Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
Ti piace questo Forum? Dillo ai tuoi Amici su




Discussioni Recenti
 

Esecuzione Sculture Egizie in Diorite - Carotaggi/Fori di Trapano - nessun mistero e niente alieni..menomale

Ultimo Aggiornamento: 28/06/2015 23:55
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 14
Post: 14
Registrato il: 02/08/2012

EgiTToPhiLo/a
Suddito
02/09/2012 19:50
 
Quota

Allora, mi piacerebbe ricere opinioni anche su qualche foto che andrò a postare di seguito.
In praticolare, quelle della piramide di hellenikon in Grecia, datada a circa il IV secolo A.C.

anche il questo caso, si possono notare rilevanti lavorazioni di non semplice fattura, la cosa che piu colpisce sono gli incastri ottenuti in alcuni punti, vuoi per adattare le pietre disponibile tra di loro, vuoi per "incastrare" bene la struttura muraria litica.
Prendendo a paragone poi le mura di Cuzco, si notano "similari" lavorazioni, vuoi di adattamento vuoi di "incastro".

poi infine, la piramide di Micerino, priva di questi "incastri" tra i blocchi, almeno, io a memoria non ne ho mai notato sulle foto delle piramidi.

"Domandona" [SM=x822737]

E' possibile che per le altre costruzioni i costruttori avessero risentito della necessità di renderle piu stabili ai frequenti fenomeni "TELLURICI"??
Se notate, in particolare le mura di Cuzco sembrano fatte apposta per poter resistere a spostamenti improvvisi della terra.

Quindi di conseguenza, che in Egitto questi fenomeni fossero sporadici o talmente leggeri da non essere presi in considerazione per un'esecuzione similare della messa in opera ad "incastro".

Si consideri che la messa in opera ad incastro avrebbe comportato molta piu necessità di tempo per la realizzazione, quindi secondo me, un ulteriore evidenza che avvalora la tesi per cui le piramidi sono state costruite in funzione di una determinata "data termine lavori", ovvero, prima che che il costruttore passasse a miglior vita. [SM=x822747]

Sotto con le osservazioni..spero che Mavir voglia farmi luce su questa questione degli incastri.
[SM=x822713]










[Modificato da FLORIS77 02/09/2012 19:53]
OFFLINE
Post: 484
Post: 484
Registrato il: 26/11/2011

EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
14/06/2015 17:09
 
Quota

Prove per l’ uso di abrasivi al corindone ad Amarna.
Ho pensato di tradurre questo testo da: Download Horizon newsletter Issue 14, Spring 2014 PDF che conferma quanto discusso nel post del 20.08.2012.
Mi scuso se la traduzione non è delle migliori.



"Gli antichi artigiani egiziani furono eccezionalmente abili e prolifici nell’ estrazione e lavorazione di una grande varietà di pietre.
Per millenni pietre morbide e dure furono cavate tagliate forate e lucidate usando una varietà di attrezzi e tecniche. E’ generalmente riconosciuto che gli abrasivi giocarono un ruolo significativo.
Sia per seghe e trapani utilizzarono particolari abrasivi e le finiture di sculture e elementi di architettura furono facilmente realizzate sfregando con una combinazione di pietra o fango abrasivo.
Sulla composizione del materiale abrasivo si è molto dibattuto particolarmente in relazione alla lavorazione di pietre dure. Queste pietre, come il granito diorite e quarzite furono lavorate e lucidate usando solamente abrasivi formati da quarzo o gli artigiani egiziani ebbero accesso a materiali più duri?
E’ stato dimostrato attraverso evidenze archeologiche e dati sperimentali che corindone e smeriglio, una mistura di materiali dalla durezza 9 della scala Mohs furono usati dagli artigiani nell’ antico Mediterraneo e nel vicino oriente, ma fecero parte questi materiali delle attrezzature egiziane?
Sebbene Petrie e altri studiosi postulassero l’ uso di polvere di smeriglio, l’ assenza di prove dirette per l’ uso di questi materiali in Egitto, la mancanza di fonti conosciute di smeriglio in Egitto e la presenza di sabbia di quarzo incorporata negli antichi fori di trapani, ha portato Lucas a respingere
L’ uso di smeriglio da parte degli artigiani egiziani, invece egli asserì che l’ abrasivo usato fu molto probabilmente un più facilmente disponibile prodotto locale come la sabbia silicea. La capacità di abradere la componente di quarzo nelle pietre dure fu successivamente dimostrata attraverso prove di archeologia sperimentale da Denis Stocks. Però sulla loro sperimentazione di segni abrasivi concentrici nel nucleo di granito, Gorelick e Gwinnet conclusero che il corindone o smeriglio non poteva essere escluso come fonte abrasiva, come esperimenti di perforazione utilizzando materiali più duri producevano segni più simili nella tipologia a quelli osservati sul materiale archeologico.
Una migliore comprensione dei segni abrasivi lasciati su oggetti egiziani è il punto cruciale della questione e lo studio qui presentato è parte di una grande inchiesta al fine di una migliore investigazione che possa meglio comprendere le caratteristiche dei segni sugli oggetti egiziani di pietra dura.

