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Exodus-Mosè il faraone Horemheb. La storia nascosta dell’esodo e del golpe di Mosè

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2016 16:22
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by Giulio Perrotta

La nuova scoperta del saggista Alessandro De Angelis, scrittore/ricercatore/ storico delle religioni, ha dell’incredibile! Chi è veramente Mosé.

Alessandro, anche questa volta le tue scoperte sono tali da far tremare le fondamenta le Cristianesimo.

Assolutamente, usciamo a settembre con il libro sull’Antico Testamento Exodus-Mosè il Faraone Horemheb. Non potevamo esimerci dal farlo visto il proliferare di notizie antistoriche che circolano in questo periodo su Yahweh e tutti i personaggi della Bibbia.

C’è chi ha visto in Mosè il faraone Akhenaton, chi Ramses, successore del generale Horemheb, ma questa è la prima volta in assoluto che sento parlare di Mosè come il faraone Horemheb, come sei giunto a questa scoperta, che se confermata sarebbe scoop autentico?

Mosè nel Targum, viene definito yahudae, e gli Yahud erano i sacerdoti del culto di Aton, che doveva essere soppiantato dal culto di Amon-Ra il quale rappresentava il passaggio dall’era del toro a quella dell’ariete.

Mosè era egiziano, ed il suo stesso nome ne denuncia l’origine egizia: Moshe = figlio di = fanciullo. Per la Bibbia Mosè significherebbe ”salvato dalle acque” a ricordo del suo miracoloso ritrovamento nel Nilo e l’ebraico Moshè ha assonanza col verbo “trarre fuori”, ma la radice egizia ”Moses” significa figlio di o generato da, e ne sono esempi Thutmosis o Ramses figlio di Toth e di Ra, anche se nel caso di Mosè manca il padre, che evidentemente andava nascosto per non far capire chi era il personaggio. Dal racconto dell’infanzia di Mosè, quando fu salvato dalle acque, sappiamo che la principessa figlia del faraone si chiama Termuti, mi sono quindi chiesto: come mai i redattori conoscono il nome della figlia del faraone ma non quello del faraone che non viene nominato?

Ma se Mosè era chiamato Yahudae, ovvero sacerdote del culto di Aton, allora il faraone non doveva per forza di cose essere Akhenaton?

Esatto, difatti questo faraone fu colpito dalla damnatio memoriae, ed a farlo fu proprio il suo generale che divenne faraone, il generale Horemheb, che distrusse tutti i templi dedicati ad Aton e le iscrizioni dedicate al faraone Akhenaton. Ci fu una guerra tra Horemhen ed Akhenaton, che fu la famosa guerra tra Mosè ed il faraone senza nome che perse la battaglia. Mosè fu promosso generale dal faraone dopo che gli etiopi invasero l’Egitto arrivando fino a Menfi ed al Mar Rosso, saccheggiando il paese a causa del tempio di Aton che il faraone mise in Nubia. La Nubia era chiamata Etiopia in quel tempo, era il regno di Kush, lo storiografo G. Flavio descrive come Mosè passò attraverso il deserto, distruggendo gran parte dell’esercito etiope, che si rifugiò a Saba, nell’isola di Meroe. Una città fortificata da alte mura e circondata dalle acque del Nilo che si divideva in due parti e con forti correnti. Ma la principessa Tharbi chiese a Mosè di sposarlo, lui accettò e si dichiarò padrone di quelle terre che appartenevano al faraone, facendo un golpe nei suoi confronti.

Alessandro, ma il faraone non lo avrebbe ucciso una volta tornato da lui?

Questa è la domanda che mi sono posto, la politica era uguale ieri come oggi, quindi perché Mosè tornò sapendo che il faraone lo avrebbe ucciso? Certo non lo avrebbe ucciso subito, visto che tornava da eroe nazionale avendo sconfitto gli etiopi, ma sapeva che avrebbero congiurato per ucciderlo, e G. Flavio lo dice nel suo racconto che venne a sapere della congiura del faraone per ucciderlo. Ma Mosè/Horemheb aveva il suo asso nella manica che era rappresentato proprio dalla principessa nubiana Tharbi e sia la regina Nefertiti che la moglie secondaria di Akhenaton, Kiya, erano nubiane e principesse, quindi sorelle di Tharbi. Mosè pensò che diventando cognato del faraone si sarebbe salvato, invece osò troppo dichiarandosi padrone della terra conquistata, inoltre l’esercito etiope dichiarò guerra al faraone per aver posto il tempio di Aton in Nubia e sia Akhenaton che Nefertiti erano i diretti sacerdoti che si relazionavano con Aton.

