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Nuovi ritrovamenti a Khirbet Qeiyafa fanno luce sul periodo di re Davide

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2012 17:01
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
26/08/2012 17:01
 
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L’Università di Gerusalemme ha annunciato la scoperta di oggetti che per la prima volta fanno luce su come venisse organizzato il rituale religioso in Giudea ai tempi di re Davide. Durante recenti scavi archeologici a Khirbet Qeiyafa, una città fortificata in Giudea adiacente alla valle di Elah, l’archeologo Yosef Garfinkel e i suoi colleghi hanno riportato alla luce una ricca raccolta di ceramiche, utensili in pietra e metallo, e diversi oggetti d’arte dei quali molti destinati al culto.

La scoperta include inoltre tre grandi vani che fungevano da santuari: sia per la loro architettura sia per i ritrovamenti effettuati al loro interno, queste stanze corrispondono abbastanza fedelmente alla descrizione biblica di come si svolgesse un rituale religioso durante il periodo di re Davide.

Si tratta di una scoperta straordinaria in quanto è la prima volta che vengono ritrovati santuari risalenti al periodo dei primi re biblici. Poiché questi santuari precedono di circa 30-40 anni la costruzione del Tempio di Salomone a Gerusalemme, forniscono la prima evidenza concreta di come si svolgesse un culto al tempo di re Davide, con implicazioni significative per l’archeologia, la storia e gli studi biblici e religiosi.

La tradizione biblica testimonia come il popolo d’Israele celebrasse i propri riti religiosi in modo diverso rispetto a tutte le altre nazioni del Vicino Oriente Antico, essendo monoteista e aniconico (divieto di raffigurazioni umane o animali). Tuttavia, non è chiaro quando queste pratiche siano state formulate: se proprio durante il periodo della monarchia (X-VI secolo a.e.v.) oppure solo più tardi, in epoca persiana o ellenistica. L'assenza di immagini cultuali di esseri umani o animali nei tre santuari appena rinvenuti fornisce la prova che gli abitanti del luogo, osservando il divieto di immagini scolpite, praticavano un culto differente da quello di Cananei e Filistei.

I ritrovamenti di Khirbet Qeiyafa indicano inoltre che uno stile architettonico elaborato si era sviluppato sin dall’epoca di re Davide. Questa costruzione è infatti tipica delle attività di un regno e indica così che la formazione dello Stato, la creazione di una élite, un certo livello sociale e sviluppo urbanistico della regione esistevano già ai tempi dei primi re d’Israele. Tutto ciò tende a rafforzare la storicità della tradizione biblica e la sua descrizione architettonica del palazzo e del Tempio di Salomone.

“E’ la prima volta che gli archeologi scoprono una città fortificata in Giudea risalente al tempo di re Davide – dice il professor Garfinkel dell’Università di Gerusalemme – Anche a Gerusalemme non abbiamo una chiara città fortificata di quell’epoca. Così, le varie proposte interpretative che negano completamente la tradizione biblica per quanto riguarda il re Davide, e sostengono che si tratti di una figura mitologica o di un semplice capo di una piccola tribù, si dimostrano errate grazie a queste scoperte. Nel corso degli anni – continua Garfinkel – sono state trovate migliaia di ossa di animali come ovini, caprini e bovini, ma non maiali. Ora abbiamo scoperto tre sale dedicate al culto con vari arredi, ma non è stata trovata neanche una figura umana o animale. Tutto questo suggerisce che la popolazione di Khirbet Qeiyafa osservava i due divieti biblici: sul maiale e sulle immagini scolpite, e dunque praticava un culto diverso da quello di Cananei e Filistei”.



Nella foto in alto: Un’arca in pietra rinvenuta a Khirbet Qeiyafa. Particolari come i sette triglifi lungo la parte superiore della porta gettano luce su alcuni termini ebraici dal significato poco chiaro usati dalla Bibbia nella descrizione del palazzo e del Tempio di Salomone. - Link

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