Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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La dinastia perduta della città di Mendes

Ultimo Aggiornamento: 03/05/2014 09:14
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
26/04/2014 12:44
 
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Salve a tutti,

nel periodo oscuro e poco documentato da fonti egizie che riguarda l'indipendenza dell'Egitto dopo la prima conquista persiana, lo scenario ricostruito ricorda da vicino il nostro medioevo.
Signorotti locali che con il supporto del clero presero le due corone del Delta e della Valle e costituirono alcune dinastie, ben più effimere della XVIII e XIX.
Una di queste (la XXIX) era originaria di Mendes, un sito dove si venerava un dio ariete, testualmente Ba-neb-Djedy (l'Ariete signore di Djedy - nome egizio della città).
Il sito non è particolarmente scenografico, una spianata con tracce evidenti di edifici e qualche statua di re e personaggi locali, più blocchi e oggetti raffiguranti il dio locale.
Gli storici greci riportano i nomi di questi sovrani (tra parentesi i corrispondenti in egizio):
- Nepherites I (Ba-en-Ra meri-netheru Naifaaured)
- Muthis (Her-neb-kha)
- Psammuthis (Ueserra setepenptah Pasherienmut)
- Achoris (Maatibra Hagor)
- Nepherites II (Naifaaured)

A parte i nomi egizi, che -secondo me- lasciano intravedere un'origine straniera (in particolare quello che regnò più a lungo, Achoris in egizio significa 'Arabo') non si sa molto altro di questo periodo.
La dinastia durò secondo le fonti storiche greche, per circa un ventennio.
L'ultimo re venne tolto di mezzo da un principe locale poco dopo la sua incoronazione. L'usurpatore (un nome a caso ... Nectanebo) era originario della città di Sebennyots, ma si trasferì a Sais sotto le ali protettrici della dea Neith e del suo clero.
Cosa altro si sa di questi re ?
Si sono individuate le loro sepolture nel sito di Mendes ?

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EgiTToPhiLo/a
Scriba Reale
26/04/2014 16:27
 
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Ciao Bubastis! [SM=x822723]
In effetti le ultime dinastie sono alquanto nebulose...
Purtroppo non è visibile l'immagine...
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EgiTToPhiLo/a
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Maestro degli Scribi
27/04/2014 19:13
 
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Ecco l' immagine messa a disposizione da Bubastis2013, che saluto


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EgiTToPhiLo/a
Scriba
Maestro degli Scribi
27/04/2014 21:39
 
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Do il mio piccolo contributo a questa discussione.
La cronologia da me trovata differisce un pochino da quella presentata
da Bubastis, senza cambiare sostanzialmente le cose.

Faraoni della XXIXa dinastia

1) Néphéritès (398 -393) La XXIX dinastia è fondata da Nepherites, militare sotto Amyrtaeus (Amyrteos di Sais XXVIII din.)
2) Psammuthis I (393) Con la morte del faraone Néphéritès, si crearono due fazioni in concorrenza e fu Psammuthis il vincitore. Regnò solamente uno anno.
3) Achôris (393 -380) I quattordici anni di durata del regno di Achôris, vedono una rinascita nazionale, e questo appare dalla ripresa di lavori nei templi. Un numero di statue ed oggetti col suo nome, risultano essere molto superiori a quelli dei suoi predecessori.
4) Néphéritès II (380). In pratica non regnò, perchè rapidamente detronizzato da Muthis.
5) Muthis (380 ?) o un Nectanebo ?, probabilmente non regnò mai.

Le fonti di questa cronologia sono:
Manetone, Africano, e Eusebio, e A Gardiner.
Pochi sono i riscontri sui monumenti, e riguardano solo i primi tre sovrani.
Per le sepolture momentaneamente non ho trovato nulla.
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EgiTToPhiLo/a
Scriba
Maestro degli Scribi
27/04/2014 22:43
 
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Mi aggiorno sulle sepolture reali nel sito di Mendes.
Allego i dati di un volume che ne tratta la scoperta e lo scavo.
E' purtroppo in inglese, acquistabile in rete (prezzo alto), ma fortunatamente consultabile in parte in anteprima. Basta cercare in rete e se ne trovano diversi:



Precisazione: questa immagine è una conversione in Jpeg di un file PdF, liberamente scaricabile in rete
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
28/04/2014 16:55
 
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Caro Nec, ricambio i saluti e ti ringrazio per il supporto.
In effetti, è il caso di fare un po' di chiarezza, anche perché le fonti egizie, oltre ad essere scarse, non di rado hanno rivelato discordanze con quelle greche, che peraltro erano di epoca successiva ai fatti narrati (Erodoto, Diodoro Siculo, ecc.).
Poi c'è il problema dei nomi dei re, scritti alla greca, che creano perplessità ulteriori.
Andiamo in ordine.

Dunque, la XXIX Dinastia sarebbe iniziata con l'eliminazione di un tal Amyrteos, che era riuscito a rendere l'Egitto indipendente dall'impero achemenide (persiano).
Primo fatto strano: di un personaggio così significativo per l'Egitto, pare non siano rimasti monumenti o documenti importanti che portino il suo nome egizio (Amonirdis, in testi in aramaico, Papiro Brooklyn n.13).
Forse Nepherites I fece opera di "damnatio memoriae", anche per giustificare la sua presa di potere. Di Amyrteos parlerò ancora dopo.