Quindi riassumendo, Mosè sappiamo che era sacerdote di Akhenaton essendo Yahudae, inoltre generale e combatte in etiopia e lo stesso valse per Horemheb?

Si, il fatto che fossero entrambi generali e che entrambi combatterono in Etiopia ci ha dato le prove che erano la stessa persona, prove confermate da tantissimi altri indizi che troverete nel libro. Inoltre siamo riusciti a svelare il monte Sinai, la sua collocazione in Etiopia e il giardino dell’eden di cui parla la Bibbia, sempre in Etiopia. Possiamo riassumere dicendo che ci furono due espulsioni, quella degli Hyksos-Habiru-Ebrei sotto il faraone Ahmose, oltre due secoli prima di questo evento, ed i cui re erano i patriarchi della Bibbia, di cui ci parla lo scrittore esperto di storia del vicino oriente antico Andrea Di Lenardo in questo libro, poi la guerra tra Mosè ed il faraone ed infine l’espulsione degli Yahud-egizi, sacerdoti del culto di Aton, insieme alla parte del popolo che li seguiva. Gli Yahud, quando furono espulsi nella terra di Canaan fondarono il piccolo stato di Giuda cercando di riproporre il monoteismo su Aton. Nella versione Aramaica dell’Antico Testamento, Dio è chiamato Ay e non Yahweh, e la parola Adonay, usata dagli Ebrei per evitare di dire ad alta voce il nome di Dio, significa “Signore Ay”. Quindi il culto di Aton non fu mai abolito, ma semplicemente trasportato dai sacerdoti di Aton fuori dall’Egitto trasformandolo nel culto di Adon Ay, ovvero Yahweh. Gli Yahud quando furono scacciati si trovarono a dover combattere le varie tribù degli Habiru ebrei espulsi due secoli prima ed adoratori di altri dei, Ba’al in primis, finché non riuscirono ad avere la meglio imponendo di nuovo il loro dio che diventò lo Yahweh che ora vogliono cercare di trasformare in alieno per nascondere ancora una volta la sconcertante verità storica fatta non di inesistenti dei o alieni, ma di politica e potere.

Grazie Alessandro, per il tempo e la disponibilità. A presto.

Grazie a te e a tutta la redazione
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22/08/2016 15:45
 
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Francis: possibile avere la fonte? C'è solo il nome dell'autore dell'intervista.

Per comprendere meglio con chi abbiamo a che fare:
Alessandro de Angelis: nato nel 1958, dopo una esperienza premorte all'età di 17 anni, si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia abbracciando il campo demo-etno-antropologico, dove teorizza la nascita delle religioni legata alle grandi catastrofi naturali.
Si interessa di meccanica quantistica e degli studi che hanno portato molti scienziati a teorizzare il modello dell'universo olofrattografico.

[testo tratto dal sito "macrolibrarsi": "...la miglior selezione di libri a tutte le persone che cercano nuove tecniche per vivere bene la loro vita e sperimentare un benessere più profondo..."]
[non posso aiutarvi per il termine "olofrattografico" che non ho reperito in alcun vocabolario on line (Treccani, Zanichelli etc.)]

...per quanto riguarda la "scoperta" di Mose/Horemhab...almeno da quanto desumibile dall'intervista (che dovrebbe compendiare il nucleo essenziale di un libro così da stuzzicare il possibile lettore), non credo necessario esprimermi se non sottolineando che forse da un colabrodo uscirebbe meno acqua... altri hanno espresso il loro giudizio sull'autore, sul padre di costui (Alessio anch'egli "antropologo"), e sui molteplici libri pubblicati, in altri siti cui vi rimando se siete curiosi.

