-Kiya-, 20/08/2013 23:26:
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Mi rendo conto che l'Egitto ha altro a cui pensare adesso, ma vi sono organizzazioni mondiali che dovrebbero intervenire massicciamente (l'Unesco?)
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Ogni operazione che si volesse fare per salvaguardare il patrimonio artistico-storico-archeologico di una qualsiasi Nazione dovrebbe poter puntare non solo su una struttura amministrativo-burocratica
con valore internazionale (come l'UNESCO, appunto), ma anche su una forza di intervento dedicata a quello specifico incarico. L'UNESCO
non ha tale forza di intervento che, vista la situazione politico-militare, dovrebbe necessariamente essere
armata.
Ve lo immaginate cosa succederebbe se un contingente disarmato si presentasse alle porte del Museo del Cairo e dicesse:
"salve, siamo qui per ritirare tutto e portarlo in salvo altrove..."? ...e vi immaginate, ancor peggio, cosa succederebbe se la stessa situazione vedesse impegnati contingenti armati contro una folla scalmanata di manifestanti?
La situazione egiziana, peraltro, è ancor più difficile se si considera che si tratta di una guerra civile che, quindi, è considerata
(a livello internazionale) una
"bega interna" in cui non vigono
(o vigono decisamente molto poco) le regole di una guerra guerreggiata tra Nazioni.
In quel caso, infatti esistono
ben precisi obblighi delle parti in conflitto proprio per la salvaguardia dei beni e le stesse Nazioni interessate sono obbligate
(quanto poi sia cogente questo obbligo è tutto da vedere visto che non esiste possibilità certo di controllo o di sanzioni in caso contrario) a proteggere i propri beni anche con segnali visibili dall'alto, per evitare bombardamenti
"per errore".
In una guerra civile, inoltre, tutte le forze sono necessarie per il mantenimento dell'ordine e anche ammesso che il Governo locale volesse distaccare un contingente per la protezione dei siti archoelogici, vi immaginate di quanti uomini si dovrebbe trattare visto che stiamo parlando dell'Egitto?
Purtroppo sono molto scettico sulle possibilità di difesa dei reperti egiziani di fronte:
1. ad una guerra civile che sovverte ogni regola e nel corso della quale tutto è ammesso;
2. alle mire di arricchimento dei ladri che non si rendono conto, peraltro, che la maggior parte di quei reperti sono arcinoti e non possono avere un valore commerciale se non per collezionisti senza scrupoli
(che ovviamente li pagherebbero, e purtroppo li pagheranno, una miseria). E provate a pensare cosa possa significare, per tanta povera gente ignorante, avere per le mani un pezzo d'oro massiccio... che ci vuole, basta fonderlo!;
3. all'intransigenza religiosa di almeno una delle parti in causa che mira all'abbattimento di tutto ciò che va contro i dettami del Profeta;
4. ed ultima, ma non ultima, ...alla
stupidità umana!
...non possiamo fare altro che sperare e tentare, nel nostro piccolo, di continuare a far vivere l'Egitto Antico.