Nepherites I si trovò subito coinvolto in un complesso scacchiere politico e bellico e seguì una politica comunque antipersiana, alleandosi con le varie città-stato greche, che però erano tutt'altro che solidali e compatte.
Non solo, ma non è da escludere che il re di Persia di allora (Artaserse II) abbia fatto ricorso intensivo a forme di corruzione, per dividere le alleanze dei propri nemici.
Quindi, di Nepherites I è stata individuata la sepoltura, edificata su una struttura preesistente, con alcuni oggetti del corredo funebre, tipo amuleti e ushabti. La tomba venne devastata poco dopo la sua realizzazione, si presume ai tempi della riconquista persiana da parte del feroce Artaserse III.
La successione dinastica non è lineare, esistono varie versioni, ma una cosa è certa: i due Muthis e Psammuthis, certamente imparentati, ma non si sa come con Nepherites, ebbero vita assai breve.
Li ho riportati solo per dovere di completezza.
L'altro sovrano più di rilievo fu senz'altro Achoris (Hoger = l'Arabo, il suo cartiglio coincide con un cartiglio-fortezza, relativo alla satrapia 'Arabia', riportato sulla base della statua del re Dario I). In termini di politica estera, seguì la stessa strategia del suo predecessore ma, a differenza di lui, si distinse anche per una consistente attività edilizia e architettonica (statue, cappelle, sfingi, ecc) in tutti i principali centri dell'Egitto, non solo nel Delta.
Verrebbe da dire che l'Egitto era tornato ai fasti della XXVI Dinastia di Sais, ma è più verosimile che il clero riprese a far sentire la propria influenza su una dinastia che aveva bisogno di legittimazione, anche su base teologica.

D'altronde, gli dei della città di Mendes non avevano un clero molto ricco e influente.
Il dio più noto, l'Ariete di Mendes, aveva un nome che rimandava al Ba di un altro dio, ben più illustre (è un gioco di omofonie, parole con ugual pronuncia).
In lingua egizia, Ba significa, 'ariete' ma anche 'spirito'.
Il nome del dio-ariete in realtà si traduce anche Lo Spirito del Signore del Djed.
E il titolo "Signore del Djed" rimanda ad Osiride, ma anche a Ptah, il potentissimo dio creatore e funerario della vicina Menfi. In particolare, un mito identifica l'ariete come una forma vivente di Ptah, con un carattere spiccatamente erotico, a rappresentare la forza sessuale maschile, "il maschio che feconda le femmine".
Un altro mito ne fa invece il padre di Horus Bambino (Arpocrate), associandolo perciò ad Osiride, l'altro dio funerario.
In età tolemaica, romana e poi bizantina, si avevano ancora notizie del culto di questo dio egizio (lo chiamavano il Capro di Mendes), il cui carattere fortemente sessuale lo avvolse in un alone sacrilego e trasgressivo: Ba-neb-djet sarebbe infatti da identificare con Baphomet, l'idolo pagano per cui i Templari, a detta dei loro detrattori, avevano una illecita e proibita devozione, con rituali segreti, che di fatto sarebbero state orge omosessuali.
L'identificazione impropria con un capro (non un ariete !) lo assimilò al dio Pan e durante il cristianesimo addirittura a Satana ... oltre a NON essere un capro, in realtà il carattere del dio non era assolutamente negativo o malefico. Poco importa, rimaneva comunque un'immagine pagana, quindi da screditare, prima di sopprimerne del tutto il ricordo.

La città si chiamava Pe-Ba-neb-Djed (= Dimora del dio Ariete), alla greca P-nebded, mi correggo su quanto riportato nel mio precedente post. Ebbe un certo rilievo politico ed economico in tutte le epoche faraoniche, fino a divenire capitale per un ventennio, grazie a Nepherites I.
E la sposa del dio era l'arcaica divinità locale, il cui nome significa "Colei che è a capo dei Pesci", una delle poche divinità ittiche del ricchissimo pantheon egizio.

Concludo con un mio personale dubbio su Amyrteos, cui ho accennato all'inizio.
Le fonti greche citano ben due "Amyrteos" e anche un "Teos" (chiamato anche "Tachos"), però successivo alla XXIX Dinastia.
Di questo Teos, si dice che fosse l'erede al trono di Nectanebo I, che avrebbe regnato da solo per appena due anni e sarebbe stato destituito da suo fratello, che mise sul trono Nectanebo II, di cui Teos era lo zio.
Pare che il re, spodestato durante una campagna militare in Medio Oriente (n.b.: contro i Persiani), abbandonato da tutti, anche dagli alleati mercenari, abbia chiesto asilo nientemeno che al re di Persia, il suo nemico.
Trovo strana tale richiesta ... e ancor più strano che un re che avrebbe regnato appena due anni, avesse già bell'e pronto il proprio sarcofago.
Già, perché il sarcofago oggi attribuito al faraone Teos, che si trova la Museo del Louvre, venne ritrovato in Egitto ! (v. Wikipedia, voce Teos)
Un cartiglio, attribuito a Teos, riporta un nome che potrebbe leggersi Ary-Maat-en-Ra, che detto alla greca, non sarebbe poi così distante da "Amyrteos".
L'altro cartiglio riporta "Djeher Septen Anher" Teos eletto-di-Onuris (dio guerriero, patrono della città di Sebennyots)
Non sarà che il sarcofago di Teos in realtà appartiene ad uno degli Amyrteos ?
Ovvero, che Teos e uno dei due Amyrteos sono la stessa persona ?
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
28/04/2014 18:40
 