...per avere un'idea più chiara dei lavori proposti dall'autore citato, riporto la presentazione di un altro suo libro ("Il figlio segreto di Gesù"), sempre da "macrolibrarsi":

«Dal vangelo di Gv 19:26,27: "Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!» Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!» E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua".
Gli esegeti hanno sempre interpretato questo passo come se Gesù si stesse rivolgendo a sua madre Maria, chiedendogli di prendere sotto la sua custodia "il discepolo che Gesù amava", mentre la giusta traduzione, supportata da un'attenta analisi filologica e di comparazione storica, sarebbe:

"Gesù allora, avendo visto la madre [ovvero la madre del discepolo che Gesù amava, NdA] e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: Moglie, ecco tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé".

L'identità del discepolo che Gesù amava viene svelata grazie ai moderni metodi della ricerca storica, insieme alle gesta, al martirio, alla morte del figlio segreto descritti in un antichissimo documento dell'epoca.
»


...per inciso, il nome della principessa etiope Tarbi (richiamato nell'intervista ed indicata come possibile sorella addirittura di Nefertiti e Kiya) , figlia del re di Saba ("...a cui poscia Cambise -scrive Giuseppe- cangiò nome in Meroe così chiamandosi la sorella di lui...") è un hapax nell'opera di Giuseppe Flavio, compare cioè una e una sola volta.
La principessa avrebbe deciso di sposare Mose (e non il contrario) "...per via del sommo pericolo a cui erano condotti gli Etiopici...". Mose "...impadronitosi della città non romperebbe i patti...celebrò quelle nozze e ricondusse gli egizi alle loro terre...".
Di Tarbi non si parla più in tutta l'opera di Giuseppe Flavio, ed anzi poche pagine dopo Mose, che tornato in patria era inviso ai Funzionari di Corte, è costretto a fuggire per aver ucciso un egizio. Si rifugia in Madian dove conosce e salva le figlie di Jethro che "...sel prende per figlio e gli da in isposa una delle sue figlie...". [Mose bigamo? ...e che fine ha fatto Tarbi?]

(i brani di Giuseppe Flavio sopra riportati sono tratti dalle "Antichità Giudaiche", Tomo I, edizione 1832 nella traduzione di Francesco Angiolini)

[Modificato da Hotepibre 23/08/2016 11:58]
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22/08/2016 16:59
 
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Ecco la fonte completa:
"L'altra pagina.it - Il Magazine culturale"
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24/08/2016 16:10
 
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Mi rivolgo agli esperti linguisti del forum:
...a qualcuno risulta che i sacerdoti di Aton fossero chiamati "yahud"?

...ho anche cercato nei "Targumim" (plurale di Targum visto che sono almeno 7), ma non ho trovato l'indicazione di Mosè come "yahud" e l'unico termine che potrebbe avvicinarsi è Jehudah, con ben altro riferimento:

"dal Targum Yerushalmi - Libro di Shemoth dell’Esodo - Sezione della legge XIII -

I. E questi sono i nomi dei figli di Israele che si recarono in Mizraim con Jacob, ognuno con gli uomini della sua casa: Reuben, Shimeon, Levi e Jehudah; Isakkar, Zebulon e Benjamin; Dan e Naphtali; Gad ed Asher…"

...che sono poi i fratelli di Joseph e, di fatto, le dodici tribù d'Israele.

...quanto al nome Termuti, indicato come quello della figlia di "Faraone", io l'ho trovato solo in un testo del 1815 "Storia dell'Antico e Nuovo Testamento del padre Don Agostino Calmet", Tomo I. Non escludo che possano esistere altri riferimenti con una diversa trascrizione del nome che ricorda, sicuramente, Mut.
Se qualcuno ha differenti indicazioni prego farmelo sapere per ulteriori ricerche.

