Caro Marco, io non ho alcun aggancio con Torino per portare Francesco Raffaele nella capitale sabauda. Se qualcuno di voi ha questa possibilità, la sfrutti; la cosa non è difficile...
Tornando alle deduzioni di "pizia.", quello che dici è giusto. Il resto è dissertazione, ma dissertazione sensata. Il periodo di formazione di un sistema scrittorio non è molto breve. Basti pensare che solo dalla III dinastia il geroglifico egizio assume una forma ben definita e solamente con la V dinastia ("Testi delle piramidi") si scrivono frasi davvero complete: dalla dinastia "zero" ne son passati di secoli! Pertanto estrapolare in anticipo di un secolo o poco più la "nascita" della scrittura in Egitto rispetto ai documenti archeologici della tomba U-j non è privo di senso, tenedo peraltro conto della deperibilità dei reperti.
Riguardo alla Mesopotamia, anche lì la datazione delle tavolette non è definita con esatta precisione, ma sull'argomento mi permetto di fare una riflessione. Se la nascita della scrittura fosse solo un processo che segue all'urbanizzazione e cioè legato esclusivamente alla gestione dei beni (contabilità), viene naturale individuare nella terra di Sumer o nell'Elam la culla della scrittura primeva. Tuttavia le prime forme di scrittura possono nascere da altri stimoli, ad esempio di carattere rituale, come è il caso ad esempio della Cina o della Mesoamerica (ma anche della "Civiltà del Danubio", se di scrittura vera e propria si può parlare). In Egitto valgono un po' le due cose insieme: contabilità, ma anche nomi di re o di luoghi... Insomma: gestione dei beni , ma anche regalità, potere evocativo dei nomi, ecc. Beh, in tal caso c'è da discutere...
Ric [Modificato da Riccardo Banchi 11/04/2012 15:51]