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Ossirinco: la Missione dell'Università di Barcellona torna in Egitto

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2012 18:02
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Thiatj

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11/02/2012 01:57
 
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Un anno dopo la rivoluzione in Egitto, la missione di Archeologi ed Egittologi dell'Universita' di Barcellona, che lavora in collaborazione con la Societa' Catalana di Egittologia, torna al Cairo, per riprendere i lavori di scavo ad Ossirinco. Ne da' notizia il direttore della missione, l'Egittologo Josep Padro.

Obiettivo della missione spagnola, che quest'anno compie 20 anni, e' ''continuare a scavare i resti di un grande tempio greco-romano che, per la sua posizione e per le decrizioni ritrovate nei papiri, potrebbe essere un Serapeo, dedicato al dio Serapis'', ha spiegato Pardo.

Il piu' noto finora e' quello ritrovato nella necropoli di Saqqara dall'Archeologo francese Auguste Mariette, nel 1850, e contenente i sarcofagi dei buoi Apis. Ma il ritrovamente piu' importante della missione catalana a Ossirrinco e' quello relativo all'Osireion, un tempio sotterraneo dedicato al dio Osiride. Durante lavori di restauro, nella passata stagione di scavo, il Team aveva individuato dei blocchi ancora non identificati. In mancanza di permessi di scavo, i blocchi vennero nuovamente interrati ed è lì che ora si focalizzerà la loro attenzione.



[fonte: www.ansa.it ]
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
11/02/2012 17:52
 
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Leggere di questa missione a Ossirinco mi ha fatto venire in mente una cosa letta qualche tempo fa, faccio un copia incolla, poi qualcuno sarebbe così gentile da dirmi come si fanno le citazioni dentro quello spazio più piccolo del normale messaggio (scusate il linguaggio assurdo ma non ci capisco quasi niente di queste cose)?

A luglio, l’Università di Oxford ha lanciato un appello sul Times UK: cercasi volontari per tradurre online i papiri di Ossirinco, un vastissimo patrimonio documentario – ad oggi conservato al British Museum – scoperto alla fine dell’800 e tutt’ora in fase di traduzione e pubblicazione.
Visto il numero insufficiente di studiosi e ricercatori di archeologia, l’università inglese ha pensato a questo interessante stratagemma per velocizzare la traduzione dei due milioni di papiri conservati.
Sul sito del progetto – AncientLives.org - c’è a disposizione tutto il necessario: spiegazione del progetto, scansione dei papiri, software specifico per il riconoscimento dei caratteri.
E non è assolutamente necessario sapere il greco, lingua in cui i papiri sono scritti, per dare il proprio contributo: un apposito sistema di riconoscimento ottico identifica i caratteri e suggerisce la lettera dell’alfabeto arabo corrispondente, che il volontario dovrà semplicemente trascrivere.
A pochi giorni dal lancio dell’appello, l’Università di Oxford ha caricato sul sito AncientLives un primo gruppo di circa 200.000 papiri, e il primo feedback è stato positivo: pare si sia recuperata parte di un vangelo apocrifo databile al terzo secolo.
Anche se può sembrarlo, il progetto di trascrizione dei papiri è tutt’altro che un gioco per novelli Indiana Jones: si tratta di una soluzione poco costosa per chi ha in mano la gestione dell’operazione e per nulla remunerativa per chi presta il suo operato, ed è allo stesso tempo un interessante esempio di cooperazione per la diffusione del sapere e della cultura.
Nei papiri, rinvenuti a Ossirinco, in Egitto, da due filologi dell’Università di Oxford nel 1896, sono contenuti trascrizioni di poeti greci come Pindaro, Eschilo, Soflocle e Euripide, diagrammi di Euclide, e una parte del testo delle Elleniche di Ossirinco, una narrazione delle vicende storiche della Grecia in età peloponnesiaca, nonché due testi – chiamati Vangeli di Ossirinco – che riportano passaggi della vita di Gesù Cristo ancora più dettagliati e originali dei già conosciuti Vangeli apocrifi.
La gran parte dei papiri, dopo un secolo dal loro ritrovamento, è però ancora da esaminare, e quello che manca è il personale addetto, il tempo e – ancora una volta – il denaro.
Il progetto AncientLives parte da questi presupposti e si basa sul concetto di cultura condivisa, proponendo di rendere il contributo volontario parte definente di una delle scoperte che arricchiscono il patrimonio storico, archeologico e culturale dell’umanità.
E se da una parte questi valori sono il fondamento della diffusione del sapere e della passione che rende la conoscenza fruibile a tutti, dall’altra sorgono alcuni legittimi interrogativi.
“L’unione che fa la forza” è sicuramente un valore aggiunto, specie in questo contesto, ma sorge spontaneo chiedersi se non sia il caso di restringere il campo dell’offerta agli studenti di lettere, di storia, di archeologia, o ai ricercatori addetti, in modo da mettere sul campo volontari competenti e sicuramente interessati, dando rilievo a chi ogni giorno studia e si applica per raggiungere le proprie aspirazioni professionali.
Il lavoro svolto verrebbe così valorizzato, e sarebbero valorizzate anche le figure di coloro che studiano e si applicano per fare dell’archeologia in senso lato un lavoro.
D’altro canto, rimarrebbe però un operato volontario, e quindi si scadrebbe nuovamente nella faticosa diatriba che vede i giovani studenti e i ricercatori prestare le proprie competenze a un sistema che non dà riconoscimenti economici.
Quindi meglio lasciare le cose come stanno e dare la possibilità a chiunque abbia un pò di buona volontà di improvvisarsi archeologo per diffondere e promuovere il ricchissimo patrimonio contenuto nei papiri di Ossirinco.
Diamo la possibilità all’appello lanciato dall’Università di Oxford di essere sì uno stimolo per l’applicazione di semplici tecniche che possono accelerare la fruizione dei contenuti dei papiri, e facciamo sì che sia anche un esempio di “soluzione alternativa” in un momento in cui la cultura e le professioni ad essa connesse vivono anni di profonda crisi.
I volontari di oggi dovrebbero poter essere gli archeologi di domani e questo non è garantito, se possibili posti di lavoro vengono modificati in attività volontaria online.
Piuttosto che continuare a procrastinare la traduzione e la pubblicazione di contenuti preziosi, meglio darsi da fare contando su chi ha voglia di mettere a disposizione il proprio tempo e la propria curiosità per quello che, non dimentichiamocelo, è comunque un bene culturale che merita di essere alla portata di tutti.

fonte:http://www.tafter.it/2011/10/18/volontari-per-traduzione-papiri-cercansi/
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11/02/2012 18:01
 
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Per riportare la citazione di un testo è sufficiente cliccare sul pulsante "quota" compreso tra i codici FFZ, qui sotto la finestra di risposta, ed incollare all'interno del codice proposto (i due comandi racchiusi tra parentesi quadre) il contenuto di riferimento.

[QUOTE]testo da citare[/QUOTE]

[SM=x822713]
[Modificato da -Kiya- 11/02/2012 18:02]
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