Nulla da dire su "Mose" egiziano (del resto Freud non ha forse scritto "Der Mann Moses und die monotheistische Religion", "l'uomo Mose e la religione monoteistica" in cui teorizza appunto che Mose fosse egizio?), e giusta è l'indicazione su "mose" inteso come figlio che nulla avrebbe, perciò a che fare con "salvato dalla acque" (anche perchè il tempo verbale ebraico, in questo caso, indicherebbe "colui che salva" e non colui che "è salvato"), ma diverso sarebbe il motivo per cui resta la sola parte "mose".
Non per non far sapere quale "personaggio" fosse il padre, ma perchè, trattandosi di una religione in cui il nome di Dio non poteva essere pronunciato, era corretto eliminare dal nome la parte teofora, ovvero recante, appunto, il riferimento al Dio.

[Modificato da Hotepibre 24/08/2016 16:11]
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24/08/2016 18:32
 
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...a qualcuno risulta che i sacerdoti di Aton fossero chiamati "yahud"?

Tempo fa ho fatto una ricerca su questo termine ma non sono approdato a nulla.
Forse non ho cercato nel posto giusto, ma almeno ho consultato tutti i dizionari a mia disposizione.

Ciò che trovo strano, e un po' "sospetto", è che non si conosce la fonte da cui l'articolo ha tratto questo termine.
Non si sa se è un testo, un rilievo, uno scritto successivo al periodo interessato ?

Il sapere da dove è partita l'affermazione di Yahud come sacerdoti di Aton, sarebbe un bel punto di inizio !

[SM=g999100] ...Nec.
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24/08/2016 19:46
 
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Re:
nectanebo, 24/08/2016 18.32:

...a qualcuno risulta che i sacerdoti di Aton fossero chiamati "yahud"?

...ho fatto una ricerca su questo termine ma non sono approdato a nulla.
Forse non ho cercato nel posto giusto, ma almeno ho consultato tutti i dizionari a mia disposizione.

Ciò che trovo strano, e un po' "sospetto", è che non si conosce la fonte da cui l'articolo ha tratto questo termine.
Non si sa se è un testo, un rilievo, uno scritto successivo al periodo interessato ?

Il sapere da dove è partita l'affermazione di Yahud come sacerdoti di Aton, sarebbe un bel punto di inizio !

[SM=g999100] ...Nec.



...probabilmente chi vuole affermare verità olofrattografiche non ritiene necessario portare altri a conoscenza delle proprie scoperte... se sono verità lo sono...e basta!
Come diceva qualcuno ben più saggio di me, so di non sapere, ma mi piacerebbe approfondire almeno questo particolare per escludere che si tratti dell'ennesimo detentore di verità ermetiche da inserire tra quelli che in vari tempi hanno frequentato questo forum, salvo poi "sparire" quando i nostri quesiti e i nostri ragionamenti si sono fatti più pressanti, specifici e puntuali (e diciamo che mi guardo bene dal comperare un libro che già dalla presentazione non è che offra molti spunti di sana accademicità).

Se l'autore dovesse trovarsi a passare da queste parti saremo ben felici di rivolgere a lui i nostri quesiti per sanare le nostre ignoranze...
[Modificato da Hotepibre 24/08/2016 22:55]
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24/08/2016 20:56
 
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...parole sagge carissimo Hotep.

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02/10/2016 20:26
 
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(di Giulio Perrotta)

Alessandro De Angelis, scrittore e ricercatore di antropologia delle religioni, autore di “Cristo il Romano”, prosegue i suoi studi sui testi sacri, focalizzandosi questa volta sull’Identità di Mosé e sull’Esodo, provando a fornire le prove archeologiche che svelerebbero l’ardua impresa sfuggita a centinaia di studiosi: la vera identità di Mosé.

Alessandro, dopo il Nuovo Testamento, dove aver scoperto il sangue egizio-romano di Gesù, state per uscire con il nuovo libro “Exodus”, nuove scoperte anche in questo campo? Si riscrive la storia di Mosè e dell’esodo biblico?