La prova diretta di materiale abrasivo.
Tra le collezioni egizie del Metropolitan Museum , c'è un piccolo frammento di calcare indurita scavata dalla fossa al di fuori della parete sud del grande tempio di Aton. Ha numero di accesso .... il frammento ha diversi resti di ciò che assomigliano a fori tagliati ad angoli leggermente diversi.
Il foro principale trapano è larga circa 1 cm e ha un ceppo che sporge in basso a sinistra da un nucleo trapano rotto. Leggermente materiale consolitade si deposita intorno al moncone. Un micro campione di questo materiale è stato raccolto e analizzato baia polarizzata mycroscope luce microscopio a scansione elecron e dispersione di energia dei raggi x spettroscopio SEM EDS Macroscopicamente, il campione è costituito da grana fine, polvere biancastra maculata con, grani leggermente grossolani scuri. Tutto il materiale è macchiato di colore verde chiaro. Analisi SEM EDS identificato il materiale come una miscela di grani angolari predominanti di corindone con bordi frastagliati 100-200 micron di diametro, e pochi altri minerale accessori di solito più piccole dimensioni e con alta angolarità.
I frammenti di corindone spesso hanno inclusione di rutilo e cromite sebbene la presenza di altre specie di minerali non possono essere escluse l'assieme grani corindone quarzo rutilo feldspato apatite ilmenite augite biotite e grani di cromite trovati."





OFFLINE
Post: 1.843
Post: 1.843
Registrato il: 19/06/2012

EgiTToPhiLo/a
Scriba
Maestro degli Scribi
16/06/2015 19:02
 
Quota

Lo spunto di questo post è una indagine molto dettagliata di come si lavorava la pietra nell’antico Egitto. Un solo appunto, il tutto verte però a dimostrare oggi, come si poteva eseguire un determinato lavoro, tremila e più anni fa.
In base alla foto che allego,



sarebbe utile “scandagliare” la rete alla ricerca di utensili al vero, immagini, rappresentazioni delle lavorazioni, che possono aver permesso di fare lavori del genere, tre fori perfettamente uguali su pietra.
Rimanendo su una formula “quiz”, ho inserito solo il particolare interessato, lasciando la ricerca del complessivo ai lettori. Per i più sarà una novità, come lo è stato per me, e anche il perchè l’aver eseguito questo lavoro, in quella posizione, rimane un mistero. [SM=x822741]

Ciao …Nec
OFFLINE
Post: 1.843
Post: 1.843
Registrato il: 19/06/2012

EgiTToPhiLo/a
Scriba
Maestro degli Scribi
20/06/2015 22:17
 
Quota

A distanza di una settimana nessuno ha trovato a cosa si riferisce la foto. Nemmeno sono state avanzate ipotesi o domande, si vede che non ho smosso la curiosità di chi legge. [SM=x822736]
Vado ad ampliare l'immagine rendendo identificabile il particolare:



A questo punto rimane da identificare di cosa si tratta e di chi si sta parlando.
Spero di aver semplificato le cose, e piena disponibilità alle domande. [SM=g999100]

...Nec
OFFLINE
Post: 6.318
Post: 5.073
Registrato il: 14/09/2006
Colei/Colui che siede alla
destra della Sacerdotessa
Capo del Tesoro

Scriba del
Tempio di Thot

22/06/2015 10:02
 
Quota

Lungi da me l'idea di poter risolvere l'arcano, ma, tanto per parlare e dare un po' di "pepe" alla discussione che langue, partiamo da una considerazione che apparentemente non c'entra niente con l'argomento di questo post: perchè abbiamo paura di andare dal dentista?

