carico della spesa e acquistammo il pezzo. L'anno successivo, nasceva la fondazione ''Edoardo Garrone'' e la famiglia festeggio' l'avvenimento con l'esposizione della statuetta, in seguito alla quale la fondazione cedette in comodato il pezzo al Museo di Archeologia Ligure, rendendo possibile il suo ricongiungimento con la mummia del sacerdote''.

Un evento eccezionale sotto diversi punti di vista: per il valore scientifico dell'acquisizione che completa il corredo funerario del sacerdote; perche' si tratta di una delle rare volte in cui un pezzo giunge in Italia dagli Stati Uniti, e non viceversa; per il valore simbolico che l'evento racchiude. La statuetta, tipica della produzione della XXVI dinastia (664-525 a.C.) e alta 25 cm, ritrae Pasherienaset frontalmente nella pienezza del vigore, rispondendo cosi' ai requisiti di perfezione che la vita ultraterrena esigeva. Sul pilastro dorsale, i geroglifici identificano il proprietario, mentre la colonna di destra reca la formula d'offerta. Grazie al ritorno della statua, che secondo la tradizione contiene il ''ka'', lo spirito del defunto, le ''anime'' che convivevano nel corpo del sacerdote si ricongiungeranno nella ''seconda vita'', rendendo a Pasherienaset quell'immortalita' che aveva a lungo cercato.
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