Assolutamente, direi dei due esodi biblici, quello degli Hyksos, ben spiegato da Andrea di Lenardo, ricercatore universitario specializzato in storia del vicino oriente antico, e quello di Mosè con gli israeliti. Anche in questo caso per arrivare alla soluzione dell’identità di Mosè e per la ricostruzione della storia ci siamo avvalsi dello storiografo Giuseppe Flavio dal libro Antichità Giudaiche che narra nei minimi dettagli la storia di Mosè che chiude dicendo: Libro II:347 – 5. Io ho narrato qui tutti i particolari così come li ho trovati nei Libri Sacri. Nessuno si meravigli di un racconto così paradossale, né dubiti che nei tempi antichi, a uomini senza crimini, sia capitato di trovare la via della salvezza attraverso il mare, sia per volere di Dio, sia per un caso. Una storia che oggi non troviamo nella Bibbia, se non in alcuni frammenti decontestualizzati dal contesto storico e rimodulati. Giuseppe Flavio aveva a disposizione i libri sacri scritti dagli ebrei subito dopo la liberazione da parte di Ciro il Grande dopo la loro deportazione a Babilonia.



Cosa racconta G. Flavio? E’ possibile anticipare qualcosa?

Dopo aver raccontato l’adozione di Mosè da parte della figlia del re/faraone Termuti, narra l’invasione degli Etiopi nel Basso Egitto e dopo aver saccheggiato le città, arrivando fino a Menfi e sul Mar Rosso, il faraone promosse Mosè generale per cercare di fermare l’esercito avversario. Dopo aver sconfitto gli etiopi Mosè sposò la figlia del re etiope, Tharbi, dichiarandosi padrone della città. In pratica fece un colpo di stato verso il faraone, impossessandosi dell’Alto Egitto. Fu a questo punto che il faraone fu costretto a dichiarargli guerra a causa del tradimento.

Come è possibile che G. Flavio conosca il nome della figlia del faraone e non quello del re? Siete riusciti a scovare chi era?

Certo. Si trattava del famoso Akhenaton, sottoposto alla damnatio memoriae a causa della sua monolatria sul dio Aton che elesse unico dio del pantheon egizio. Per questo nella Bibbia in aramaico Mosè viene definito Yahudae, gli yahud erano i sacerdoti del culto di Aton.


Quindi Akhenaton fu il faraone padre della principessa Termuti che adottò Mosè?

No, il padre di Akhenaton era Amenhotep III, padre di Thutmose V, primogenito, e di Akhenaton, secondogenito. Mosè altri non era che il primogenito e successore al trono d’Egitto Thutmose, che doveva diventare successore del padre e faraone del Basso e dell’Alto Egitto, mentre al secondogenito spettava la titolatura di viceré di Nubia o Etiopia come veniva chiamato il regno di Kush in quel periodo. Mosè era un egiziano e primogenito del faraone, detronizzato a scapito del fratello Akhenaton, per questo fece il colpo di stato nei confronti di Akhenaton, cercò di riprendersi ciò che gli venne tolto ingiustamente.

Per quale motivo fu detronizzato?

Penso che la Bibbia abbia raccontato la verità nel dire che si rese reo dell’uccisione di un egiziano per difendere un israelita. Non sappiamo il motivo di questo gesto, ma dovette avere un gran risalto tra gli ebrei; immaginate il futuro faraone che uccide un egiziano per difendere un israelita. Questo evento ebbe un grande risalto mediatico costringendo il faraone Amenhotep III a detronizzarlo.

Alessandro, uno scoop di livello assoluto, dopo Gesù ora è stata la volta di Mosè. Quali sono le prove trovate? Come mai queste scoperte non hanno il risalto mediatico da parte dei mass media?

Le prove sono archeologiche, le annunceremo con comunicati stampa. Per quanto riguarda il risalto mediatico il motivo è che ci troviamo, sia per quanto riguarda Gesù che Mosè, davanti alle solite storie di potere, guerra e politica, nascoste dalla religione. Due uomini di potere, figli di faraoni e anche di sangue imperiale romano per quanto riguarda Gesù, che farebbero cadere la religione cristiana.

Un’ultima domanda: Sigmund Freud andò dunque vicino alla verità quando disse che Mosè era Akhenaton?