...per il dolore, ovviamente, e questo doveva essere vero a maggior ragione per quelli che, in tempo non poi così antichi, venivano legati sulla sedia perchè il dentista potesse lavorare con tranquillità trapanando (e qui siamo al punto di contatto con il post) il dente.

Oggi noi, uomini fortunati, siamo abituati a trapani che girano alla velocità impressionante di 200-400mila giri al minuto, ma provate a pensare cosa doveva essere farsi trapanare un dente a... 20 giri al minuto [SM=g1621246]
E tuttavia non stiamo parlando di trapani del periodo storico, bensì addirittura preistorico risalenti a 9.000 (no dico, NOVEMILA) anni fa.

L'Università La Sapienza di Roma, infatti, sta lavorando su circa 4500 denti rinvenuti nella valle dell'Indo, a Mehgarh, nell'attuale Pakistan. Di questi una dozzina presentano fori di circa 1 mm. di diametro praticati sicuramente da un trapano ad arco che, è stato calcolato, ci metteva meno di un minuto per fare il foro che veniva poi otturato con un materiale non ancora identificato (forse bitume).

In quel caso le punte, pure rinvenute e lunghe pochi millimetri, erano in selce che, nella scala di Mohs, dovrebbe trovarsi allo stesso livello del quarzo.

Tutto questo per giungere alla conclusione che se 9000 anni fa si riusciva a bucare lo smalto dentale (che è talmente duro da poter essere tagliato solo dal diamante), perchè 5-6000 anni dopo non sarebbe stato possibile forare della pietra usando "semplicemente" punte di materiale solo di poco più duro magari "aiutato" da abrasivi facilmente trovabili in natura e, nel caso dell'Egitto, cosa di più facile da reperire del silicio contenuto nella sabbia?

Ci dicono che le analisi microscopiche non hanno consentito di trovare abrasivi particolari... ma quei materiali forati sono stati magari esposti alle intemperie ed all'azione umana per millenni... è perciò più che probabile che eventuali abrasivi "originali" siano ormai scomparsi e siano stati "rimpiazzati" da altre sostanze che nulla hanno a che vedere proprio con gli abrasivi originali.

Quanto alla precisione del foro, qualunque oggetto, di qualunque forma, posto in rotazione, da origine, almeno visivamente, ad un cerchio.


OFFLINE
Post: 484
Post: 484
Registrato il: 26/11/2011

EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
23/06/2015 11:00
 
Quota

Prove per l’ uso di abrasivi al corindone ad Amarna.
Riguardo l' uso di abrasivi nell' antichità, i denti non fanno testo, infatti lo smalto ha una durezza Mohs di 5 mentre una punta di selce raggiunge un valore di 7.
Diverso è il discorso della lavorazione dei marmi e calcari in genere che raggiungono una durezza massima di gradi 4. in quel caso bastano attrezzi in silice per inciderne le superfici e sabbia finissima per levigarle o meglio ancora la pietra pomice, durezza 5,8/6,1.
Tale minerale mi ricordo quando ero fanciullo, veniva ampiamente usato come abrasivo da falegnami e carrozzieri e venduto in mattonelle di dimensioni standard.
In quanto alla lavorazione delle pietre dure come granito diorite e porfido che ragggiungono la durezza di 7 tali materiali abrasivi non sono assolutamente sufficenti.


segue
OFFLINE
Post: 934
Post: 934
Registrato il: 24/11/2008
Artista del Re
23/06/2015 14:42
 
Quota

Ho trovato la foto che hai postato, ma non sono riuscita a capire a chi appartiene il sarcofago.

Navigando per la rete, ho trovato quanto segue, non so se può interessare:

"...Quando si parla di un sarcofago, solitamente si pensa ad una bara in legno nella quale gli antichi egizi custodivano i loro nobili defunti.

Tuttavia, la storia dell’arte ci ha insegnato che il sarcofago può essere anche in pietra, di solito ornato con una scultura o un’iscrizione, così come si era soliti fare in Egitto, in Grecia e nell’Impero Romano.