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Il sito archeologico e la sepoltura del re finora individuata (Nepherites I) ai primi del XXI secolo si può confrontare con quello della città di Tanis.
Anche a Mendes infatti sono stati individuati:
- una grande cinta muraria;
- una necropoli reale, interna alle mura e nelle adiacenze del santuario principale.
Inoltre sono stati individuati:
- un porto fluviale e una darsena, ossia un porto più interno, poco al di fuori delle mura (oggi il sito non è più bagnato dal Nilo);
- una necropoli di arieti sacri;
- un palazzo e sempre fuori dalle mura, un tumulo detto la Collina delle Ossa

Come detto la tomba è stata smantellata, ma dai frammenti trovati è possibile intuire che non doveva essere particolarmente sontuosa (i motivi erano i soliti, scene dall'Amduat), simile a quella dei re a Tanis, col sarcofago interrato entro una trincea, dalle pareti decorate in rilievo.

Il sito è noto anche per il ritrovamento di una enorme lapide di epoca tolemaica nota come Decreto di Mendes.
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EgiTToPhiLo/a
Scriba Reale
28/04/2014 19:19
 
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Ciao Bubastis!
Leggo con interesse quanto riporti, sono affascinata da questo periodo del quale conosco davvero poco, per non dire nulla. Nel tentativo di comprendere il dilemma che proponi e per partecipare alla discussione, mi sono affidata a qualche testo che ho in casa. Ho notato una piccola incongruenza cronologica, poichè tra Amyrteos e Tako sembrano esserci circa 30 anni, come potrebbero essere la medesima persona?
Quanto al sarcofago del Louvre non saprei esprimermi perchè non riesco a trovare delle immagini. Riesci a postarle?
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
28/04/2014 20:22
 
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Ciao Maat Ka Ra,

anche a me interessano i periodi poco noti della storia dei faraoni.
Non so come postare immagini qui, ma basta fare una banale ricerca su wikipedia (in qualsiasi lingua) alla voce Teos e le immagini del sarcofago, anche ad alta risoluzione si vedono bene, specie il coperchio con una dea con un disco solare in testa (Nut ??? Di solito è lei la dea custode della mummia nel sarcofago, raffigurata al suo interno).
Il reperto è in ottimo stato, per cui non sarebbe stato bersaglio di azioni vandaliche ... forse era ben nascosto, ma non so dove sia stato scoperto e da chi (Gaston Maspero ?)
Nella scheda wikipedia si vedono anche i cartigli di questo Teos.
In effetti tra l'ultimo Amyrteos e Teos ci sarebbe una distanza di 40-45 anni, ma non ci stupiamo troppo, non di rado gli storici greci hanno fatto confusione sulla cronologia dei faraoni, con omissioni, distorsioni e in qualche caso perfino invenzioni.
Qua e là si trovano (di difficile collocazione) uno Psammetico (il IV ?) e il misterioso Khabbasha, di cui parlerò in altro post.

A proposito di sarcofago, ci sarebbe anche quello (ben più noto) dell'ultimo re egizio, Nectanebo II, il successore di Teos; le cronache storiche di lingua greca lo danno in esilio in Nubia, al momento della seconda invasione persiana.
E laggiù se ne perdono le tracce.
Si dà il caso che anche il suo sarcofago è stato ritrovato in Egitto, dentro una moschea nel Delta, usato come bacino lustrale (gli erano stati praticati 8-10 fori alla base).
Trovato dai francesi ... piacque così tanto a Napoleone, che pensò di farlo proprio, per la sua sepoltura.
Fatto sta che alla fine se lo presero gli Inglesi, come la Stele di Rosetta e tanti altri oggetti ed oggi si trova al British Museum.
Come la mettiamo ?
Due re che risultano esiliati e verosimilmente morti in terra straniera, con altrettanti sarcofaghi rinvenuti in Egitto ... forse mai utilizzati dai loro committenti.
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EgiTToPhiLo/a
Scriba
Maestro degli Scribi
28/04/2014 20:57
 
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Un disegno in planimetria del sito archeologico tratto dal libro di Redford:



Ps. Il sovrano Teos o Takhos, (Eg. Irmaenre-Djeho-Setpenanhur), si colloca tra due Nectanebo.
Il suo regno non supera i due anni, contro i 18 accreditati al predecessore e al successore. Questi sovrani formano la XXX dinastia.

Ciao ...Nec
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