Freud disse che Mosè era Thutmose che poi cambiò il suo nome in Akhenaton, mentre noi abbiamo trovato le prove che era il primogenito del faraone che non regnò, esattamente come Gesù a causa della madre Maria, che cospirò per uccidere suo marito Erode il Grande. Ora stiamo traducendo in inglese i libri proprio a causa della congiura del silenzio che stanno facendo tutti i mass media in Italia, costringendo come al solito i ricercatori italiani ad andare all’estero per avere i giusti riconoscimenti. Nel nostro paese l’informazione è controllata e non è un caso che siamo scesi al 29 posto nel mondo come libertà d’informazione. Si può parlare di inesistenti alieni nella Bibbia, facendo si che le persone passino dall’inganno delle religioni ad un altro inganno, ma la verità che racconta di uomini di potere, di politica e di guerra non deve passare.

Quando è prevista l’uscita del libro?

Dovrebbe essere disponibile nella seconda metà del mese di ottobre nei siti di vendita on line, in quanto la distribuzione ci nega l’accesso alle librerie, ed anche in questo caso ci troviamo davanti all’ennesimo scandalo.

Grazie Alessandro per queste anticipazioni. Ti aspettiamo per l’uscita del libro con altre importanti indicazioni.

Certamente! Buon lavoro a te e a tutta la redazione.

(fonte: L'altra pagina)
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02/10/2016 23:00
 
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Sono alla stesso punto di prima !!!!
Non entro nel merito dell'intervista, ma, come la volta precedente, solo sull'uso di un termine.

...Ma se Mosè era chiamato Yahudae, ovvero sacerdote del culto di Aton...

Ci si può esprimere liberamente nel dichiarare qualcosa, ma qui si tratta di eventi storici, e nomi
che rientrano in questi eventi. A Oggi il termine Yahudae non sono riuscito a trovarlo (Treccani compresa).

Rinnovo un cortese invito all'autore a citare la fonte, rendendo così tutti informati su questo termine.

PS. per essere corretto, ho trovato una vaga analogia a una classe di secerdoti israeliti, ma nulla mi conduce ad Akhenaton.

[SM=g999100] ...Nec.
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03/10/2016 00:27
 
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Re:
Hotepibre, 22/08/2016 15.45:

Francis: possibile avere la fonte? C'è solo il nome dell'autore dell'intervista.

Per comprendere meglio con chi abbiamo a che fare:
Alessandro de Angelis: nato nel 1958, dopo una esperienza premorte all'età di 17 anni, si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia abbracciando il campo demo-etno-antropologico, dove teorizza la nascita delle religioni legata alle grandi catastrofi naturali.
Si interessa di meccanica quantistica e degli studi che hanno portato molti scienziati a teorizzare il modello dell'universo olofrattografico.

[testo tratto dal sito "macrolibrarsi": "...la miglior selezione di libri a tutte le persone che cercano nuove tecniche per vivere bene la loro vita e sperimentare un benessere più profondo..."]
[non posso aiutarvi per il termine "olofrattografico" che non ho reperito in alcun vocabolario on line (Treccani, Zanichelli etc.)]

...per quanto riguarda la "scoperta" di Mose/Horemhab...almeno da quanto desumibile dall'intervista (che dovrebbe compendiare il nucleo essenziale di un libro così da stuzzicare il possibile lettore), non credo necessario esprimermi se non sottolineando che forse da un colabrodo uscirebbe meno acqua... altri hanno espresso il loro giudizio sull'autore, sul padre di costui (Alessio anch'egli "antropologo"), e sui molteplici libri pubblicati, in altri siti cui vi rimando se siete curiosi.

...per avere un'idea più chiara dei lavori proposti dall'autore citato, riporto la presentazione di un altro suo libro ("Il figlio segreto di Gesù"), sempre da "macrolibrarsi":

«Dal vangelo di Gv 19:26,27: "Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!» Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!» E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua".
Gli esegeti hanno sempre interpretato questo passo come se Gesù si stesse rivolgendo a sua madre Maria, chiedendogli di prendere sotto la sua custodia "il discepolo che Gesù amava", mentre la giusta traduzione, supportata da un'attenta analisi filologica e di comparazione storica, sarebbe:

"Gesù allora, avendo visto la madre [ovvero la madre del discepolo che Gesù amava, NdA] e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: Moglie, ecco tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé".