Gli antichi egizi erano molto abili nel creare bellissime opere in legno, tra cui per l’appunto sarcofagi mortuari. Tuttavia, le indagini archeologiche hanno permesso il ritrovamento di particolari manufatti che lasciano perplessi e che sfidano per precisione e bellezza ciò che è possibile realizzare con la moderna tecnologia che abbiamo a disposizione.
...Si tratta di opere realizzate in granito o in altra pietra molto dura come il basalto, intagliate con superfici incredibilmente lisce e angoli estremamente precisi. La vulgata ufficiale ritiene che tali splendide opere siano state realizzate con il set di attrezzi disponibili almeno fino all’8° secolo a.C.: martelli di pietra con manici in legno e altri strumenti in bronzo o rame.



...È possibile intagliare con tale precisione il granito e il basalto con questa attrezzatura? Non solo: gli strumenti illustrati sarebbero serviti anche per l’estrazione della pietra dalle cave, oltre che scavare, lisciare e inscrivere l’interno e l’esterno dei sarcofagi....

Articolo completo:
www.ilnavigatorecurioso.it/2014/08/30/il-ritrovamento-della-piramide-perduta-di-saqqara-indica-che-gli-antichi-egizi-erano-in-possesso-di-utensili-tecnologicamente-a...

Ciao
Anna
OFFLINE
Post: 1.843
Post: 1.843
Registrato il: 19/06/2012

EgiTToPhiLo/a
Scriba
Maestro degli Scribi
23/06/2015 22:07
 
Quota

Mi riallaccio prima all’intervento di Hotep, e convengo anch’io che essere paziente di un dentista dell’antico Egitto, non doveva essere una passeggiata. Ne è la riprova questa immagine :



Spero per il paziente che questo lavoro sia stato eseguito dopo la morte, per avere la bocca a posto per l’aldilà. E’ un quesito che anche gli egittologi si sono posti.
Qui si tratta di fori piccoli e come detto da Sargon, non di consistenza granitica.
Il tutto si poteva fare con un trapano ad “archetto” come si vede in questa illustrazione tombale:



Ma sulla pietra il discorso cambia. Un simile trapano, seppur per sfregamento, deve esercitare una pressione rapportata alla dimensione del foro. Oltre a ciò si nota una incongruenza nel disegno, l’asta rotante che in cima inferiore contiene la parte perforante, deve essere impugnata alla sommità, e non al centro, e non direttamente, ma tramite una impugnatura che permetta la rotazione senza “incendiarsi” la mano.
Altro appunto su tale trapano, è che si adatta solo a fori relativamente piccoli, e anche usando aste di rame duro, nella fase di sfregamento non sono sicuro che si consumi prima il rame che il basalto o la diorite ?
Per terminare esistono fori di oltre 5 cm di diametro, nessun trapano ad archetto, seppur debitamente proporzionato, riuscirebbe a far girare un cilindro di tali dimensione, esercitandovi sopra la proporzionale pressione. L’unico sistema secondo me, è che per fare fori grandi si sia usato il metodo che si adotta oggi per filettare un foro, usando cioè un attrezzo a testa quadra (il maschio) a cui si può collegare un’asta trasversale, proporzionale in dimensione, allo sforzo da fare, adoperata per far girare l’attrezzo. Se il cilindro ?(egizio) è debitamente caricato alla sommità di un peso considerevole, si può avere qualche risultato. E’ solo una mia idea, niente riferimenti da citare.
Per leggere qualcosa sul “Resoconto Baker” vedi il sito.

www.bibliotecapleyades.net/egipto/esp_egipto16.htm

…Sul proprietario del sarcofago invito te Anna, e i lettori, a rifarsi un giro (magari solo virtuale) al museo di Egizio di Torino per rivedere questo reperto. Una visita personale sarebbe tutt’altra cosa.

