Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Mosul, Nimrud, Hatra, Khorsabad, Palmira, Ninive...e l'IS

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2017 17:54
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09/03/2015 12:37
 
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...fino a qualche giorno fa ero contrario al fatto che i reperti non restassero nelle terre di origine... ora non sono più tanto sicuro che sia giusto riportarceli!

[Modificato da Hotepibre 01/09/2015 15:20]
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
12/03/2015 10:51
 
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Ho appena letto che in Libia ieri è stato distrutto dall'ISIS un tempio Sufi... non ci sono più parole...
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Re:
Sara_B, 12/03/2015 10:51:

Ho appena letto che in Libia ieri è stato distrutto dall'ISIS un tempio Sufi... non ci sono più parole...



...l'elenco degli scempi si allunga sempre di più...


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13/04/2015 11:46
 
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...normalmente quando c'è un video particolarmente cruento viene preceduto, sui vari siti, dalla scritta che potrebbe toccare la sensibilità di chi guarda... credo che analogo avvertimento dovrebbe essere imposto per queste scene... se avete il coraggio di guardarle fino in fondo e di ascoltare le farneticanti giustificazioni (ovviamente incomprensibili perchè in arabo, ma pur sempre farneticazioni -a prescindere- se servono a motivare l'azione)


...volevo sottolineare il post con alcune faccette arrabbiatissime, ma credo che per quanto arrabbiate si tratterebbe pur sempre di faccette che potrebbero dare il senso della simpatia, o dare una parvenza di superficialità al tutto... e non è quel che voglio!
Assolutamente NO!
[Modificato da Hotepibre 13/04/2015 11:47]
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01/09/2015 15:19
 
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...lo scempio continua...a quando Caschi Blu per la protezione dei siti?

...è vero che forse servirebbero a ben poco, a fronte della ferocia di questi presunti puri, se non fossero autorizzati a usare le armi!
Sarebbero solo elementi in più contro cui sfogare una tragica ed estremamente cruenta frustrazione, o follia...!
[Modificato da Hotepibre 01/09/2015 15:37]
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EgiTToPhiLo/a
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01/09/2015 18:21
 
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Siamo purtroppo tornati indietro di migliaia di anni, con la differenza che allora si annientava un nemico con le loro cose, come difesa e sopravvivenza.
Ora si vogliono cancellare le culture e le loro vestigia, che si sono succedute e sovrapposte nei secoli, come se fossero spettri da esorcizzare.
Aimè non ci sono soluzioni, la vita di una persona vale molto di più di un reperto storico, e questo, presso la comunità internazionale e i loro rappresentanti (politici) è la parola d'ordine.

Di intervenire non se ne parla, e forse solo volontari o "mercenari" potrebbero essere impiegati ?

[SM=g999100] ...Nec.
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01/09/2015 22:07
 
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Re:
nectanebo, 01/09/2015 18:21:


...
...solo volontari o "mercenari" potrebbero essere impiegati ?

[SM=g999100] ...Nec.


Nessuno dei due, temo, qui non si sta combattendo una guerra nè dichiarata, nè convenzionale e, spiace dirlo, credo che l'unico modo per combatterla sarebbe quello di scendere allo stesso livello dei terroristi... allora si che torneremmo millenni indietro.
...del resto, ogni concessione, sia pur minima da parte dell'occidente, viene intepretata da questa gente, per cultura, non per quel che è, una concessione appunto, ma come una vittoria (un giovane egiziano "italiano" disse sfacciatamente una volta che la colpa di certi loro atteggiamenti è nostra e aggiunse "perchè voi avete poco polso"...)


[Modificato da Hotepibre 01/09/2015 22:08]
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06/10/2015 15:47
 
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...non esistono ancora foto che possano confermare anche questo scempio, ma se fosse vero...
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
07/10/2015 11:35
 
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In 3500 anni nulla è cambiato in Canaan e Amurru
La situazione politica in Canaan e Amurru al tempo di Akhenaton.

Per tutta la durata del suo regno Amenofi III era riuscito a mantenere la stabilità dei suoi confini basandosi più sulla diplomazia che sulle armi.
La stabilità in questa regione dalla fine del 15 secolo aC era basata sull’ accordo tra l’ Egitto, il regno di Mitanni e il il regno cassita di Babilonia che consentiva l’ equilibrio dei loro interessi. Tra cui una divisione territoriale stabile tra questi tre poteri. In quel contesto Canaan con parte del Trans-Giordania e Siria meridionale con Kadesh, Katna e Amurru fino a Ugarit apparteneva all’Egitto, Siria settentrionale con Mukish, Niy e Nuhashshe apparteneva al Mitanni e Tadmor [Palmyrean] e le steppe da Tadmor fino alla frontiera della Trans-Giordania con i possedimenti egiziani, appartenevano al regno cassita di Babilonia.
In questo modo tutte le tre potenze dell’ epoca condivisero frontiere comuni nel Medio Oriente. E nessuno di questi poteri provò a usurpare i beni dell’altro
Questo sistema cessò di esistere nel primo decennio del regno di Akhenaton con la disastrosa conseguenze sul dominio egiziana in Asia
Con la pressione degli Ittiti del nord e con il Regno di Mitanni sull'orlo della disintegrazione, i signori della guerra locali cominciarono a combattersi tra di loro nella speranza di ritagliarsi un loro regno dal caos.
Fin dal regno di Thutmose III i faraoni avevano disposto di inviare in Egitto i figli dei principi siriani e cananei, dove sarebbero stati educati e spesso sposati con donne egiziane. Successivamente dopo aver servito per molti anni con le guarnigioni egiziane in Asia a volte succedevano ai loro padri.
A dimostrazione di questa prassi negli ultimi anni del regno di Amenofi III, Yabitiri, Amelu (signore) di una città cananea, ricordandogli il suo passato di figlio del khap assicurava la sua fedeltà e collaborazione per mantenere l’ ordine in Canaan.
E così scriveva:

EA 296 – “Yabitiri,il tuo servo, la polvere dei tuoi piedi, sette volte e sette volte di più ai piedi del mio signore, mio re, il mio dio, il mio sole. Ecco, io sono il tuo servo, fedele al mio signore, mio re. Guardo da una parte, e guardo dall'altra parte, e non vi è luce; ma guardo sul mio signore mio re, e non c'è luce. Un mattone può allontanarsi da sotto il coronamento, ma non deve spostarsi da sotto i piedi del mio padrone.
Lasciate ora il mio signore il mio re informarsi su di me da Yankhama, il vostro delegato. Quando ero giovane, Yankhama mi ha portato in Egitto, e mi ha messo con il mio signore mio re, e io abitava alla porta del mio signore, mio re. Che il mio signore, mio re, chiedere al suo agente se non custodisco la porta di Gaza e la porta di Giaffa. Quanto a me, io sono con gli ausiliari del mio signore mio re; ovunque vadano, io vado con loro; e così io sono con loro adesso. Il giogo del mio Signore è sul mio collo, e io lo sopporto.”

Ma non tutti erano come lui. Quella lettera fu però solo l’ inizio di una lunga serie di missive allarmanti che via via venivano inviate dai regni vassalli di Canaan e Amurru.
Con l’ indifferenza di Amenofi IV per la politica estera si era attenuato anche il controllo militare sui rissosi principi di Canaan e Amurru.
Uno di quei principi che tempestava il sovrano di messaggi, fin dai tempi di Amenofi III, era Rib Hadda, re di Biblo, uno tra i pià importanti alleati in Amurru. Anche lui aveva avvertito il cambiamento del clima politico a Tebe e, pur essendo sempre stato un fedele alleato dell’ Egitto, con l’ avvento dei Amenofi IV, avvertiva il disinteresse del faraone al mantenimento delle alleanze e non si sentiva più protetto dalle mire dei suoi vicini e, soprattutto dalla politica espansionistica del Gran Re ittita.
Le sue proteste vertevano su una lunga serie di vessazioni subite da parte dei suoi aggressivi vicini. Con la EA 105, supplicava il Faraone di intervenire in una disputa con Beirut, il cui sovrano aveva sequestrato due sue navi mercantili.
Non solo, in un’ altra, la EA 122, Rib-Hadda lamentava un attacco da parte del commissario egiziano Pihuri, durante il quale rimasero uccisi un certo numero mercenari Shardana e presi prigionieri tre dei suoi uomini. Oltre a tutto ebbe a subire le angherie e le mire espansionistiche di Abdi-Ashirta, un sovrano di Amurru che durarono per tutto il regno di Amenofi III.
Abdi-Ashirta fu poi arrestato da un corpo di spedizione egiziano e i suoi beni furono confiscati. Poco dopo la sua liberazione fu ucciso dal suo stesso popolo. Questo fu uno degli ultimi atti di forza del regno di Amenofi III:

Aziru, un ambiguo personaggio - Nonostante la fine violenta del loro padre i suoi figli, Aziru, Ari-Teshub, Tuppi-Teshub e Ben-Teshina, suoi degni discendenti, riuscirono a mantenere una parte del potere dopo la sua morte.
Soprattutto Aziru, il figlio maggiore, fu il più attivo tra di loro. Con l’ avvento al trono di Amenofi IV, il controllo egiziano in Amurru si affievolì, permettendo a Aziru di continuare la sua opera di espansione sulle orme paterne, continuando a usare l'intimidazione e la forza per ingrandire il suo regno verso la costa mediterranea conquistando la città di Sumur (Simyrra), sede di un’ importante piazzaforte egiziana e residenza del rappresentante del faraone , conquistata con l'aiuto di Zimredda di Sidone, seguito poi dal controllo di molte altre città non solo dall'interno Siria, ma anche della costa.
Come suo padre anche lui era un personaggio ambizioso e spregiudicato . Sotto il regno di Amenofi IV, approfittando dell’ inerzia egiziana, aveva continuamente ampliato il suo regno nel nord di Amurru.
In quei tempi l’ impero ittita e quello egiziano iniziarono a scontrarsi sul territorio di Canaan e Siria. Gli Ittiti avevano avviato una serie di campagne contro il regno di Mitanni, alleato dell'Egitto.
Rib-Hadda, il signore di Gubla, si sentiva direttamente minacciato dall'espansionismo di Aziru verso l’ interno dei suoi territori. Rib-Hadda, a causa di una congiura guidata dal suo fratello, Ilirabih, si rifugiò in esilio presso il re di Beirut, Ammunira , inviò un suo figlio a Akhetaton rinnovando la richiesta di inviare gli arcieri per difendere il suo regno dalle forze dell’ amorrita, sempre più minacciose contro di lui, ma tutto fu inutile.
Rientrato nella sua città, cadde nelle mani Aziru e da lui consegnato a Zimredda di Sidone dove fu assassinato. Così per il disinteresse del faraone verso gli affari esteri, l’ Egitto perse uno dei suoi più fedeli alleati.
Alla sua morte gli succedette il figlio Ari-Teshup.
Dopo aver rapidamente occupato territori siriani , il re ittita Suppililiuma iniziò una lunga guerra di usura contro l'Egitto per il controllo dei vari stati vassalli che ormai di fatto erano il loro confine.
Una volta spostato il governo a Akhetaton, dopo l’ anno 5°, come responsabile (rabisu) degli affari esteri in Canaan e Amurru divenne Tutu. Egli ricoprì molti importanti incarichi: fu Ciambellano, sovraintendente dei servi nella Casa del Aten', sovrintendente di tutti gli artigiani del Signore di Due Terre, sovraintendente di tutte le opere di Sua Maestà, sovrintendente dell’ argento e oro del Signore delle Due Terre,' supervisore del Tesoro del Aten e portavoce per tutta la terra. Tutu era un personaggio incline ai compromessi anche con i personaggi più ambigui e privi di scrupoli come appunto Aziru.
Tutu, cui nome appare spesso nella corrispondenza tra Aziru e Akhetaton era il suo protettore, tanto che Aziru si rivolgeva a lui chiamandolo “mio signore, mio padre”. Tanto da dividere con lui, responsabile del tesoro, una parte del bottino ricavato dalle sue ruberie a danno degli altri vassalli. Questi beni erano ben accetti da Akhenaton perchè servivano a sostenere le enormi spese per la costruzione della città di Akhetaton e a Tutu per acquistare prestigio e potere agli occhi del faraone.
Queste spericolate imprese gli permettevano di affermare, presso la corte di Akhetaton, la sua fedeltà al faraone e la difesa degli interessi egiziani in Amurru.
Contemporaneamente conquistò Biblo e Sumur, uccise i principi di Ammonia, Eldeta e Irquata e fece segretamente un trattato con il Gran Re ittita Supuliliuma.
Questi eventi sono narrati sempre nella lettera di Amarna. Akhenaton aveva ricevuto rapporti sui reati di Azirus da altri sovrani amoriti. Anche Akizzi, il re di Qatna, nel sud della Siria, riferì che Aziru si era unito agli Ittiti nel saccheggio di Qatna. Abi-Milki, il sovrano della città portuale di Tiro accusò Aziru di allearsi con Zimredda di Sidone per attaccare Tiro.
Alla fine la pazienza di Amenofi giunse al limite e ordinò a Aziru di presentarsi davanti a lui per essere giudicato. Questo ordine del Faraone diede inizio a uno scambio di missive singolare. Aziru afferma in più di un'occasione che egli non era in grado di fare il viaggio in Egitto, perché gli Ittiti, prima sotto il loro re, Suppililiuma e poi sotto la guida del suo generale Lupakki, stavano facendo una serie di campagne militari in Amurru e quindi non poteva abbandonare il territorio da lui controllato.
Alla fine si presentò davanti a Akhetaton, accompagnato dal messaggero reale Hatip. Aziru fu trattenuto per un anno intero e fu rilasciato quando giunse notizia che gli ittiti avevano conquistato l’ importante città di Amka minacciando così l’ intera Amurru. Aziru, dopo aver rinnovato il suo giuramento di fedeltà al faraone, gli fu permesso di lasciare l'Egitto e tornare al suo regno, ma ebbe anche il riconoscimento del suo ruolo di principe di Amurru (sarru).
Aziru, però aveva già segretamente preso contatti con il re ittita Suppiluliuma e, al suo ritorno in Amurru, passò definitivamente dalla parte del Gran Re degli Ittiti ai quali rimase fedele fino alla morte. Anno 7° di Akhenaton.
Gli ittiti conquistano Isuwa e invadono il regno di Mitanni, negli anni successivi occupano anche i regni di Aleppo Murkis Qatna e la regione di Niya. Nell’ 8° e 9° cade sotto il loro dominio anche le regioni di Nuhasse e Abina oltre all’ importantissimo centro di Qades (la Khadesh di Ramsete II).
D’ ora in poi, Amurru rimasto saldamente in mano ittita.
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07/10/2015 17:33
 
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...non esistono ancora foto che possano confermare anche questo scempio, ma se fosse vero...
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