L'identità del discepolo che Gesù amava viene svelata grazie ai moderni metodi della ricerca storica, insieme alle gesta, al martirio, alla morte del figlio segreto descritti in un antichissimo documento dell'epoca.
»


...per inciso, il nome della principessa etiope Tarbi (richiamato nell'intervista ed indicata come possibile sorella addirittura di Nefertiti e Kiya) , figlia del re di Saba ("...a cui poscia Cambise -scrive Giuseppe- cangiò nome in Meroe così chiamandosi la sorella di lui...") è un hapax nell'opera di Giuseppe Flavio, compare cioè una e una sola volta.
La principessa avrebbe deciso di sposare Mose (e non il contrario) "...per via del sommo pericolo a cui erano condotti gli Etiopici...". Mose "...impadronitosi della città non romperebbe i patti...celebrò quelle nozze e ricondusse gli egizi alle loro terre...".
Di Tarbi non si parla più in tutta l'opera di Giuseppe Flavio, ed anzi poche pagine dopo Mose, che tornato in patria era inviso ai Funzionari di Corte, è costretto a fuggire per aver ucciso un egizio. Si rifugia in Madian dove conosce e salva le figlie di Jethro che "...sel prende per figlio e gli da in isposa una delle sue figlie...". [Mose bigamo? ...e che fine ha fatto Tarbi?]

(i brani di Giuseppe Flavio sopra riportati sono tratti dalle "Antichità Giudaiche", Tomo I, edizione 1832 nella traduzione di Francesco Angiolini)




...non posso che ripetere quel che già scrissi più sopra: troppo facile dire "l'ha detto quell'autore" senza un minimo di citazione delle fonti con l apossibilità di reperirle.
Basterebbe questa domanda, e la conseguente risposta, per avere un'idea del testo.

Come è possibile che G. Flavio conosca il nome della figlia del faraone e non quello del re? Siete riusciti a scovare chi era?

Certo. Si trattava del famoso Akhenaton, sottoposto alla damnatio memoriae a causa della sua monolatria sul dio Aton che elesse unico dio del pantheon egizio. Per questo nella Bibbia in aramaico Mosè viene definito Yahudae, gli yahud erano i sacerdoti del culto di Aton.


...o forse preferite:

...di sangue imperiale romano per quanto riguarda Gesù...



...Gesù a causa della madre Maria, che cospirò per uccidere suo marito Erode il Grande...


e, poco c'entra la "... congiura del silenzio..." ventilata o "...la distribuzione ci nega l’accesso alle librerie..." cosa, quest'ultima che è davvero al limite dell'accettabilità: la "distribuzione" è ...la distribuzione, ovvero chi, ricevendo da una Casa Editrice un libro, lo distribuisce alle librerie. Consdierando che il "distributore", per questa sola operazione, che non prevede certo un'analisi critica, ha diritto in media al 60-65% del prezzo di copertina di un libro, mi volete spiegare perchè non dovrebbe distribuire?

...il tutto mi ricorda qualche nostro "amico" che qui sparava certezze senza MAI dare riscontri o indicare fonti e che poi è sparito nel nulla (senza lasciare rimpianti in verità) quando si sono fatte troppo pressanti, dettagliate e articolate le domande...
Direi che ora basta far pubblicità a questo autore olofrattografico che ha provato la premorte... abbiamo saputo che esiste e ne siamo lieti e saremo lieti se il suo libro avrà successo in Italia o all'estero, ma basta dargli un'importanza che, a meno di citazioni un po' meno roboanti e molto più dettagliate, mi pare miri solo al sensazionalismo.
Grazie


[Modificato da Hotepibre 03/10/2016 17:42]
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Dedico EgiTToPhiLìa a colui che ha saputo insegnarmi che cos'è l'umiltà, senza parole, ma coi gesti e con l'esempio quotidiano.
Un'altra delle ragioni per cui l'ho amato, e lo amo, più di chiunque altro. Oggi ch'egli vive ancora, e per sempre, dentro il mio cuore, dedico EgiTToPhiLìa a...
... mio padre.

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