Ciao …Nec.
OFFLINE
Post: 934
Post: 934
Registrato il: 24/11/2008
Artista del Re
26/06/2015 14:10
 
Quota

Dalle foto che ho trovato in rete, dovrebbe trattarsi del sarcofago di Ibi...... [SM=x822741]
OFFLINE
Post: 484
Post: 484
Registrato il: 26/11/2011

EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
26/06/2015 17:27
 
Quota

La lavorazione e la finitura delle pietre dure come granito diorite e porfido è pacifico che non si possa fare che con l’ uso di materiali più duri e che nell’ antichità quel materiale non poteva che essere che il corindone, reperibile abbondantemente nelle cave di Nasso, ma anche in Egitto nello wadi Hafafit. Il corindone si rinviene spesso in cristalli che raggiungono una dimensione massima di pochi centimetri, ma più di frequente in masse microcristalline.
Il corindone è la varietà meno pregiata di una serie di pietre preziose che comprendono il rubino, zaffiro, topazio, smeraldo e ametista composti da ossido di alluminio Al² O³ dalla durezza 9 della scala Mohs.
Secondo gli studi compiuti da Gorelick e Gwinnet la soluzione del problema non poteva che essere l’uso di questo abrasivo naturale, facilmente reperibile, di durezza inferiore al solo diamante.
Per la lavorazione delle pietre dure gli antichi egiziani usavano strumenti tecnicamente semplici ma molto efficaci nelle mani di quegli abili artigiani.
Per i semplici fori bastava il semplice trapano ad arco usando come punta un cristallo di corindone.
Per i fori di maggior dimensioni, l’ archeologia sperimentale ha usato una fresa costituita da un tubo di rame. Il tubo non deve essere di diametro intero. Deve essere vuoto nel settori in cui vi è la fornitura dell’abrasivo. L’attrezzo una volta caricato con il materiale, mantenuto pastoso da acqua o cera, non ha bisogno di rotazione veloce o forti pressioni, basta mantenere un pressione regolare e una rotazione alternativa per dare maggior efficacia all’ operazione di taglio come si vede dalle illustrazioni.
Più complessa è la spiegazione sul come sono stati effettuati i tagli lineari, sono perfettamente dritti e sono simili a quelli fatti con il “filo elicoidale" , metodo usato fino a poco tempo fa anche nelle cave di Carrara. È basato su una lenta azione erosiva esercitata da una fune metallica che trasporta acqua e sabbia silicea come abrasivo.
In questo caso il filo sarebbe sostituito da una fune, tenuta tesa da un grande arco manovrato da due persone che trasporta l’abrasivo mantenuto umido (vedi illustrazione). Contrariamente a quanto si può pensare, la fune non viene intaccata dall’abrasivo in quanto il granulo di corindone non agisce sulle superfici morbide che neutralizzano l’azione abrasiva.
L’ uso di questo materiale spiega anche la perfetta levigatura delle superfici ottenuta anche sulle
statue in diorite, come quelle di Anen e di Ramsete II esposte a Torino.
Infatti una miscela di polvere di corindone e cera, antesignana delle moderne paste e cere abrasive tutt’ ora usate per levigare le superfici di marmi e graniti, producevano quelle superfici levigate che ancora oggi possiamo ammirare.




Vota:
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:43. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Discussioni Recenti






ATTENZIONE!
Tutto quello che viene pubblicato nei forum di Freeforumzone S.n.c. e' sotto il nostro copyright e non puo' essere ridistribuito senza autorizzazione dell'Autore del messaggio e dell'Amministratore.
Tutti i contenuti (codice di programmazione, grafiche, testi, tabelle, immagini, e ogni altra informazione disponibile in qualunque forma) sono protetti ai sensi della normativa Italiana ed Europea in materia di opere dell'ingegno.
Ogni prodotto o Societa' menzionati sono marchi dei rispettivi proprietari o titolari e possono essere protetti da brevetti e/o copyright concessi o registrati presso le autorita' preposte.




Portale Chi Siamo Archeologando Articoli Forum WiKiHiero


Qualità e pertinenza certificata da


Dedico EgiTToPhiLìa a colui che ha saputo insegnarmi che cos'è l'umiltà, senza parole, ma coi gesti e con l'esempio quotidiano.
Un'altra delle ragioni per cui l'ho amato, e lo amo, più di chiunque altro. Oggi ch'egli vive ancora, e per sempre, dentro il mio cuore, dedico EgiTToPhiLìa a...
... mio padre.

© Egittophilìa, 2005 - 2016. All rights reserved.