Oh Netjer: Exodus 2014

"Ho visto un re..." cantava il grande Dario Fo... io invece ieri sera ho visto "Dei e Re"... ma come il re di Fo piangeva "a calde lacrime", così ho pianto io dinanzi allo scempio perpetrato ai danni della storia biblica, ma, sopratutto, alla storia dell'Antico Egitto, e non mi riferisco, si intende, solo alla scelta di Ramses come faraone dell'esodo, ma al coacervo di bestialità con cui, dalla prima all'ultima scena del film, si tenta di far rivivere una parvenza di Antico Egitto. Piramidi ad ogni scena, una piramide a gradoni quasi dentro al Palazzo reale di Sethy I, sfingi colossali in mezzo alle povere case... insomma, tutto quel che nell'immaginario collettivo si crede possa rappresentare l'AE lì c'era!
Tante scene di cavalleria, cariche di squadroni allineati che avrebbero fatto invidia a film ambientati nel Medio Evo, addirittura con i cavalli staffati, con selle alle quali, con coperte, si cercava di nascondere i quartieri... roba da far "accapponare le orecchie" avrebbe detto un noto comico.
Non vi nascondo, tuttavia, che il film mi ha preso alla sprovvista: visto il titolo, pensavo ad un remake del film del 1960 che aveva lo stesso titolo, ma faceva riferimento alla nave "Exodus 1947" con cui giunsero in Palestina i primi ebrei che avrebbero di lì a poco fondato, nel 1948, lo Stato di Israele...e invece...
Ovvio che quando ho visto di cosa si trattava sono rimasto lì a guardare, un po' come il Totò della famosa scenetta in cui, preso a schiaffi da un illustre sconosciuto, si chiedeva "Voglio vedere 'sto stupido dove vuole arrivare" e ad ogni istante affascinato sempre più da quel che vedevo esattamente come si può restare affascinati non solo davanti alla bellezza, ma anche dinanzi alla bruttezza.
E' perciò solo colpa mia se ho visto questo film che, se avete visto anche voi, sono contento perché mal comune..., se non lo avete visto, se siete stati così fortunati, o così furbi, da zappingare su un altro programma, vi invidio e vi esorto a NON vederlo MAI!

Ho letto che il film, con le sue 3-4000 comparse, nel 2014 costò oltre 140milioni di $: negli Stati Uniti ne guadagnò solo 65 e, in tutto il mondo, 268...direi fin troppi.

E' un bene che io non lo abbia visto. Avrei ancora la nausea...
Purtroppo quando si parla di Egitto le bestialità regnano. Come, ad esempio, il nemes in testa agli egizi servi

-francis-, 03/04/2018 11.44:

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...il nemes in testa agli egizi servi

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seeee, sarebbe stato solo un peccato veniale, credimi! Considera che il modello della piramide di Ramses... ebbene si, Ramses si stava facendo costruire una piramide... prevedeva una statua del re più alta della stessa piramide... e pensare che la regia non è proprio di uno sprovveduto: Ridley Scott...ma forse è troppo abituato ad "Alien" vari o a "Blade Runner"... però ha fatto anche cose egregie... vabbe' un film brutto non si nega a nessuno!

Non ho visto il film, ma il commento di Hotep mi ha incuriosito.
Ho letto un po' in rete e i commenti sono poco favorevoli.
Allego un link a scopo informativo dove leggere alcune considerazioni:

ilfattostorico.com/2015/01/27/gli-errori-del-film-exodus-d...

...Nec.

nectanebo, 03/04/2018 17.11:

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Non ho visto il film, ma il commento di Hotep mi ha incuriosito.
Ho letto un po' in rete e i commenti sono poco favorevoli.
Allego un link a scopo informativo dove leggere alcune considerazioni:

ilfattostorico.com/2015/01/27/gli-errori-del-film-exodus-d...

...Nec.

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"errori"...direi più propriamente "ORRORI" egittologici; per quanto riguarda quelli biblici direi che non sono da meno, ma la storia di Mose è ben conosciuta e si limita alla nascita, all'abbandono sul fiume, al ritrovamento da parte della figlia di "faraone", al suo crescere a corte al suo scontro con "faraone", un faraone di cui NON viene MAI menzionato il nome e che si ritiene possa essere identificato, ma sono solo supposizioni che si basano, peraltro, su una delle piaghe, proprio quella che NON viene trattata nel film di Ridley Scott: le tenebre.
(quel che segue è tratto dal testo da me scritto in Wikipedia Italia sotto "Storia dell'Antico Egitto": XIX dinastia, I faraoni dell'Esodo)

Fermo restando che nella vasta letteratura egizia non esistono tracce dell'episodio biblico che va sotto il nome di "Esodo" (a riprova che l'episodio stesso non ebbe vasta eco o fu di minore incidenza sulla vita del Paese), né sono state rilevate tracce archeo-storiche certe a conferma dell'evento, altrettanto vasta e approfondita è stata nel tempo la ricerca del periodo storico in cui l'episodio stesso sarebbe avvenuto giungendo in taluni casi, di contro, a negarne l'esistenza.

Per tentare tuttavia una datazione, particolare attenzione è stata posta sulle cosiddette "piaghe d'Egitto" e, segnatamente, sulle tenebre (Es10,21-29) che si ritiene possano essere derivate dall'eruzione dell'isola di Thera/Santorini. La datazione archeo-storica posiziona l'eruzione che distrusse gran parte dell'isola greca intorno al 1520 a.C., mentre la datazione 14C sposta la data indietro di 100 anni, nel 1627-1600 a.C.

Prendendo tali date come possibili indicatori, si potrebbero individuare i faraoni dell'"Esodo" come regnanti nel Secondo Periodo Intermedio (1790-1540 a.C., dinastie da XIII a XVII), nel caso del 1627-1600 a.C., o nel Nuovo Regno (1540-1080 a.C., dinastie da XVIII a XX), nel caso del 1520 a.C.

Aldilà degli studi più recenti, per lungo tempo si è identificato il faraone dell'esodo in Rasmes II, anche per il preciso riferimento (1,1-15,21) ai lavori posti in essere da "Israele" per la costruzione delle città-deposito di Pitom (da Pi-Atum, città di Atum) e Ramses (identificata con la Pi-Ramses, città di Ramses, ovvero la nuova capitale voluta dal secondo Ramses nel delta nilotico); maggior credito ottenne, tuttavia, agli inizi del '900, l'individuazione di Merenptah a causa della presunta morte del primogenito (Es12,29-30) e, specialmente, per la presenza di tracce di sale rinvenute sulla sua mummia che furono messe in relazione con un possibile annegamento nel Mar Rosso, piuttosto che con l'usuale immersione del corpo nel natron prevista per la mummificazione. Ma è ovvio che tali "prove" sono da collegarsi anche al particolare momento storico in cui si cercava di storicizzare ad ogni costo il racconto biblico.