Sono oltre 30mila i papiri custoditi negli archivi del Museo, in larga parte mai esaminati e che potrebbero restituire informazioni fondamentali per approfondire la conoscenza della storia Egizia. Di fatto, un tesoro inestimabile, fino ad ora inesplorato.
A tale scopo nasce
Hera -
Humanities in the European Research Area - un progetto ambizioso, che si avvale della collaborazione delle Università di Leiden, Basilea, Bonn, Monaco di Baviera, Copenaghen, Liegi e Oxford, finalizzato all'indagine degli oltre 30mila frammenti - tenuto conto anche di diversi rotoli più o meno integri, come il celeberrimo
Canone Reale, i
Libri dei Morti, la
Mappa delle miniere d’oro, il
Papiro dello sciopero, quello della
congiura o quello
erotico.
Si tratta di un lavoro che richiederà grande impegno e la partecipazione di esperti di varie branche della disciplina. Molti dei frammenti non sono infatti nemmeno stati contestualizzati al momento del loro ritrovamento, se ne ignorano le circostanze relative alla provenienza e l'epoca di appartenenza (per lo più si tratta di reperti rinvenuti all'epoca di Drovetti e Schiaparelli, all'inizio del '900).
Hera prevede l'uso di un software che consentirà ad ogni singolo studioso di poter interagire direttamente dalla propria sede, senza necessità di spostarsi, finalizzato alla compilazione di un database consultabile in tempo reale (da tutti). Si stima che occorreranno tra i 5 e i 10 anni per portare a termine il progetto, a cui seguiranno le pubblicazioni.
Una piattaforma tematica opensource é stata, peraltro, recentemente inaugurata dal Museo Egizio di Torino in collaborazione con la University College of London. Si chiama
MicroPasts. Una piattaforma web che consente a chiunque lo desideri di contribuire alla ricerca Egittologica e non solo.
[Fonte: La Stampa]